La 13Lab Editore ha pubblicato lo scorso anno il romanzo fantasy dal titolo L’Albero dei Cieli (2015) con il quale ha fatto il suo esordio Jack Roland pseudonimo del giovane scrittore bresciano Giacomo Berdini.
L’Albero dei Cieli è il primo titolo di una serie dal titolo La Ballata del Levriero Rosso.
Quello che descrive molto bene Jack Roland è un mondo medievaleggiante, tra storia e leggenda, in una terra chiamata Domhain, in una sapiente miscela di generi, il tutto ammantato da misteri, cospirazioni, alleanze tra potenti e nobili famiglie che poi magari tramano l’una contro l’altra, battaglie e molto altro.
La storia è incentrata su tre personaggi i cui destini si intrecciano in una trama intricata e avvincente.
Beroul, un membro della Gilda dei Dodici, è un vate che, superato il rito d’iniziazione, era diventato il discepolo dell’Arcivate Gano. Ora è vecchio, ma la sua vita è stata molto lunga, forse troppo, non va molto fiero di quanto ha fatto nel passato e i ricordi delle sue malvagie azioni lo perseguitano.
Ethan è solo un ragazzino, è l’ultimo discendente di un nobile casato che una grande tragedia e un complotto lo obbligheranno a crescere molto in fretta.
Vèibhinn, è la sorella, una giovane ragazza in età da marito costretta ad affrontare violenza e orrore.
Entrambi anche se divisi e lontani lottano per vendicarsi di quanto è accaduto e per far rinascere la loro casata. La casata del Levriero Rosso.
La loro storia e quella delle loro tormentate terre saranno raccontate attraverso i loro punti di vista.
Per il lettore sarà un lungo viaggio, immerso e avvinto totalmente in quel mondo che un poco ricorda la Terra di Mezzo. Miti e leggende norrene, tra il fantasy, il gotico, l’horror e il mistero, si intrecciano dove corre veloce un levriero rosso come il sangue.
Un brano dal prologo
Bèroul ebbe una visione alla vigilia della battaglia. Non era la prima volta che capitava, da quando aveva contemplato l'Albero dei Cieli.
Dopo il rito d'iniziazione alla Gilda, dormire non dava più ristoro. L'arcivate Gano di Lonnach gli aveva parlato di quella sensazione ma Bèroul, sul momento, non aveva compreso.
Al risveglio si sentiva sempre spossato, esaurito come un moccolo di candela; la mente sovraffollata da immagini che prendevano vita nel momento in cui era preda del sonno. Quasi sempre bastavano pochi istanti perché tutto svanisse, come nuvole disperse da un forte vento, tenebre ricacciate dall'aurora nei recessi più profondi della sua coscienza.
Tuttavia, all'alba di quel giorno di luna nuova, nel mese di giugno 1266, qualcosa era rimasto: quei simboli erano scolpiti dietro ai suoi occhi, come marchiati a fuoco, e poi… c'era il suono, sulla punta della lingua, impronunciabile eppure concreto, nitido, definitivo. Era poco più che un fruscio, un sibilo di vento che nessun alfabeto, norreno, istevone o moro che fosse, avrebbe potuto imprimere su carta. Il simbolo del Tredicesimo, Bèroul ne era sicuro. L'arcivate Gano la chiamava "la Runa Bianca". «Spero che tu sappia quello che fai, vate…» si lamentò in un rantolo Yvain FitzRoy, lanciando un piglio nervoso al reliquiario d'argento che Bèroul stringeva tra le braccia.
Ancora non si era abituato all'idea di portare quel titolo eppure, nonostante la giovane età, era un vate a tutti gli effetti, membro della Gilda dei Dodici, solo discepolo dell'Arcivate Gano e unico superstite del rito d'iniziazione.
La quarta di copertina
Sono passali due secoli da quando l'Ordine Bianco ha invaso il regno di Esperon Tutto è stato dimenticato. La guerra, il terrore, la pestilenza. Beroul si aggira come uno spettro per il mondo, oppresso da un fardello di segreti e responsabilità che non può condividere con nessuno.
Non più. L'equilibrio che ha tenuto saldo per tutto questo tempo si sta sfaldando. Qualcosa si aggira nel buio, qualcosa che non è riuscito a prevedere, nè a controllare. Una ribellione prende corpo nei Cinque Picchi, e un terribile presagio si profila tra gli sferzanti venti del Nord.
Il passato torna in vita a poco a poco dalle nebbie, innalzando nivei vessilli di guerra. Mentre un vecchio stanco della vita cerca di raccogliere i cocci di un mondo fuori controllo, Ethan e Veibhinn lottano per scampare al fuoco che divampa tutt'attorno.
Divisi e lontani, fratello e sorella attraversano il nero atrio che conduce all'età adulta, per tracciare nel sangue l'emblema del levriero, simbolo della loro casata annientata.
Un viaggio oscuro nelle lande di confine tra storia e leggenda.
Là dove il fantasy e il gotico si fondono nelle foschie del mistero, corre un levriero rosso come il sangue.
Intrighi, cruente battaglie e visioni dal sapore horror sono i pilastri portanti di questa avvincente storia di formazione che spiana la via a una nuova saga cavalleresca.
Non esiste una via sicura da percorrere, perché ogni strada conduce a una diversa faccia della stessa realtà. Ogni strada conduce all'Albero dei Cieli.
Se ti sei perduto, segui il levriero
L’autore
Jack Roland è lo pseudonimo di Giacomo Berdini, nato a Brescia nel 1985.
Laureato in Storia Medievale, ha iniziato la sua carriera come giornalista finanziario.
Dopo un master in sceneggiatura cinematografica a Roma, ha ottenuto numerosi ingaggi come autore televisivo e pubblicitario. Oggi vive e lavora a Milano, scrivendo per il cinema e la televisione.
L'Albero dei Cieli, primo capitolo della saga intitolata La Ballata del Levriero Rosso, è il suo primo romanzo.
Jack Roland, L’Albero dei Cieli – La ballata del Levriero Rosso (2015)
13 Lab Editore Pag. 551 – 15,00 €
ISBN 978-88-940733-5-5
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