Chi è Lex Luthor? Per chi non lo sapesse, la nemesi di Superman. Un criminale dotato di un'intelligenza e di risorse finanziarie e tecnologiche fuori dal comune che deve la sua prima apparizione, avvenuta su Action Comics #23 del maggio 1940, agli stessi creatori del Figlio di Krypton, Jerry Siegel e Joe Shuster.
Nell'universo cinematografico basato sui fumetti DC Comics, a dare anima e corpo al personaggio sarà il trentaduenne Jesse Eisenberg, protagonista di The Social Network (per il quale ha ricevuto nomination al premio Oscar, al Golden Globe e al British Academy Film and Television Arts nel 2011) e tra gli intepreti principali in To Rome with Love (2012) e Now You See Me – I maghi del crimine (2013).
Ma come sarà la versione di Luthor che vedremo affrontare Bruce Wayne/Batman (Ben Affleck), Kal-El/Clark Kent/Superman (Henry Cavill) e Diana Prince/Wonder Woman (Gal Gadot) nel film su 'i migliori del mondo'?
La risposta è in un articolo/intervista che il sito della prestigiosa rivista di business e finanza Fortune, fondata negli anni Trenta e controllata da Time Warner (la corporation che possiede Warner Bros., a sua volta proprietaria della DC Comics), ha fittiziamente dedicato al magnate, dalle intenzioni in realtà non certo benevole nei confronti del genere umano (come gli appassionati di fumetti sanno bene).
Con questa trovata ha avuto il via la campagna virale del cinecomics diretto da Zack Snyder, atteso in Italia per il 24 marzo 2016. Chi non desidera spoiler, è quindi consigliato di non procedere oltre nella lettura di questo articolo.
Alexander Joseph Luthor Jr., questo il nome completo di Lex, è introdotto come "un bambino prodigio" ( l'espressione in lingua tedesca utilizzata, 'wunderkind', non è casuale, dato che più avanti verranno accennate le origini germaniche di suo padre) che, "con abilità definite 'sovrumane' da alcuni, è riuscito a convertire un vecchio dinosauro di macchinari pesanti e petrolchimica in un gioiello di tecnologia entrato nella Fortune 500 (l'annuale lista compilata dal magazine delle maggiori imprese statunitensi, ndr)." Dal testo dell'articolo scopriamo anche che Luthor ha conseguito il primato di risultare, a trentun anni, il più giovane tra le cinquecento personalità più influenti del pianeta elencate dal magazine.
Un "genio con i jeans" il cui intuito e le cui capacità non riguardano solo gli affari, in grado di "improvvisare a parole codici informatici come Miles Davis improvviserebbe un assolo alla tromba," spiega l'immaginario inviato di Fortune accennando al laboratorio di Ricerca e Sviluppo della LexCorp, la compagnia di cui Luthor è a capo (e riguardo la quale gli spettatori più attenti hanno potuto scorgere dei riferimenti ne L'Uomo d'Acciaio, reboot sul grande schermo di Superman e primo atto dell'universo cinematografico DC Comics).
"Mio padre ha dato il suo nome all'azienda dieci anni prima che io entrassi inaspettatamente nella sua vita," racconta l'intervistato, "ma sembra che gli investitori abbiano risposto in modo positivo all'idea che un genitore devoto costruisse un'eredità per il suo adorato figlio. E lui lo ha usato a proprio vantaggio." Lex definisce il padre "un buon uomo d'affari" mentre il giornalista commenta con sarcasmo che un tale appellativo, applicato ad Alexander Luthor Senior, equivarrebbe a chiamare Napoleone Bonaparte un "conquistatore competente."
Migrato in totale povertà negli USA dalla Repubblica Democratica Tedesca ai tempi della Guerra Fredda, il fondatore dell'impresa è "inaspettatamente deceduto nel 2000" (verrà forse rivelato che nella sua scomparsa è implicato il suo stesso, ambizioso erede?) dopo aver creato "un impero di petrolio e macchinari pesanti," ma non senza "assoluta determinazione e ferocia, in base a quanto riferito da alcune testimonianze."
Lex parla di suo padre all'inviato di Fortune mentre entrambi passano davanti a una "raffinata vetrina della collezione di cristalli meteoritici, famosa in tutto il mondo" di proprietà del magnate. Il riferimento alla possibilità che la kryptonite entrerà in suo possesso è qui del tutto evidente. Del resto, in una breve sequenza del trailer di Batman v Superman: Dawn of Justice che vi riproponiamo in fondo a questo articolo, Lex osserva il minerale alieno all'interno di una teca nel suo laboratorio (al minuto 2:47 e nel fotogramma qui di seguito).
"Veniva da un Paese in cui il governo, travestito da protettore, esercitava un controllo assoluto sui suoi cittadini," racconta Lex di suo padre, riferendosi alla DDR posta sotto l'egida sovietica. "E questo gli ha dato una motivazione. Lo capisco. Diamine, odierei veder succedere questa stessa cosa anche qui." Ancora, si intuisce immediatamente un riferimento a Superman che, come apparso nei quasi quattro minuti del trailer e in base a quanto spiegato da regista e interpreti del film in questi mesi, nella trama del film sarà osteggiato da una parte consistente dell'opinione pubblica americana dopo la distruzione di Metropolis causata dal suo scontro con il generale Zod (Michael Shannon) nel prequel. Il disastro avrà di certo una forte incidenza anche sulla almeno iniziale ostilità del Cavaliere Oscuro nei suoi confronti.
A proposito di quest'ultimo, o meglio del suo alter ego Bruce Wayne, Fortune sottolinea come, a differenza della politica intrapresa dalla multinazionale di proprietà del miliardario gothamita (Wayne Enterprises), la LexCorp non ha mai evitato di sottoscrivere contratti per forniture militari. Tutt'altro.
"Si tratta di necessità," afferma Luthor. "Viviamo nel periodo più pericoloso dell'intera storia umana. Statisticamente, è quasi una certezza che una nuova crisi globale stia sfrecciando verso di noi alla velocità di un proiettile ('speeding bullet': altro riferimento/citazione a Superman, più precisamente allo slogan che introduceva gli episodi della serie televisiva degli anni Cinquanta dedicata al personaggio, ndr)." Lex conclude che "bisogna essere pronti a difendersi, perché nessuna civiltà dotata di potenza militare è mai stata oggetto di conquista."
Ma non per questa sua personale visione della storia lo si può definire un guerrafondaio, lui che nella sala conferenze della sua azienda afferma di avere un calciobalilla. Il giornalista lo definisce "un generoso" per poi fargli ammettere che la LexCorp è al terzo posto tra le aziende americane per beneficenza effettuata, dopo Wayne Enterprises e Kord Industries.
Ecco il primo riferimento ufficiale, nel DC Extended Universe (il nome con il quale fan e addetti ai lavori definiscono l'universo cinematografico DC Comics) a Ted Kord e, di conseguenza, al supereroe Blue Beetle che di quest'ultimo è l'alter ego. I rumor su un film dedicato a lui e a Booster Gold, di cui vi abbiamo parlato in un precedente articolo (qui di seguito), acquistano dunque una maggiore plausibilità.
Booster Gold e Blue Beetle saranno parte dell'universo cinematografico DC Comics
In base a quanto riportato nelle ultime ore dal sito The Tracking Board, un ulteriore adattamento di personaggi dell'universo di carta e china DC Comics si aggiungerà alla già consistente lista di film che ci attendono nei prossimi anni. Ne sarà protagonista il duo formato da Booster Gold e Blue Beetle in un progetto che sarà affidato a Greg Berlanti, l'uomo dietro il successo delle serie televisive Arrow e The Flash.
LeggiL'intervista di Fortune a Luthor termina con un accenno a un misterioso progetto della LexCorp in via di sviluppo, di cui forse sapremo di più nel prosieguo della campagna virale o, in questo caso certamente, nel film. "Stiamo per rivelare una tecnologia che cambierà il mondo per sempre. Riguarda la sicurezza. Si tratta di un prodotto che proteggerà tutti noi da minacce di cui non conoscete ancora nulla. Non voglio mettere paura a nessuno… almeno, non molto. Ma ci sono un sacco di minacce lì fuori. E oggi sono qui."
L'articolo, che potete leggere nella versione integrale inglese seguendo questo link, si chiude con le parole "uomo del domani" riferite a Lex, ancora una volta volutamente espresse per una sorta di rovesciamento di ruoli tra l'eroe e la sua nemesi ('man of tomorrow' è un celebre epiteto di Superman). Le sibilline parole del magnate riguardo all'arma in via di sviluppo si riferiscono probabilmente a Doomsday, la cui presenza nel film è sostenuta da molti, compreso da chi scrive, in base ad elementi ben precisi: la sequenza del trailer in cui compare il cadavere del generale Zod, dal cui DNA Luthor potrebbe creare la potente creatura (immagine di seguito) e i fotogrammi che mostrano Wonder Woman combattere ma che non rivelano l'identità del suo avversario; l'altrimenti impari proporzione tra eroi e antagonisti del film e, in ultimo, le parole contenute nella finta intervista di cui si è parlato finora.
La campagna virale di Batman v Superman è dunque iniziata con il principale supervillain del film ma non solo con l'articolo di Fortune. Contemporaneamente, è stato infatti creato il profilo Twitter del personaggio (@alexanderluthor) ed è recente notizia che la LexCorp Industries fornirà una connessione internet Wi-Fi gratuita nell'area dello Jarvis Center durante l'edizione di quest'anno della New York Comic Con, tra l'otto e l'undici ottobre ("insieme, costruiremo un mondo migliore", recita il finto comunicato della generosa iniziativa).
Uscendo dal DC Extended Universe per tornare nella nostra realtà ma rimanendo sempre nell'argomento, l'interprete del prossimo antagonista di Batman, Superman e Wonder Woman ha recentemente parlato in una vera intervista a Vulture del modo in cui ha approcciato alla parte che gli è stata assegnata.
L'attore, che sarà il terzo Luthor della storia del cinema (dopo Gene Hackman, nei primi due e nel quarto capitolo della saga di celluloide sul Figlio di Krypton, e dopo Kevin Spacey in Superman Returns) ha affermato di non essere mai stato un lettore di fumetti (e men che meno un fan del supercriminale) prima di accettare il ruolo e che ciò, a conti fatti, è stato per lui un bene. Se fosse stato altrimenti, ha spiegato, non sarebbe probabilmente stato in grado di nascondere un costante sorriso di eccitazione durante le riprese. Ma, da bravo professionista, si è poi immerso nella lettura di storie a fumetti per studiare la sua parte.
"C'è una miniera di materiale su Lex Luthor," ha spiegato, "e molto di questo è ripetitivo, per esempio quando lui si ritrova sempre sul tetto del suo edificio mentre elargisce falsi discorsi filantropici su come ha intenzione di cambiare la città. Ed è divertente estrarre questo elemento fumettistico ed esagerato e cercare di inserirlo in una vera personalità, riconciliando i due aspetti."
Rispetto al suo celebre predecessore Hackman (e alla versione del supervillain portata al cinema da quest'ultimo), Eisenberg ha tenuto a precisare che è il taglio narrativo di Batman v Superman a essere innanzitutto diverso dai live action movie realizzati tra la fine degli anni Settanta e la prima metà degli anni Ottanta. "Questo film ha solide fondamenta psicologiche, e il mio personaggio sembra una persona davvero spaventosa."
Sarà davvero così? Ci resta ancora poco più di cinque mesi per scoprirlo.
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