Tutto questo per dire che, secondo noi, non esistono fasce d’età adatte a un genere, quanto piuttosto ai contenuti presentati dai romanzi in questione. Damnation è stato scritto senza risparmiare nulla, né nel linguaggio, né nella descrizione delle scene più crude, specialmente quelle di tortura, per preservarne il realismo. È questo il motivo per il quale è più indicato a un target adulto, perlomeno dai 16 anni in su. Un po’ come la dicitura “Vietato ai minori di…” sulle locandine dei film praticamente cruenti.
Scrivere è difficile, scrivere a quattro mani è difficilissimo. Come mai scrivere un libro a quattro mani? Avete un modus operandi consolidato oppure cambiate metodo a seconda del momento?
Luigi: scrivevamo insieme già prima di creare Damnation, come passatempo, collaborando in una storia a più autori “Miti e leggende” sul forum di Fantasyitalia per il quale collaboriamo. È stata proprio la temporanea “stasi” di quel progetto, dovuto a impegni di studio/lavoro dei partecipanti, che ci ha reso scalpitanti e smaniosi di scrivere. L’idea è sorta all’improvviso durante una mia visita a Sondrio, con un “ti va di scrivere un libro?” proposto a bruciapelo da Eleonora proprio mentre, giocando a biliardo, stavo per imbucare la palla 8. Ovviamente ho sbagliato e ci ho rimesso una birra… è probabile che cominciando questa "avventura" non ci siamo resi conto del peso di lavoro che, di lì a poco, ci siamo imposti o, per meglio dire, ci ha imposto la storia stessa: le idee fioccavano a palate, giorno dopo giorno, e non avevamo quasi fiato per scriverle tutte. Abitando in due città diverse e parecchio lontane, il nostro unico punto d’incontro è stato Skype. Il nostro iter lavorativo non ha avuto orari fissi o giorni di festa; essendo in quel periodo entrambi disoccupati, il ritmo è sempre stato molto alto, come le aspettative reciproche. Cosa che ha portato a terminare anche un capitolo al giorno, facendo sì che finissimo la prima stesura in circa tre mesi e mezzo. Di solito la nostra giornata cominciava alle nove del mattino, facevamo un piccolo brainstorming su quello che dovevamo mettere su carta, aiutati dalle videochiamate di Skype e da blocchetti per gli appunti, e poi cominciavamo a scrivere a turno. Ognuno scriveva quanto voleva – tre semplici righe di dialogo o un intero paragrafo – e passava il suo pezzo all'altro, che poteva esprimere un parere o fare correzioni, e da lì si continuava. Facevamo una piccola pausa per il pranzo e alle tre riprendevamo fino a sera. Seconda piccola pausa per la cena e si continuava fino a che non crollavamo di sonno e oltre. Spesso proprio nella fascia oraria dalle 22 in poi ci venivano le idee migliori… La parte più difficile, forse, è stato rendere omogeneo lo stile di scrittura, ma avendo già scritto insieme, per l’appunto, è bastato un minimo sforzo per viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda. Con ciò non vogliamo dire che le litigate non sono mancate, ovvio, ma sono sempre stati dei confronti costruttivi e mai dettati dalla voglia di “prevalere”, quanto dalla voglia di far eccellere una scena, di renderla perfetta nella descrizione, di spingerci a migliorarci l’un l’altro. Una volta entrati in sintonia, Damnation è progredito sempre più, e lo stesso vale per noi. Ci ha fatto diventare stacanovisti della scrittura, ma ha anche fatto nascere una certa complicità. Non è raro che, dopo ore e giorni passati a scrivere insieme, due persone abbiamo le stesse idee o riescano a concludere le frasi l'uno dell'altra. E a noi succede molto spesso.
State scrivendo altri progetti al momento?
Eleonora: Damnation è solo il primo dei sei romanzi che abbiamo concepito. Del secondo, Damnation – Rinascita è già stata conclusa la stesura ed è in fase di rilettura. Siamo attualmente al terzo capitolo di Damnation – Guerra. Seguiranno Damnation – Risveglio, Damnation – Estinzione e Damnation – Eredità. Abbiamo in mente inoltre due prequel da trasporre idealmente in fumetto: nell’ordine Damnation – Redenzione che narra la gioventù di Tasryne dal momento in cui si arruola nelle file dei Redentori, e Damnation – Anno zero, che tratta i primi sei anni di convivenza di Tasryne e Agmal.Parlando di lavori stand-alone, in primavera uscirà l'anteprima di un mio romanzo fantasy, dal titolo Il cacciatore di ombre, pubblicato da La Corte Editore. Ci sono comunque altre trame e altri progetti in corso d'opera, quindi, come si è solito dire, stay tuned.
La scrittura secondo voi: cosa consigliereste a un esordiente a cui piacerebbe scrivere una storia?
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