Charlize Theron ha incontrato la stampa il 31 marzo 2016, in una conferenza in occasione del lancio di La storia prima di Biancaneve – Il cacciatore e la strega di ghiaccio, prequel/sequel del fortunato Biancaneve e il Cacciatore.
La prima impressione, del tutto personale, è che la sua presenza renda qualsiasi luogo un posto migliore, più solare. La sala dai velluti polverosi dell’hotel di Milano cha ha ospitato la conferenza, è diventata una sala del trono al suo ingresso.
La Theron ha esordito spiegando che interpretare il ruolo di un personaggio malvagio, se da un lato è il sogno di ogni attrice, dall’altro le ha dato modo di dare una nuova visione e una lettura più moderna alla Regina Ravenna.
Il suo maggior divertimento, ha detto, è stato nel calarsi in splendidi anche se pesanti costumi. Chi non vorrebbe essere pagato per fare ciò che si faceva da bambini?
Per la Theron la fiaba restituisce un insegnamento se letta con la sensibilità del momento in cui si racconta, pertanto trova la nuova versione più consona alla nostra epoca. Come madre ha spiegato che adora raccontare le fiabe ai suoi figli.
Donna, attrice, madre, persona impegnata in battaglie civili per la diffusione dell’istruzione, definita da lei fondamentale per un futuro migliore. Un femminismo concreto, del quale si è fatta portatrice anche con oculate scelte cinematografiche.
Centrale nella sua visione di attrice è che il personaggio abbia qualcosa da dire, pertanto quando il sottoscritto, un po’ emozionato di trovarsi davanti a una bellezza così luminosa, le ha chiesto se le piacerebbe recitare in un film di supereroi e se come eroina o criminale, senza fare una piega la Theron ha spiegato che non lo disdegnerebbe affatto, affermando che prima ancora che al genere, lei guarda allo spessore dei personaggi da interpretare.
Poi, eterea, irraggiungibile, ci ha salutati ed è uscita dalla sala, facendo tornare noi, comuni mortali, di nuovo nel buio.
1 commenti
Aggiungi un commentoChi mi conosce sa che "se è bionda non vale", ma la Theron è l'eccezione che conferma la regola.
Al di là del fascino innegabile, non mi pare una dalle risposte date tanto per.
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