E’ ormai noto che l’eclettico regista neozelandese dirigerà la trasposizione cinematografica del best-seller di Alice Sebold, Amabili Resti; ma la notizia che ha deciso di investire il proprio denaro per acquistarne i diritti coglie tutti di sorpresa e la dice lunga sull’interesse che Peter Jackson nutre per il progetto.
Una scelta insolita che avrà come risultato quello di escludere qualsiasi tipo di controllo, non solo creativo, da parte di eventuali major interessate fino a quando il copione non sarà terminato e il film ultimato.
“Negli ultimi sei anni ci siamo svegliati ogni giorno dovendo fare i conti con persone che si aspettavano un copione se non addirittura del materiale già girato” ha detto Jackson. “Vogliamo poter dedicare il nostro tempo alla scoperta graduale di questo film. Scrivere un copione in queste condizioni, pianificare un bilancio e poterci organizzare prima di andare agli studio ci è sembrato preferibile perfino a terminare King Kong. Non vorremmo trovarci all’improvviso - come potrebbe capitare considerando che il progetto durerà quasi tre anni - ad affrontare produttori esecutivi completamente diversi che potrebbero non condividere il nostro stesso entusiasmo per il film”.
Jackson e l’inseparabile Fran Walsh, supportati dal loro partner Film Four, cominceranno a lavorare sull’adattamento del libro dal prossimo gennaio e il film dovrebbe uscire nelle sale cinematografica nell’autunno del 2007.
Sebbene, a parere di Jackson, Amabili Resti non possa reggere il paragone con una trilogia fantasy, il libro possiede un’intrinseca complessità. Comincia con la rivelazione che la voce narrante e al tempo stesso protagonista, la quattordicenne Susie Salmon, è stata rapita e uccisa e dal cielo osserva come le persone che si è lasciata alle spalle tentino di gestire la sua tragedia; certo non sarà facile rappresentare Susie in Paradiso.
“Ovviamente non sarà possibile seguire alla lettera il libro perché l’autrice lascia che sia la nostra immaginazione a fare tutto il lavoro e decidere com’è il Paradiso di Susie. Naturalmente sarà necessario far vedere qualcosa sullo schermo. Dovrà essere etereo ed emozionale ma certo non banale. Il miglior tipo di fantasy è quello che ha un sacco di cose da dire sul mondo reale” continua Jackson “Leggendo questo libro si vivono esperienze assolutamente ineguagliabili e non voglio che niente della sua atmosfera si perda nel film”.
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