È di pochi giorni fa l'annuncio di una nuova serie tv a marchio BBC tratta dalla trilogia fantasy di Philip Pullman Queste Oscure Materie. Charlotte Moore, responsabile del canale BBC One, e Polly Hill, a capo della sezione BBC che approva la messa in produzione di nuovi drama, hanno commmissionato la serie alle case di produzione Bad Wolf e New Line Cinema. Se per la New Line non servono presentazioni – vedasi le trilogie de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit – il nome "Bad Wolf" potrà suonare famigliare ai fan di Doctor Who, e con ragione: si tratta della casa di produzione fondata da Julie Gardner, che nel 2005 aveva dato fiducia a Russell T. Davies ed era stata fondamentale nel riportare in televisione il Dottore più famoso del piccolo schermo.
Polly Hill ha dichiarato: "È un onore portare su BBC gli straordinari romanzi di Philip Pullman. Queste Oscure Materie è una trilogia stupefacente, spettacolare per adulti e ragazzi; la serie, che sarà un evento televisivo per famiglie, dimostra il nostro impegno nel portare in tv storie originali e di qualità."
E in effetti i romanzi di Philip Pullman si sono affermati come classici moderni della letteratura fantastica, vendendo oltre 17 milioni di copie in oltre 40 lingue. Nel 2005 l'autore inglese ha anche vinto l'Astrid Lindgren Memorial Award, il maggiore riconoscimento al mondo per la letteratura per l'infanzia. Scrittore di qualità, Pullman ha fatto una cosa a cui non eravamo più abituati: ha trattato il fantasy seriamente, usando le lenti del fantastico per toccare tematiche importanti e universali, per esplorare l'esperienza umana dei protagonisti e come strumento di critica nei confronti di aspetti precisi della società in cui viviamo, in particolare per quanto riguarda la religione. I libri, editi in Italia da Salani, si sono affermati come long-seller, ovvero hanno continuato a vendere a prescindere dalla cassa di risonanza offerta dai media. La protagonista, Lyra, vive in un universo alternativo al nostro in cui scienza, teologia e magia sono intrecciate tra loro e in cui l'anima delle persone è una presenza fisica e percepibile che vive accanto a ogni essere umano. Alla ricerca di un amico rapito, Lyra conoscerà Will, un ragazzo in grado di aprire passaggi tra universi diversi, scoprendo anche una congiura molto più grande – e segreti molto più devastanti – di quanto i ragazzi avrebbero potuto immaginare.
Non è la prima volta che Queste Oscure Materie viene adattato su altri media. Come ha ricordato lo stesso Pullman in occasione dell'annuncio della serie: "Per me è stata una costante soddisfazione vedere la mia storia prendere forma in altri media: è stata adattata per la radio, il teatro, il grande schermo; è diventata un audiobook, una graphic novel, e ora arriverà in tv." L’adattamento più famoso resta sicuramente il film tratto nel 2007 da La Bussola D'Oro, il primo libro della trilogia, con protagonisti Nicole Kidman, Daniel Craig e Dakota Blue Richards nella parte di Lyra. Non fu il successo sperato. Ironicamente, nel tentativo di raggiungere il pubblico più ampio possibile, il risultato finale sembrò scontentare tutti: i fan dei libri criticarono il film come troppo edulcorato rispetto alle tematiche originali, mentre alcune congregazioni e associazioni religiose lo boicottarono a causa del messaggio di critica nei confronti della religione organizzata (specialmente di impronta cattolico-romana) presente nei libri. Il risultato fu che i due film previsti per concludere la trilogia non furono mai realizzati.
Sarà interessare vedere se il formato televisivo, che negli ultimi anni si è dimostrato spesso il migliore per produzioni di qualità e storie capaci di osare, saprà trovare la dimensione giusta per il racconto. Philip Pullman sembra essere estremamente consapevole delle potenzialità del mezzo tv: "In anni recenti abbiamo visto come la tv abbia consentito a storie di ampio respiro – che si tratti di adattamenti come Il Trono di Spade, o di soggetti originali come I Soprano o The Wire - di restituire agli eventi narrati la giusta dimensione e profondità, lasciando loro il tempo per svilupparsi e avere il giusto impatto sul pubblico." La risposta al 2017.
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