Mettete un indeciso lunedì romano con metropolitana in tilt e autobus introvabili, e mettete la stanza 308 di uno degli Hotel più prestigiosi di Roma e del mondo, il De Russie. Mettete in quella camera una decina di giornalisti e redattori alla stessa una tavola con due dei principali protagonisti dell’ultimo film di Guillermo Del Toro, il suo decimo film, Crimson Peak: Tom Hiddleston e Mia Wasikowska. A questa tavola rotonda immaginate una redattrice di FantasyMagazine, quindi un’appassionata di fantastico in molte delle sue forme, e considerate che in queste forme siano compresi molti dei film o delle opere interpretati in primis da Tom Hiddleston ma anche dalla Wasikowska. Mettete in conto, però, anche un atteggiamento simil Hugh Grant con Julia Roberts durante la tragicomica intervista fake per Cavalli e segugi, e vi starete facendo un’idea.
Hiddleston e Wasikowska, dunque, erano a Roma per la promozione del film che sarà nelle nostre sale il 22 ottobre prossimo, e si sono prestati a una breve ma intensa sessione di domande incentrate per lo più sui loro rispettivi personaggi, ma è stata anche l'occasione per osservare due giovani attori di fama internazionale, due coetanei che vivono la rispettiva notorietà con una certa semplicità, e che nonostante lo stress della vita della star riescono a sembrare due vecchi amici seduti al tavolo, a parlare di come va la vita.
A tu per tu con Loki
Il primo che ho incontrato è stato Tom Hiddleston, che dopo aver stretto la mano a tutti i giovani intervistatori presenti si è versato un bicchiere d'acqua "frizzante", e con entusiasmo e gentilezza, quasi sottovoce, in modo confidenziale e con fare sinceramente coinvolto ha risposto alle nostre domande, col suo inconfondibile accento inglese.
Cosa hai amato della storia, del tuo personaggio? Charme, ambiguità?
Penso che il fascino dello script sia complesso, a più livelli, tipici del vero gothic romance. Thomas è elegante, sofisticato, carismatico, gentleman, e consapevole del suo charme, ma dietro quell’aurea di perfezione si nascondono anche un senso di colpa, ambiguità, un personaggi molto complesso, che con l’innamoramento con Edith cerca in qualche modo di liberarsi, tirando fuori coraggio.
È un personaggio profondamente coraggioso, un eroe tipicamente romantico.
Il ruolo di Thomas inizialmente era stato assegnato a Benedict Cumberbatch. Come sei stato coinvolto?
(La risposta di Tom è stata molto elegante e sportiva, oltre che intellettualmente onesta. NDR)
Premesso che gli attori sono sempre presi da molte cose, spesso anche lavorando contemporaneamente a più progetti, non sono sicuro che Ben fosse profondamente coinvolto, e forse era già impegnato. Come anche Mia (Wasikowska) che inizialmente non era stata pensata per il ruolo di Edith, e per mesi sono andati avanti i casting per trovare la “mia” Edith. Guillermo poi ha pensato a me, apportando apposite modifiche al personaggio perché fosse più in sintonia anche con me e con la mia età (effettivamente Cumberbatch è classe 1976, Tom 1981). Ed è così che si lavora con Guillermo.
E io ho deciso tutto molto in fretta: mercoledì ho letto lo script, giovedì ero su un volo per Toronto per pranzare con Guillermo e venerdì pomeriggio stavo visitando il set e parlando con i costumisti. È stato entusiasmante.
Nel film ci sono molti riferimenti ad altri libri o film. Dove hai preso ispirazione per il tuo ruolo?
Per lavorare al personaggio di Thomas ho avuto un grande aiuto da parte della costumista del film, Kate Hawley, in un modo particolarmente “visivo”. Con lei infatti ho preso ispirazione attraverso la pittura romantica ottocentesca, mi ha sottoposto una serie di dipinti, in particolare mi ha colpito “Viandante davanti a un mare di nebbia” (di Caspar David Friedrich, ndr), c’è il tormento dell’oceano e comunque espressivo; ciò è che mi ha ispirato per sottolineare il turbolento animo di Thomas, il suo dolore nascosto. Sono stati di grande utilità anche molti dipinti di paesaggi inglesi, e nella mia mente c’era l’idea di personaggi emblematici dell’epoca romantica come Lord Byron, o Heathcliff di Whutering Heights, e anche il cercare di rappresentare la sensualità di Thomas.
Il tuo approccio fisico e interattivo col set, considerando che quello di Crimson Peak è realmente costruito a differenza di quelli degli Avengers, in cui molto ormai è lasciato alla computer grafica.
So per esperienza che un attore trova più facile lavorare su un set vero, perché hai un’immagine chiara, e questo mi piace molto, considerando che il set di CP è spettacolare, costruito dettagliatamente, con anche un ascensore, è spettacolare, e rappresenta un mondo intenso e fantastico, pieno di emozioni, con una forte espressività artistica.
Interessante nel film è il rapporto tra Thomas e Lucille. Parlaci della tua esperienza sul set con Jessica Chastain.
Penso che si crei un rapporto di intimità mentale pericolosa, quando due fratelli vivono un’infanzia veramente traumatica. I due hanno vissuto un passato turbolento, un passato pieno di ombre, orrori e abusi fisici e psicologici, e cercano di reprimere il passato.
Lucille è un personaggio intenso e complesso quanto crudele, un crudeltà data dalla paura del giudizio altrui e degli altri in generale, di ciò che possa accadere intorno a sé.
Jessica e Guillermo hanno lavorato molto per portare sullo schermo in modo credibile Lucille, la sua infanzia perduta, e il senso di pericolo.
Potremmo parlare di un Dark Casanova che seduce le donne con conseguenze terribili, che però poi guarisce?
Penso che spesso in queste storie il personaggio “strano” abbia spesso un certo appeal magnetico e penso a personaggi come Mr Darcy, Heathcliff, uomini che dietro la maschera nascondono orgoglio, pene, pericolo. Guillermo ha creato un profilo molto simile, ma al tempo stesso questo personaggio trova un modo per riscattarsi.
Dicci qualcosa su questo nuovo ruolo che ti sei trovato a interpretare.
C’è molta passione e penso e spero che questo passi guardando il film. Guillermo ha fortemente chiesto a noi attori di non lottare contro le passioni e di far vivere profondamente le emozioni, di non opporre resistenza, quasi di esserne schiavi e come attore è stata una cosa molto divertente.
Se fosse qui Guillermo direbbe che le emozioni sono uncool e vorrebbe tornare indietro.
Diresti che c’è un conflitto tra il personaggio di Mia e quello di Jessica, due personaggi che cercano di reagire alla follia e alla violenza ciascuna a proprio modo?
Mi sono appena reso conto di aver detto, nella terra di Puccini, che le emozioni non sono cool. Non si può dire una cosa del genere!
È un film in cui si combatte molto: Guillermo voleva due donne forti, indipendenti che lottassero all’interno del film, che combattessero. E anche se Mia spesso è salvata da Thomas, il senso del film è che ci siano due eroine che non sono salvate dall’eroe ma quasi viceversa. Il centro del film è proprio questa lotta tra due donne in cui purezza, amore e onestà combattono contro la paura.
Sto anche cercando di dire che dovrebbero esserci molti più film con un tema simile.
Sei affascinato dalle storie di fantasmi?
Penso che tutti i bambini siano affascinati dall’immaginario paranormale, e c’è qualcosa di puro nell’immaginario dei bambini e anche io da piccolo ho amato le storie di M.R. James (Montague Rhodes James, autore ottocentesco di ghost stories) come anche (udite udite) i Ghostbusters.
Ora non credo ai fantasmi, ma sono di mente aperta, e credo alle energie e alle presenze che in Inghilterra si percepiscono in luoghi dove avvennero fatti traumatici, dove è rimasto probabilmente qualcosa, presenze… non so spiegare perché, ma è qualcosa che ti cattura in quei luoghi.
Sei un booklover?
Sì, sono un booklover. Cosa amo leggere? Libri di ogni tipo, in realtà; ho appena terminato Dispatches (Dispacci, edito in Italia da Bur) di Micheal Herr, un libro straordinario su virilità e guerra. E vorrei leggere il nuovo romanzo di Jonathan Franzen, Purity. Lo trovo un autore magnifico.
Cosa porti con te da questa esperienza, sia da un punto di vista artistico che personale, dall’aver lavorato con Guillermo Del Toro e questo particolare cast.
Grazie per la domanda: Guillermo è un entusiasta del fare cinema. Tutti sanno della sua immensa e piena passione per i film e della sua dedizione per ogni cosa che faccia. Pochi sanno che è anche molto saggio. La settimana scorsa a NY mi ha detto “amore e paura sono le due forze che ci governano. E ogni giorno devi fare una scelta”. È una espressione semplicissima, ma densa di significati.
Di cosa hai più paura?
Cosa mi spaventa di più? Carelessness (mancanza di interesse), la nostra società ne è vittima ogni giorno.
Due chiacchiere con Alice
E con questa risposta elegante, meravigliosa, quanto disarmante affermazione, Tom ci ha lasciati in attesa della giovanissima Mia Wasikowska, classe ‘89, timida, forse un po’ introversa, molto stringata quanto però gentile, alla quale abbiamo rivolto una serie di domande a raffica, le cui risposte inizialmente lapidarie hanno poi lasciato trasparire una ragazza simpatica che recita con passione ma che non si nasconde in scontati cliché.
C’è qualcosa in particolare che hai preso in considerazione per questo tuo complesso personaggio?
Mi è molto piaciuta, Edith. È una persona ambiziosa seppure naive e quieta, che si butta in questa pericolosa relazione.
Hai preso in considerazione il fatto che ogni volta che interpreti un personaggio di un gothic movie, accada qualcosa di strano?
Sì, ma credo che sia il carattere gotico di questo film, in quanto horror movie.
Cosa pensi di questa situazione e del tuo personaggio, e come si inserisce nella tua carriera.
Sono stata molto fortunata ad avere l’opportunità di interpretare Edith, è arrivata ad arricchire la mia carriera quindi sì, sono fortunata.
Il tuo personaggio è ispirato a Mary Shelley, come hai concepito questa cosa?
Prima di entrare sul set non avevo chiaro che Mary Shelley fosse l’autrice di Frankenstein e che quindi questa storia fosse stata scritta da una donna. Ammetto di non sapere molto su di lei, e posso dire che lavorare su Crimson Peak mi ha permesso di imparare molto sul gothic romance.
Quali sono i tuoi riferimenti, non solo estetici, ma anche, attrici del passato, librari, ecc.?
Sono stata molto fortunata ad avere l’opportunità di interpretare questo personaggio e ho potuto prendere ispirazione dalla lettura classica gotica grazie anche alla guida di Guillermo.
Cosa hai amato del tuo personaggio?
Edith è molto curiosa e interessata a ciò che accade, è istintiva, anche se è impaurita dai pericoli intorno a sé li affronta, non si lascia intimidire.
Cosa hai amato del lavorare negli adattamenti tipo Jane Eyre e Madame Bovary?
Amo i romanzi classici, più psicologici. Mi rende felice far rivivere vecchie storie che possano avere un interesse anche oggi, ci sono intenzioni e messaggi molto attuali.
C’è un romanzo o un vecchio film in particolare che ti piacerebbe veder riproposto al pubblico?
Sono sicura che ce ne siano ma al momento non saprei indicartene uno.
Guillermo Del Toro è un regista e un artista molto “visual”, cosa hai captato dal set?
È stato molto eccitante e stimolante lavorare con lui su un set gotico in sua presenza, seppure anche stancante.
Come vedi l’equilibrio tra naivity e forza interiore nel tuo personaggio?
Penso Edith abbia una forza interiore che mantiene dall’inizio del film anche accanto alla sua ingenuità. Non è passiva su quello che accade ed è completamente coinvolta, e questa è una sua forza.
Come si lavora su un set come quello di Crimson Peak?
È stato fantastico, un set meraviglioso, ricco e carico di storie ed emozioni, immagini, oltre che di dettagli incredibili oltre che pericolosi.
Relazioni e conflitti tra personaggi, in particolare con Jessica Chastain.
Ho conosciuto e osservato a lungo Tom e Jessica in altri contesti molto diversi, sono grandi attori, e ho apprezzato la loro arte. È stato interessante confrontarsi in questa circostanza.
Come ti senti all’idea di recitare nuovamente nei panni di Alice per il sequel di Alice in Wonderland che verrà girato il prossimo anno?
(ci pensa un po’)… non avevo scelta! Ma in realtà ne sono anche molto felice. Certamente è una grossa opportunità, e ci sarà il vecchio cast e questa è una confortante certezza.
Al di là di obblighi contrattuali, preferisci set da grandi budget o produzioni più piccole?
Mi piacciono entrambi, recitare è un bel lavoro, ma preferisco titoli a budget più ridotti ai blockbuster, che hanno tempi di produzione e realizzazione molto più lunghi e sono più stancanti.
Come è cresciuta Mia Wasikowska da Alice fino a Edith Cushing?
Ogni ruolo è nuovo per me nel suo contesto e il cambiamento è continuo, ogni esperienza è veloce e diversa ma influenza, e produce cambiamenti costanti.
Il tuo rapporto con Del Toro per la creazione del personaggio di Edith.
Guillermo mi ha dato uno schema con il personaggio da lui immaginato, ma essendo molto generoso ha anche lavorato con me, cercando di mettere insieme la sua visione di Edith insieme a ciò che potevo metterci di mio, ed è stato bello oltre che stimolante.
Credi nei fantasmi?
Penso che sia una questione di esperienze emotive, presenze nella tua mente. Mi spaventano di più le persone.
Qual è stato il tuo pensiero al termine del film?
Mi è piaciuto molto. Mi ha colpito poter vederlo nella sua interezza, è sempre diverso, dopo averlo vissuto scena dopo scena, soprattutto perché abbiamo vissuto in un contesto immaginario, fantastico. La visione “liquida” dell’intero film ha dato un senso di completezza.
Ti piacciono gli horror?
Non ne guardo molti, preferisco pellicole psicologiche, meno splatter.
Cosa fai nel tempo libero?
Per lo più mi riposo e leggo, ma purtroppo non ho troppo tempo di tornare a casa.
Qual è la migliore qualità degli attori e registi australiani, che ora imperversano a Hollywood?
(intimidita) Non ne sono sicura… ! Forse c’è qualcosa nell’aria! Davvero, non lo so.
Il 22 ottobre 2015 si avvicina sempre di più, per dare ancora più senso alle dichiarazioni di Tom Hiddleston e Mia Wasikowska non vi resta che prenotare al più presto il vostro posto al cinema!
Ringrazio Chiara Codecà per avermi aiutato coi nomi degli scrittori e i titoli dei romanzi in lettura di Tom Hiddleston.
2 commenti
Aggiungi un commentoBellissima intervista. Un applauso a tutti.
Grazie Madama.
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