Dal 9 luglio è nelle librerie, edito da Baldini&Castoldi il romanzo La carovana dei prodigi (2015), scritto da Alberto Custerlina. Questo è il secondo romanzo della trilogia All’ombra dell’Impero e prende le mosse subito dopo il termine del primo volume dal titolo Il segreto del Mandylion (settembre 2013) sempre edito da Baldini&Castoldi.
Riportiamo brevemente quanto è narrato in questo primo volume:
<<Trieste, primavera del 1902. Il ricordo dei fatti di sangue seguiti al primo sciopero operaio dell’Impero asburgico è ancora vivo nella mente della cittadinanza. A pochi giorni dalla revoca dello stato d’assedio proclamato dal governo di Vienna, un sottufficiale dell’esercito viene trovato morto e sfigurato in un vicolo. Intanto, una preziosa reliquia cristiana, il Mandylion, viene rubata, perduta e infine ritrovata da Davorin, un ragazzino di dodici anni che in seguito a ciò pare acquisire strani poteri.
Anton Adler, padrino di Davorin nonché commissario di Polizia, e il suo amico Artan Hagopian, mercante di cineserie e legittimo custode della reliquia, si lanciano alla ricerca degli assassini del militare, intuendo il legame tra l’omicidio e il furto. I due diventano così i protagonisti di un’avventura che affonda le radici nel tempo di Gesù, nella Cina coloniale e nel cuore occulto dell’Europa.>>
Precisiamo che il “Mandylion” o “immagine di Edessa, esiste (o è esistito) realmente e la parola sia dal greco che dall’arabo significa “panno, fazzoletto”.Era un telo, venerato dalle comunità cristiane orientali, sul quale era raffigurato il volto di Gesù. L'immagine era ritenuta di origine miracolosa ed era quindi detta acheropita, cioè "non fatta da mano umana".(alcuni studiosi ritengono che esso fosse lo stesso telo noto oggi come Sindone di Torino).
Ne La carovana dei prodigi, la narrazione riprende dal punto in cui si era interrotta nel primo volume e ritroviamo gli stessi personaggi fra cui il malvagio Hieronymus Mors, studioso di arti magiche, che fuggendo ha rapito il dodicenne Davorin Paternoster.
Lo sfondo è sempre la città di Trieste dei primi anni del ‘900, ma l’azione si svolge anche tra Serajevo e la Bosnia Erzegovina. Qui ritroviamo Anton Adler commissario della polizia asburgica e padrino del piccolo Davorin che, insieme all’amico Hartan Hagopian, cerca disperatamente di ritrovare il ragazzino rapito.
Nel contempo seguiremo le traversie di Davorin sempre prigioniero di Hieronymus Mors che, fuggito in barca, è poi stato raccolto da una sua nave. Il ragazzino viene rinchiuso in una piccola cella da cui non ha nessuna speranza di fuggire, infine il suo aguzzino lo trascina con sè verso una nuova misteriosa destinazione, dove sarà rinchiuso in una cella di una torre.
Intanto il suo padrino con l’aiuto Hagopian legge i diari che lo studioso di magia non è riuscito a portare con se. Adler più volte riuscirà ad avvicinarsi e quasi a riprendere con se il ragazzo ma ogni volta accadrà qualcosa che impedirà ai due di riunirsi.
L’autore ha creato una storia che miscela fantasy, thriller. avventura e condurrà i lettori attraverso i Balcani e zone esistenti ma per lui sconosciute, Mentre sullo sfondo l’Impero Asburgico si sgretola lentamente, assistiamo a inseguimenti, fughe drammatiche in una lotta eterna tra il Bene e il Male.
La quarta di copertina
Trieste, primi del Novecento, Davorin Paternoster, dodicenne in odore di grazia angelica, è stato rapito da Hieronymus Mors, oscuro studioso di arti magiche. Per Anton Adler – padrino del giovane, nonché commissario della polizia asburgica – non c’è tempo da perdere: dopo una rapida indagine sul negromante, il poliziotto e il suo fidato amico Artan Hagopian ne seguono le tracce fino a Sarajevo, dove s’imbattono in una feroce società segreta serba che pare aver avuto un ruolo nel rapimento.
Nel frattempo, il ragazzo, dopo un terribile viaggio via mare assieme a una ciurma di tagliagole, tenta la fuga, ma è subito catturato e imprigionato nelle segrete di un’oscura torre medievale nascosta nel cuore della Bosnia. Sarà la lettura dei tremendi diari di Mors a portare Adler e Hagopian molto vicino a Davorin, ma la sfortuna trarrà le sue soddisfazioni tenendoli divisi, cosicché le strade del ragazzo e del suo padrino s’incroceranno più volte senza mai unirsi, tra spie russe, riti magici, bizzarri scavi archeologici, oscure caverne, idoli pagani e strani amuleti, nonché un chiassoso circo itinerante, dove un’indovina accoglierà Davorin come fosse un figlio appena ritrovato.
Prosegue, nel secondo libro della trilogia, la lotta fra Bene e Male, Scienza e Magia, nel solco della tradizione europea del romanzo gotico e d’avventura che Custerlina padroneggia da maestro, in uno scenario balcanico dove Oriente e Occidente non hanno mai smesso d’incontrarsi e di scontrarsi.
L’autore
Alberto Custerlina triestino, ha scritto e pubblicato tre romanzi noir e ora, con la trilogia All’ombra dell’Impero, affronta il romanzo storico unendo così le sue passioni principali: la Storia, il mistero e l’avventura.
Il suo sito personale è custerlina.com
Alberto Custerlina, La carovana dei prodigi (2015)
Baldini&Castoldi - Collana Romanzi e racconti - Pag. 411 - 18,00€
ISBN 9788868528041
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