Ci ha lasciato Gianna Vitali, fondatrice insieme a Roberto Denti de La Libreria dei Ragazzi di Milano. Era il 1972, e chi c'era ricorda un'editoria per l'infanzia troppo spesso immobile, arretrata, che faticava ad affrancarsi dalla pura tradizione.
In quel contesto La Libreria dei Ragazzi divenne un punto di incontro e di scambio tra autori, professionisti del settore e lettori. Lavorando a contatto diretto con insegnanti, genitori, e sempre più con le stesse case editrici, Roberto e Gianna furono al centro di una rivoluzione creativa e culturale che ha portato nelle nostre case e scuole grandi autori e grandi storie. Furono i primi, quando la sfida sembrava folle.
È difficile scrivere di Gianna senza finire immediatamente nel ricordo personale perché umanità e professionalità in lei andavano a braccetto. Ero colpita dalla sua inesauribile curiosità verso nuovi libri e autori, dalla capacità di arrivare al cuore di un tema o argomento con sguardo ficcante. Aveva un entusiasmo più vitale di tanti con metà dei suoi anni, e ci rideva sopra. La prima volta che ho avuto occasione di collaborare con Gianna sapevo che sarebbe stato interessante, ma non immaginavo quanto mi sarei divertita. Donna colta, con un senso dell'umorismo disincantato e brillante, Gianna era ironica e autoironica. Sdrammatizzava se stessa e gli altri, alleggerendo un mondo che in particolare dopo la scomparsa di Roberto ogni tanto sembrava affaticarla. Curiosare tra i suoi libri era un’esperienza magica per un appassionato di libri per bambini, e lei li condivideva con entusiasmo e passione.
È surreale scrivere di Gianna al passato, perché è francamente impossibile pensarla assente. E assente non è, visto che lascia un ricordo indelebile e un’eredità vitale che guarda al futuro. Non solo nella sua famiglia, amatissima, ma anche in innumerevoli autori, lettori, librai, editori che con lei hanno condiviso tanto. A dimostrazione che non si deve mai sottovalutare l’impatto che un libraio può avere sulla vita di un lettore. Mai.
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