“I tredici capitoli che ti ho inviato dovrebbero mostrarti quale sia la mia strategia narrativa. Tutti e tre i libri presenteranno un complesso mosaico di punti di vista interconnessi fra loro nel mio ampio e diversificato cast di protagonisti. I protagonisti non rimarranno sempre gli stessi. Vecchi personaggi moriranno e nuovi faranno la loro apparizione. Alcune delle disgrazie capiteranno ai personaggi simpatici. Io voglio che il lettore senta che nessuno è completamente al sicuro, nemmeno i personaggi che sembrano essere gli eroi. La suspense sale sempre di una tacca quando sai che ciascun personaggio può morire in qualsiasi momento.”
Posto che il prologo è stato scritto molto tempo dopo, i tredici capitoli citati da Martin dovrebbero essere i primi due di Bran, Catelyn, Daenerys, Eddard, Jon, il primo di Arya e concludersi con il secondo di Tyrion. Anche se è vero che mentre sta scrivendo i libri George cambia spesso l’ordine dei capitoli per cercare di creare una struttura più drammatica, all’inizio della saga i protagonisti – con la sola eccezione di Daenerys – si trovano tutti riuniti in un unico luogo, perciò all’epoca un’inversione dei capitoli non era possibile. La storia di Daenerys si fermava al momento del suo matrimonio, quella di Ned al momento del suo viaggio verso sud con tanto di conversazione sulla rivolta contro i Targaryen e la morte di Lyanna, Bran era ancora privo di sensi a grande Inverno e Tyrion e Jon in viaggio verso la Barriera, con il futuro guardiano della notte che aveva appena scoperto la verità sui suoi confratelli. Quanto al fatto che nessuno può ritenersi completamente al sicuro i lettori lo hanno capito da un pezzo, ed è un punto su cui George ha sempre insistito nelle sue interviste. Quella che ha subito cambiamenti è la modalità della morte di alcuni personaggi, che è diventata molto più drammatica e convincente nel corso del tempo. Da questo momento in poi però cominciano gli spoiler, con il confronto fra il progetto originario e la trama definitiva della storia, e soprattutto l’indicazione del nome di cinque personaggi che dovrebbero sopravvivere agli eventi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Certo, questa lettera risale al 1993, molti dettagli sono cambiati – uno per tutti non c’erano le Nozze Rosse – ma i personaggi che già all’epoca Martin indicava come destinati alla morte sono tutti morti entro i primi cinque libri della saga, e lo scrittore ha sempre affermato di non aver cambiato il destino ultimo dei personaggi principali rispetto a quanto pianificato all’inizio.
Da queste pagine emerge anche un gioco di intrighi e tradimenti più vicino alla Guerra delle due rose di quanto non sia ora.
“Cinque personaggi centrali attraverseranno tutti e tre i volumi, tuttavia, trasformandosi da bambini in adulti e cambiando il mondo mentre cambiano loro. Da un certo punto di vista, la mia trilogia è quasi una saga generazionale che racconta la vita di questi cinque personaggi, tre uomini e due donne. I cinque personaggi chiave sono Tyrion Lannister, Daenerys Targaryen e tre dei figli di Grande Inverno, Arya, Bran e il bastardo Jon Snow. Tutti loro sono stati in una certa misura introdotti nei capitoli che ti ho inviato.
Questo sarà (spero) epico. Epico nella scala, epico nell’azione ed epico nella lunghezza. Tutti e tre i volumi saranno di grosse dimensioni, fra le 700 e le 800 pagine manoscritte.”
Di nuovo si trovano alcune parole indistinguibili, ma l’indicazione di chi dovrebbe sopravvivere è chiara. Questo significa – a meno di improbabili cambiamenti – che Jon Snow non è stato ucciso dalle pugnalate che gli sono state inferte alla fine della Danza dei draghi, o in alternativa che in qualche modo tornerà in vita. Non solo, questo è proprio il tipo di informazioni che Martin non avrebbe mai voluto veder pubblicato, perché dona al lettore la certezza che almeno cinque personaggi non possono morire. Anne Groell, l’editor della saga, aveva affermato in passato che avrebbe voluto pubblicare questa lettera perché era molto interessante, ma che intendeva farlo a saga completata. La fuga di notizie con la diffusione delle foto quindi è qualcosa che non può far piacere a nessuno dei diretti interessati.
I nomi, fino a questo momento, vanno tenuti per buoni. Sono troppe le volte in cui Martin ha dichiarato che la sorte che intende riservare ai personaggi principali è rimasta la stessa nel corso degli anni per pensarla diversamente. Ora però sono cambiate le cose a livello di pubblico, con una rivelazione dalla portata enorme. Quando tutti i lettori erano preoccupati per gli eventuali spoiler che sarebbero potuti arrivare dalla quinta stagione di Il Trono di spade, che HBO inizierà a trasmettere il prossimo 12 aprile 2015, gli spoiler sono arrivati da un’altra fonte. Non per niente le foto che evidentemente sono state scattate senza il consenso dell’editore sono state subito fatte sparire, anche se la loro sparizione è avvenuta troppo tardi per evitare la diffusione della notizia.
2 commenti
Aggiungi un commentoDisamina estremamente interessante di questa lettera, che ci presenta ASOIAF allo stadio embrionale. La prima lettura non aveva stimolato grandi riflessioni, ma questa analisi invece mi ha fatto molto pensare a quanto sia fondamentale la riscrittura nel lavoro di Martin. E' piacevole leggere, una volta tanto, un articolo che dimostra una solida conoscenza delle Cronache e della loro storia editoriale. Grazie!
Grazie.
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