Za-gor-te-nay, per gli amici Zagor, è il personaggio ideato nel 1961 da Guido Nolitta (ossia Sergio Bonelli) e Gallieno Ferri. le cui avventure  proseguono senza sosta da 600 uscite, contenute nella collana  Zenith Gigante.

Questo è il motivo per cui sulla costina dell'albo c'è scritto 651 mentre sulla copertina campeggia trionfante la scritta 600.

La collana Zenith in passato ha ospitato altri personaggi, ma dal numero 51 del 1965 ha cominciato a pubblicare solo le avventure dello Spirito con la Scure, dapprima come ristampa (Zagor infatti era stato pubblicato in forma di albi a striscia in altre collane), poi come storie inedite.

La serie è attualmente curata da Moreno Burattini, ma la storia di questo numero celebrativo è scritta da Jacopo Rauch con disegni e la copertina dell'inossidabile Gallieno Ferri.

Come è tradizione dei numeri centenari di casa Bonelli. l'albo è colorato, a cura di GFB Comics.

La storia si chiama  Il giorno dell'invasione e vede il ritorno di storici nemici di Zagor: gli alieni Akkroniani. 

Le storie di Zagor sono sempre state caratterizzate per la loro miscela quasi unica di avventura, di fantascienza, fantasy e western, con qualche momento horror, anche gotico e tanti momenti ironici, quando non comici.

Ora si parlerebbe di mash-up, di contaminazione. Dal 1961 Zagor gioca in questo modo con il nostro immaginario.

Quando negli USA qualcuno pensò a Cowboys & Aliens, convinto che fosse una grande e originale idea, trovò che anche nelle storie del "fratello maggiore" (editorialmente parlando) di Zagor c'erano già tali contaminazioni. Cercarono di accaparrarsi i diritti di Tex (e Sergio Bonelli declinò l'offerta). 

Ma forse era a Zagor che dovevano puntare.

Le 94 tavole della storia di Il giorno dell'invasione scorrono che è una meraviglia. Gallieno Ferri si dimostra abile narratore per immagini sequenziali. Un fumettaro vero, senza compromessi, che dimostra un ottimo affiatamento con il soggettista e sceneggiatore Jacopo Rauch.

Tutto va come doveva andare, con i cattivi che mangiano la polvere, ma non è questa la sorpresa.

La vera sorpresa è trovare nel seicentesimo numero di Zagor la conferma che l'avventura sfrenata e senza limiti ha ancora spazio tra le nostre letture.

Ma tutto questo potevo dirvelo anche senza leggere l'albo. Non voglio raccontarvi il punto di svolta della storia, ma devo dirvi che è anche il suo fulcro narrativo, il suo vero valore aggiunto. Il momento in cui l'Eroe ribalta la situazione, per come è stato gestito, diventa qualcosa di più: l'occasione per noi lettori di riflettere sul senso stesso del concetto di Eroe, colui che fa la differenza, che non giustifica la sua presenza per il solo fatto che la testata ha il suo nome. Questo non per poteri o superpoteri, ma per le sue qualità, per la sua essenza, che lo rendono imprescindibile.

Una riflessione non da poco per un albo di "puro intrattenimento". Davvero.

Ma a prescindere da qualsiasi chiave di lettura, Zagor 600 è un albo da leggere per divertirsi come sulle giostre, rinfrescando la mente dalla calura estiva.

Grazie di essere ancora te stesso Spirito con la Scure.

Aayaaaakk!!!