Siamo alla fine del 1926. Dopo essere caduto ancora una volta in depressione, H.P. Lovecraft viene convinto dall'amico Lord Dunsany ad andare a curarsi a Londra. All'inizio dell'anno successivo Lovecraft arriva a Baker Street, in cura dal dottor Watson e suo ospite, unico inquilino rimasto: Sherlock Holmes, infatti, ritiratosi a vita privata, è scomparso nel nulla nel 1917.
La raccolta a fumetti, suddivisa in 13 storie e 12 brevi intermezzi umoristici, nasce da un bando indetto dalla Cagliostro E-Press rivolto ad autori e disegnatori. La selezione ha impegnato la redazione per buona parte del 2014 e sul sito dell'editore sono disponibili alcune delle storie selezionate, in attesa dell'uscita del volume completo. La selezione vede il dottor Watson alle prese con avventure di stampo holmesiano, ma con la distinta impronta lovecraftiana che rende l'atmosfera più cupa e sovrannaturale, rispetto all'impostazione classica.
La prima obiezione che i fan di Arthur Conan Doyle potrebbero fare è che la totale assenza di Sherlock Holmes potrebbe rendere poco interessante la lettura. Il problema centrale di molte storie apocrife (e fanfiction) è che tutto gira intorno a Holmes, dimenticando che il dottor Watson non è solo una semplice spalla monosillabica e assertiva, ma un vero e proprio 'companion'; in questo caso il problema non si pone, perché il dottore si contrappone all'autore di Providence quasi alla pari.
La selezione delle storie più lunghe fonde in maniera omogenea le due ambientazioni: alcune sembrano partire con un'impostazione doyliana, quindi con un'indagine rivolta alla scoperta di un colpevole e che sembra portare a una spiegazione logica e terrena, mentre alla fine la logica viene sovvertita e ci si trova di fronte a una conclusione che porta a qualcosa che di naturale non ha nulla. Alcuni personaggi e situazioni richiamano molto da vicino i racconti di Lovecraft, ma senza rischiare di riscrivere le storie originali; altri fondono elementi comuni a entrambe le opere, come Il mastino dei Baskerville di Conan Doyle e Il Segugio di Lovecraft.
Nella generale selezione di opere di stampo holmesiano, in cui il sovrannaturale si fonde con l'ambientazione dell'investigatore vittoriano, questa raccolta si posiziona sicuramente fra quelle meglio strutturate, riuscendo a rendere Lovecraft un investigatore con una sua personalità, senza cadere nella trappola di renderlo uno Sherlock Holmes con un nome diverso.
Gli sceneggiatori
Matteo Bocci, Camillo Bongiovanni, Paolo Buscaglino Strambio, Michele D'Angelo, Alessandro Diele, Massimo Ginatempo, Gianluca Girelli, Giorgio Neri, Marco Orlando, Edoardo Rohl, Vittorio Sossi, Paola Tovaglieri.
I disegnatori
Matteo Bocci Domenico Carbone, Gaia Cardinali, Stefano Carreri, Gilda Cesari, Salvatore Coppola, Michele De Sanctis, Alberto Duca, Enzo Iamundo, Christian M. Fedele, Antonio Steliano, Sergio Vanello, Rolando Cicatelli, Nastasia Kirchmayr, Albano Scevola.
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