E fu così che anche la favola di Biancaneve ha avuto il suo innesto di retro-continuity.
Cosa sia il termine l'ho già detto parecchie volte su queste pagine. Si tratta essenzialmente di un espediente usato nella serialità: l'introduzione di un personaggio mai visto in precedenza, ma come se fosse sempre esistito nell'universo narrativo.
In questo caso l'innesto è l'esistenza di una sorella per Ravenna (Charlize Theron), la strega cattiva di Biancaneve e il Cacciatore. e della famosa favola dalla quale il film del 2012 era tratta. Il suo nome è Freya (interpretata da Emily Blunt) e, come viene raccontato nella prima parte del film, era al fianco della sorella parecchi anni prima degli eventi del film. Non voglio raccontare troppo, ma sarà Freya a essere al centro degli eventi che porteranno il Cacciatore Eric (Chris Hemsworth) a diventare il guerriero coinvolto in guerre misteriose cui si fa cenno nel precedente film, coinvolgendo una misteriosa e rimpianta sposa, che in questo film scopriamo chiamarsi Sara (Jessica Chastain).
Rischio di ogni prequel è però quello di avere un percorso già tracciato, visto che sappiamo o crediamo di sapere quale sarà lo status dei personaggi alla fine della vicenda.
In tal senso il pericolo è evitato. Il cacciatore e la strega di ghiaccio assolve a questa funzione nel primo atto, evitando di tirare alle lunghe una vicenda che non avrebbe avuto alcuna sorpresa. Se quindi la prima parte vive dell'attesa del verificarsi della tragedia annunciata, che poi è parte integrante di narrazioni antiche come le tragedie greche, la successiva parte sposta l'azione a dopo gli eventi del primo film, facendo diventare questo film un seguito.
A questo punto gli sviluppi diventano di nuovo una incognita.
Il cacciatore, del quale abbiamo appreso l'origine nel primo atto, dovrà intraprendere una nuova missione per conto della regina Biancaneve (mai inquadrata), per salvare il suo regno dalla magia residua, ma ancora minacciosa, dello specchio di Ravenna, bramato dalla sorella Freya come oggetto che potrebbe aiutarla ad aumentare il suo potere.
Che il Male mangerà la polvere è ovvio e aspettato. Di contro anche molti dei singoli passaggi narrativi, che dovrebbero essere le vere sorprese, saranno invece abbastanza prevedibili, dando l'idea di una produzione che voglia mettere comodo lo spettatore, dandogli un intrattenimento molto chiaro da seguire, senza twist travolgenti.
Tutti gli elementi sono assemblati con professionismo, dalla regia scolastica di Cedric Nicolas-Troyan, alle scenografie e costumi che rimescolano elementi visivi noti e consolidati dell'immaginario fantastico, a effetti speciali nella media del genere, fino a una prestazione onesta di tutto il cast di attori, nel quale, ma era facile prevederlo, Charlize Theron brilla di luce propria nonostante non sia così presente come tutti i suoi fan speravano.
Tirando le fila, più che fiaba con una morale da ricavare, una chiave di lettura che dipende anche dal contesto generale, dall'epoca in cui la storia è raccontata, Il cacciatore e la strega di ghiaccio è puro intrattenimento. Una mescolanza di fiaba, heroic fantasy, erotismo, violenza ruvida e accenni di ironia (e veramente poca autoironia) confezionato per fare passare i 114' in modo scorrevole.
1 commenti
Aggiungi un commentoMagari non è troppo scemo e merita una pista.
Già solo per il cast, secondo me, val bene una messa.
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