Avevamo dato la bella notizia dell'imminente produzione di un nuovo film, ambientato in una delle più suggestive espansioni del mondo di D&D (i Forgotten Realms) qualche tempo fa, e già i nostri cuori erano pieni di giubilo.

La Warner Bros. annuncia un nuovo film basato su Dungeons & Dragons

La Warner Bros. annuncia un nuovo film basato su Dungeons & Dragons

Articolo di Andrea Massacesi Venerdì, 7 agosto 2015

Risolta la controversia legale iniziata poco più di due anni fa sui diritti di sfruttamento cinematografico di Dungeons & Dragons, la Warner Bros. dichiara ufficialmente l'inizio dei lavori su un nuovo live action movie basato sul primo e più celebre gioco di ruolo fantasy.

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Ora, durante la recente convention DICE 2016, una delle più prestigiose manifestazioni di video game americane che si svolge a Las Vegas, ha fatto capolino il produttore Roy Lee del futuro (reboot?) film che dovrebbe dare nuova vita al mondo inventato dal geniale Gary Gygax e che, ormai, è entrato a buon diritto nell'immaginario collettivo.

Esempio di platea della convention DICE
Esempio di platea della convention DICE

Va da sé che tutti i fan del famoso gioco di ruolo conoscono - e hanno ancora negli occhi – i risultati della messa su pellicola di questo titolo (se non li conoscete, andatevi a rileggere il bel pezzo di Andrea Massacesi che annunciava il via del progetto) e quindi, mi sembra più che logica una certa cautela (chiamasi diffidenza) quando si parla di una nuova trasposizione cinematografica di questa ambientazione così straordinaria.

D&D: un mondo difficile da adattare

Chi si occupa di cinema e ha avuto a che fare con molte persone di questo campo, ha imparato sulla sua pelle a carpire "certi" segnali quando arrivano non richiesti. È un fatto, numerosi scienziati stanno studiando alla stregua delle onde gravitazionali che, inspiegabilmente, ogni volta che qualcuno prova a trasportare fuori dal tavolo di gioco una storia ambientata in D&D, il risultato è micragnoso, puerile e a tratti persino insultante. È un fatto che, a oggi, non ha una spiegazione convincente o sensata. Esattamente come per le storie che si basano sulla cosmogonia di H.P. Lovecraft, i prodotti che portano fieramente sulla locandina la dicitura "tratto da D&D" risultano essere dei veri e propri aborti dell'immaginazione, dei sottoprodotti del mercato cinematografico che vanno giusto bene per un audience che fa largo uso di superalcolici e che ha quantificato 5 al test d'intelligenza (di qualche punto superiore a una pietra ma decisamente inferiore al punteggio di un fagiano).

Jeremy Irons in Dungeons and Ddragons
Jeremy Irons in Dungeons and Ddragons

Perché accade questo? Perché investire milioni di dollari in prodotti che, si sa già, saranno un fallimento dal punto di vista commerciale? E, soprattutto, perché reiterare gli stessi errori?

In questo caso, avrei potuto starmene buon fino al lancio di un teaser trailer, di qualche bozzetto preparatorio o persino di una featurette, prima di scagliarmi, lancia in resta, contro un prodotto che, di fatto, è solo stato annunciato e non ha ancora nulla di pronto. È troppo facile, e anche un po snob, partire prevenuti basandosi unicamente su dei trascorsi che hanno fanno venire i vermi nella pancia a chi a quel mondo è davvero affezionato.

Il produttore del nuovo film su Dungeons & Dragons

Vi rispondo subito: quello che ha fatto scattare in me il senso di conservazione da fan di D&D sono state proprio le dichiarazioni di chi, con la forza del suo ruolo, dovrebbe dare lustro e dignità al prodotto che sta seguendo: il produttore del film.

Il produttore del film D&D Roy Lee
Il produttore del film D&D Roy Lee

Perché, lo ribadisco, quando i segnali arrivano da un luogo ben preciso, in un momento ben preciso, si ha il dovere morale nell'interpretarli al volo, perché sarebbe alla stregua di essere partner in crime.

Basta leggere le sue parole, per capire la deriva che prenderà il nuovo film D&D:

Questa nuova versione di Dungeons & Dragons avrà i toni di un film come i Guardiani della Galassia in un universo sullo stile di Tolkien. Questo perché quando si pensa a tutti i film come Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, non manca una certa serietà di fondo, quindi penso che vedere qualcosa di divertente come I Predatori dell'Arca Perduta scatenarsi dentro un mondo del genere, penso potrebbe essere qualcosa che il pubblico non ha mai visto prima.

Il tono del nuovo film

Quando nel dorato mondo hollywoodiano si fanno certe dichiarazioni, queste non sono il frutto di un impeto momentaneo. Piuttosto, sono il frutto di ore di preparazioni, di studi marketing e di valutazione dell'occasione e del luogo dove quelle dichiarazioni verranno affermate.

Leggendo quelle parole è subito chiara una cosa: scordatevi un film fantasy tout court perché è chiaro che il successo, inaspettato e mondiale, di un titolo come i Guardiani della Galassia ha lasciato una profonda cicatrice nelle teste d'uovo che siedono a capo dei dipartimenti delle Major site in Hollywood e La Warner Bros è una di queste.

Guardiani della Galassia vuol dire: persone normali che vengono portate in ambientazioni straordinarie.

La scena del rapimento del futuro Star Lord de i Guardiani della Galassia
La scena del rapimento del futuro Star Lord de i Guardiani della Galassia

E non è un caso il rimando, perché nessuna casa di produzione cinematografica che si rispetti vorrebbe doversi misurare, senza un budget faraonico a sostegno dell'operazione, con colossi come Il Signore degli Anelli di Sir Peter Jackson. Quindi è più che auspicabile il solco segnato dal regista di B-Movies James Gunn con il suo gioiellino fanta-heroes-scientifico.

Precedenti mostruosi

Con questa considerazione mi torna subito alla mente uno dei titoli più brutti della storia del cinema che vide, per la prima volta, protagonista un giovanissimo Tom Hanks, che nel 1982 era alle prese con… Labirinti e Mostri.

La locandina re-style (con una foto più vecchia di Tom Hanks) del film Labirinti e Mostri
La locandina re-style (con una foto più vecchia di Tom Hanks) del film Labirinti e Mostri

Un film talmente fetente che tutta la comunità di giocatori aveva bollato come

"incomprensibile accozzaglia di luoghi comuni sul mondo dei giochi di ruolo, infarcita di ignoranza supponente e disonestà intellettuale che offusca la linea fra fantasia e stupidità"

Per chi avesse la fortuna di non aver visto questo film, la storia parla di un gruppo di ragazzi appassionati di giochi di ruolo che decidono di recarsi in una vicina grotta dove, senza un reale motivo, si trasformano nei personaggi del gioco. Così il giovane Tom Hanks si trova a vestire i panni di Robbie il nerd e del chierico Pardue. 

(Fidatevi di me, non siate curiosi di andare a recuperare questo titolo. È brutto e nessuno vi ridarà indietro l'ora e mezza che avrete sprecato nel guardarlo.)

Ma, direte voi, sono passati quei tempi e oggi i "nerd" hannio dignità di rappresentazione con titoli davvero belli e ben fatti che guadagnano milioni.

Vero. E non posso nemmeno immaginare che si possa incorrere nelle stesse logiche di allora, dove si pensava (a torto) che un qualunque genere di prodotto proiettato sullo schermo, nonostante la sua pochezza, sarebbe stato divorato da una torma di sociopatici come i giocatori di ruolo. 

Il DICE Summit

A tal proposito, quello che dovete tenere bene a mente sono la location e il trend odierno che hanno fatto da cornice alle dichiarazioni di Roy Lee: il DICE Summit 2016 e il fatto che ormai la fetta di pubblico che gioca alla versione cartacea dei giochi di ruolo è drasticamente ridotta, rispetto ai fasti anni '80 e '90.

Il DICE è il più grande convegno americano che tratta videogiochi. Lì, per intenderci, Guillermo del Toro, al fianco di Hideo Kojima (il papà di Metal Gear) ha annunciato in un keynote la collaborazione su un titolo videoludico targato Silent Hill.

Guillermo del Toro e Hideo Kojima nel keynote DICE 2016
Guillermo del Toro e Hideo Kojima nel keynote DICE 2016

Quindi è auspicabile che quando Roy Lee dia un annuncio del genere in una convention prestigiosa, ma dedicata al videogioco, non parli tanto di GDR cartaceo, bensì del redditizio mondo dei MMORPG, ovvero i giochi di ruolo online come Warcraft, di cui è imminente il rilascio del film total CGI con protagonista Travis "Vickings" Fimmel.

Travis Fimmel in Warcraft
Travis Fimmel in Warcraft

Avendo in mano tutti questi elementi di riflessione, non voglio fare il corvo tempesta, immaginandomi le peggio cose o ipotizzando gli scenari più avvilenti, però posso dirvi in tutta sincerità, ed è la storia che ce lo insegna, che è praticamente impossibile che una casa di produzione come la Warner Brothers – che per la cronaca è anni che non incassa un vero e trascinante successo – si possa lanciare in un prodotto innovativo e coraggioso, cercando di emulare il successo planetario della Trilogia fantasy per eccellenza.

Tirando le somme

Non ci sono i nomi, non c'è il budget, non c'è il battage e, soprattutto, non c'è la volontà per intraprendere un'operazione così rischiosa. Almeno… non ci sono ancora. A oggi c'è solo il coinvolgimento nella sceneggiatura di David Leslie Johnson (La Furia dei Titani titolone che ha perso decine di milioni di dollari N.d.R.) e la partecipazione dei dirigenti della potente azienda di giocattoli Hasbro. Ma nulla di più.

Questo è uno di quei momenti in cui vorrei davvero che qualcuno mi dicesse che ho preso una sonora cantonata e che le mie intuizioni sono solo il frutto di un infanzia brutta e disincantata.

Vedremo.