Genere: Hunting Game/Fantascienza
Sviluppatore: SCE Japan Studio, Shift, Dimps
Pubblicato: Sony Computer Entertainment
Distribuito: PlayStation Vita card, downloadVersione provata: PlayStation Vita
Voto 4/5
Benché la console portatile di casa Sony continui a soffrire di una sempre più deprimente mancanza di giochi, di tanto in tanto vedono la luce piccole gemme first party assolutamente immancabili nelle collezioni di tutti i possessori di una PS Vita.
È questo il caso di Freedom Wars, brillante Hunting Game fantascientifico nato sulla scia del sempre maggiore successo di questo genere videoludico, ormai affermatosi ad anni di uscita dal primo Monster Hunter.
Ambientato in un futuro decisamente lontano – si parla di anno 102.014 – questo gioco dalle meccaniche affascinanti tratta temi ugualmente a noi vicini: un mondo, il nostro, ormai quasi del tutto privo di risorse di qualsiasi genere, in cui le città – qui chiamate Panopticon, ma identificate con le nostre capitali, anche allo scopo di regolare il multiplayer – si muovono una interminabile guerra per cercare di sottrarsi a vicenda i pochi beni a disposizione.
Il background, improntato da elementi fortemente distopici, ci introduce in una civiltà dittatoriale dove gli esseri umani vengono suddivisi in due classi sociali: i Cittadini – lavoratori principalmente intellettuali, sono gli unici umani liberi di decidere della propria vita e utilizzare le risorse, venendo però spesso considerati e disputati come risorse essi stessi – e Peccatori – i guerrieri, la carne da macello da gettare in battaglia per sottrarre il necessario ai Panopticon nemici, devono scontare fin dalla nascita il peccato di essere nati. Ovviamente ci caleremo nei panni di un Peccatore, reo all'inizio del gioco di aver perso la memoria, crimine per il quale dovremo pagare un debito di un milione di anni.
A differenza di molti altri Hunting Game, Freedom Wars ha un'ambientazione degna di nota e una storia che giustifica, al di là del semplice e classico – e sempre funzionale – “vai, uccidi e ottieni i materiali necessari ad andare avanti”, le numerose missioni che si susseguono.
Il gameplay unisce le meccaniche già testate e sempre apprezzate di un classico action game in terza persona dagli elementi RPG con elementi innovativi che aumentano le possibili combinazioni strategiche e i differenti approcci alle missioni che ci ritroviamo ad affrontare. La possibilità di poter passare con un semplice pulsante dalle armi bianche alle armi da fuoco e, per entrambe le categorie, le numerose varietà di armi tra cui poter scegliere fornisce una notevole varietà di possibilità per affrontare il nostro nemico.
Sicuramente la più interessante innovazione nel gameplay con cui ci ritroviamo ad avere a che fare sono i Rovi, disponibili in tre tipi – attacco, difesa e cura – che ci permettono di scalare, avvicinarci al nemico e una quantità di altre caratteristiche che aumentano esponenzialmente le manovre e le strategie attuabili.
Il gioco presenta comunque dei limiti: spesso la telecamera fa le bizze nei momenti più concitati della battaglia, a volte la scarsa intelligenza artificiale degli alleati, se non opportunamente guidata, può portare a momenti di pura frustrazione, e all'inizio del gioco muovere i primi passi, senza una guida precisa di cosa si può e non si può fare, o quali materiali è meglio conservare e quali armi potenziare, può risultare ostico per i neofiti del genere.
Nonostante ciò Freedom Wars resta una ventata d'aria fresca in un genere del quale vediamo uscire sempre più giochi, nonché un titolo imperdibile per i possessori di una PS Vita.
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