Hotaru no Haka, prima tradotto Una tomba per le lucciole, ora diventato La Tomba delle Lucciole è uno dei lungometraggi più significativi dello Studio Ghibli, e acclamato come uno dei più grandi capolavori del regista Isao Takahata, già regista di Heidi, La storia della principessa splendente (presentato in anteprima nazionale al Lucca Comics & Games 2014, distribuito nelle sale cinematografiche da Lucky Red dal 3 al 5 novembre 2014 e candidato ai Premi Oscar 2015) e co fondatore oltre che mentore, insieme ad Hayao Miyazaki, della casa nipponica.

Koch Media e Yamato Video hanno annunciato che La Tomba delle Lucciole arriverà nelle sale cinematografiche italiane, per la prima volta, in due giornate evento, il 10 e l’11 novembre 2015.

La Tomba delle Lucciole (火垂るの墓 Hotaru no Haka) è tratto dall’omonimo romanzo semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka, un importante scrittore giapponese classe 1930,  attualmente membro del parlamento nipponico. Il romanzo, pubblicato nel 1969, è riconosciuto come un caposaldo assoluto dell'animazione giapponese, uno struggente film sulla guerra e sull’infanzia.

In Italia è stato pubblicato nel 2013 da Kappalab.

Il film venne presentato in contemporanea con Il mio vicino Totoro di Miyazaki nel 1988, ma riscosse poco successo e fu molto controverso a causa della crudezza del tema e delle immagini.

In Italia arrivò nei primi anni novanta per l’home video, grazie alla Yamato Video.

Il doppiaggio fu a cura della Promovison, con traduzione di Francesco Prandoni, adattamento dei dialoghi e direzione del doppiaggio a cura di Massimo Corizza.

La nuova trasposizione italiana del film si avvale, come ormai avviene per ogni film di Miyazaki e Takahata, del contributo di Gualtiero Cannarsi in quanto responsabile artistico italiano dei film dello Studio Ghibli), che ha curato l'adattamento e il doppiaggio italiani di questa versione integrale.

Sinossi

1945, città di Kobe. Seita e Setsuko, di quattordici e quattro anni,  sono due fratelli che perdono la madre durante una delle incursioni aeree dei B-29 americani sulla loro città. Il padre, ammiraglio della Marina Giapponese, non dà più notizie di sé. Poiché anche la loro bella casa è andata bruciata nei bombardamenti incendiari, Seita prende alloggio con la sorellina a casa di una zia.

Frustrato dagli incomodi, dalle difficoltà imposte dalle circostanze, e insofferente nei confronti della situazione domestica in cui si ritrova, Seita decide di trasferirsi con Setsuko in un cava abbandonata sulle rive di uno stagno, dove ricreare una parvenza di calore familiare.  Tuttavia, in assenza di cibo ed igiene, ben presto Setsuko deperisce e va incontro alla morte. Il fratello Seita, disperato, si lascia morire piano piano, esalando il suo ultimo respiro nella stazione di Sannomiya con gli americani ormai alle porte. L’ultima immagine dei due orfanelli è quella di loro stessi, fantasmi ma ancora insieme, mentre osservano la Kobe moderna sfavillante di luci e neon, circondati dalle lucciole.

Di certo è lontano dalle atmosfere magiche e oniriche a cui siamo stati abituati da Miyazaki, di certo è un film con una trama forte e impegnativa, ma il merito di Takahata è da sempre quello di portare sullo schermo tematiche di importante peso e riflessione, e vale sempre la pena fidarsi di lui.Provare per credere! Per farlo, segnate in agenda questo evento. Noi ve lo ricorderemo prossimamente!