Ristoranti incentrati sul fantastico? Era inevitabile che qualcuno ci pensasse, specialmente con l'attuale Pottermania in corso. E, anzi, viene da chiedersi come mai non ci abbiano pensato prima... Ma ora il signor Schussler - già ideatore della catena Rainforest Cafè, una serie di ristoranti tropicali completa di finti coccodrilli, tempeste e cascate lanciata nel 1994, costata poco più di tre milioni di dollari e rivenduta sei anni dopo per 125 – ha deciso di cogliere la palla al balzo.
Nonostante gli esperti di marketing sostengano che i ristoranti a tema sono destinati a un successo effimero e che, nella percezione del pubblico, il cibo sia scadente, Schussler ha intenzione di bissare il successo della catena Rainforest investendo in sette diversi concept e avvalendosi della partnership di una catena ristoratrice che fa base a Chicago, la Levy Restaurants. Dopotutto, se all’epoca i numeri gli hanno dato ragione e la gente era disposta ad attendere persino quattro ore per avere un tavolo, un motivo ci sarà....
Così, con uno staff di dieci persone, selezionate fra gli ex impiegati del Rainforest, Schussler ha creato, nel 2000, la Schussler Creative e, da allora, la sua squadra ha lavorato anima e corpo ai sette progetti, setacciando il mondo alla ricerca dei perfetti componenti per i ristoranti: statue, elementi d’arredo, navi d’epoca o… finte uova di dinosauro! Lo staff si è persino inventato ventidue modi di creare la neve e dieci di produrre il fuoco.
Il primo ‘tema’, il Tirannosarus Rex, debutterà con la sua neve artificiale, le sue torce e i suoi rettiloni preistorici (fra cui alcuni volanti – si tratterà di Pterodattili?) a Kansas City quest’autunno e si espanderà poi in alcuni centri commerciali di Las Vegas e di altre cinque città.
Gli altri sei seguiranno a breve: fra essi spiccherebbe quello dedicato a Harry Potter, in vista del quale Schlusser afferma di aver speso ore al telefono con J.K.Rowling in persona. Peccato che quest'ultima abbia prontamente smentito di avere avuto contatti di qualsiasi genere e abbia affermato, tramite la sua agenzia di rappresentanza, che nessun permesso è stato chiesto alla Warner Bros in merito all'iniziativa.
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