- 1. Le premesse
- 2. I libri come oggetto fisico
- 3. Il caso Cassandra Clare
- 4. Il catalogo
- 5. Le ragioni della collana
- 6. La crossmedialità in dettaglio
- 7. La centralità di George R.R. Martin
- 8. La ricerca di nuovi lettori
- 9. Le nuove versioni del materiale edito e il futuro
- 10. Uno sguardo al futuro
- Conclusioni
Lunedì 11 aprile si è tenuto presso il palazzo Mondadori di Segrate un incontro fra alcuni responsabili della casa editrice e rappresentanti della stampa specializzata o del mondo dei blog. Presenti Luigi Belmonte (direttore editoriale Oscar), Luigi Sponzilli (editor Oscar), Marco Rana (editor Oscar), Federico Grignaschi (editor Oscar), Edoardo Rialti (traduttore, fra l’altro, di Joe Abercrombie e Pierce Brown e giornalista de Il Foglio), Sergio Altieri (già direttore editoriale delle collane da edicola Mondadori e traduttore di George R.R. Martin), Anna Da Re (P.R.), Matteo Patané (amministratore di www.labarriera.net), due redattori del portale www.isolaillyon.it, Michela Capra (www.finzionimagazine.it), Mariacristina Musicco (amministratore di http://gameofthronesitaly.altervista.org/) ed Emanuele Manco e Martina Frammartino di FantasyMagazine. All’ordine del giorno la neonata collana Oscar Fantastica.
1. Le premesse
Per una casa editrice la comunicazione con la stampa è importante, significa far conoscere le proprie novità, la propria linea editoriale e avere maggiori probabilità di raggiungere il pubblico desiderato. La stampa di quest’incontro, come detto, era stampa specializzata, testate di genere o siti/blog dedicati al fantastico o a un singolo autore. Non è un segnale da poco, una scelta di questo tipo implica il desiderio di conoscere meglio non un lettore generico ma il lettore particolare di un singolo genere, quindi un lettore specializzato che conosce quel settore forse meglio di chi lavora in una casa editrice generalista, aprendosi anche a suggerimenti che vengono dall’esterno.
Lo scopo di ogni editore è vendere il proprio prodotto, i libri. Dovrebbe essere ovvio, ma è ancora diffuso il pregiudizio contro gli editori cattivi che pensano solo ad arricchirsi sulle spalle dei poveri lettori, i quali nulla possono contro queste misteriose entità interessate solo ai loro biechi interessi.
L’editore vuole i soldi del lettore, certo. Per continuare a esistere e a pubblicare ha bisogno di prendere i soldi da qualche posto, e quel posto sono le tasche e i portafogli dei lettori. Ma se in qualche punto il meccanismo s’inceppa, se la qualità del prodotto è scarsa, se il prezzo è eccessivo, se i lettori si sentono presi in giro o se i libri non sono più di loro gradimento, i lettori spariscono e l’editore può piantare baracca e burattini e dedicarsi ad altro. Ecco quindi che il prezzo non è arbitrariamente deciso al rialzo ma è frutto di un delicato equilibrio fra le spese sostenute dall’editore durante tutta la filiera editoriale, aspetto approfondito da Emanuele Manco in un articolo di qualche tempo fa, http://www.emanuelemanco.it/sui-prezzi-dei-libri/, e la necessità di mantenere un prezzo accessibile ai lettori in modo da vendere il maggior numero di copie possibile. Altri aspetti importanti sono la qualità del prodotto e la scelta dei titoli.
2. I libri come oggetto fisico
Per qualità del prodotto si intende l’aspetto fisico del libro. Chi legge sia nel formato tascabile che in quello rilegato probabilmente ha notato la differenza, come è successo a me quando, dopo aver letto Le cronache del ghiaccio e del fuoco nell’edizione rilegata, ho riletto i libri nell’edizione tascabile in modo da non sentirmi in colpa per aver rovinato volumi belli con la gran quantità di appunti che prendevo sulle pagine. La qualità di stampa del tascabile è nettamente inferiore, e se non c’è nessun problema a seguire il senso del testo, un lieve fastidio per quelle lettere non del tutto visibili rimane. Per Oscar Fantastica Mondadori ha scelto di iniziare a usare una carta di qualità più elevata, carta che gradualmente verrà introdotta in tutto il catalogo Oscar in modo da migliorare l’esperienza della lettura.
Le ristampe in edizione Oscar Fantastica di titoli già presenti nel catalogo, vedi la serie Shadowhunters di Cassandra Clare o Le cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin, mantengono il formato tradizionale degli Oscar e la copertina di semplice cartoncino, anche se proprio il cartoncino e il tipo di rilegatura sono stati lievemente modificati per ridurre il più possibile il brutto effetto della copertina che si apre da sola al termine della lettura. Per le novità, vedi i recenti Omega Days di John L. Campbell e Batman. Arkham Knight: la mossa dell’enigmista di Alex Irvine, il formato è leggermente più grande e la copertina, sempre in brossura, è dotata di alette.
3. Il caso Cassandra Clare
Parlando della Clare è emerso un recente problema di traduzione legato a un libro che non fa parte di Oscar Fantastica anche se la collana è stata inaugurata proprio da sei libri suoi: Signora della mezzanotte.
Il caso della Signora della mezzanotte
Il nuovo romanzo dell'autrice di Shadowhunters e le polemiche sull'edizione italiana errata.
LeggiDelle traduzioni scorrette avevamo parlato già diversi anni fa:
Caro editore ti odio / 3
Terza parte del nostro viaggio in quattro puntate nel mondo dell'editoria. Questa volta ci soffermiamo sulle traduzioni parlando di George R.R. Martin, Steven Erikson, Patrick Rothfuss, Robert Jordan, J.K. Rowling, Marion Zimmer Bradley, J.R.R. Tolkien, Terry Pratchett, Aleksej Pechov e Andrzej Sapkowski.
LeggiVa notato che fra l’autunno del 2012, periodo di pubblicazione del nostro articolo, e ora, molti cambiamenti ci sono stati, con la revisione della traduzione di Le cronache del ghiaccio e del fuoco da parte di Mondadori e di La Ruota del Tempo di Robert Jordan da parte di Fanucci. Quelle revisioni hanno dimostrato che, se i riscontri di vendita sono adeguati e le lamentele fondate, l’editore può rivedere il suo operato sulla base delle segnalazioni dei lettori, ma non hanno escluso il rischio della nascita di nuovi inconvenienti.
In una società sempre più globale, con la conoscenza quanto meno della lingua inglese sempre più diffusa, ritardare la traduzione di un libro molto atteso rispetto alla data di pubblicazione dell’edizione originale significa perdere vendite. Ci è stato detto chiaramente, ma è facile verificarlo leggendo i commenti degli utenti di blog e forum specializzati: se il libro non viene pubblicato subito anche in italiano un certo numero di lettori, piuttosto che aspettare qualche mese, preferisce comprare il volume in inglese. Quei lettori, fatti salvi i pochi casi dei collezionisti o di chi ricompra il libro in italiano per confrontare le traduzioni, sono lettori persi. Da quest’urgenza nasce la fretta nel tradurre, stampare e commercializzare l’edizione italiana del libro.
Di solito questa fretta non presenta particolari problemi al di là del far lavorare i diretti interessati a un ritmo più serrato del solito, ma nel caso di Signora della mezzanotte sono nate polemiche legate a differenze significative fra la versione originale del libro e quella tradotta. Mondadori stessa ha riconosciuto l’esistenza del problema scusandosi con i lettori sul proprio sito e pubblicando un file pdf contenente la nuova versione delle pagine incriminate: http://www.librimondadori.it/news/signora-della-mezzanotte-modifiche-all-edizione-italiana.
Da quanto ci è stato riferito la Clare avrebbe inserito modifiche nel suo testo all’ultimo minuto, quando già il romanzo era stato consegnato agli editori stranieri, editori che non avrebbero ricevuto alcuna segnalazione relativa a questi cambiamenti. Il problema sarebbe emerso solo in seguito, troppo tardi per poter intervenire a meno di bloccare la distribuzione del libro e posticiparne notevolmente la pubblicazione.
4. Il catalogo
Quanto alla scelta dei titoli, per le prime uscite l’editore ha deciso di andare sul sicuro pubblicando due delle saghe di maggiore successo degli ultimi anni, i primi sei romanzi della serie Shadowhunters di Cassandra Clare e la versione in dodici volumi di Le cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin. La saga della Clare proseguirà in Oscar Fantastica, probabilmente nel mese di settembre, con la pubblicazione della trilogia prequel Le origini, attualmente disponibile negli Oscar bestsellers, mentre per Martin bisognerà aspettare che lo scrittore termini The Winds of Winter prima di iniziare a ragionare su un’edizione italiana.
Dopo le novità Batman Arkham Knight: la mossa dell'enigmista di Irvine, prequel del videogioco Arkham Knight, e Omega Days di Campbell.
Batman Arkham Knight: la mossa dell'Enigmista
Morto il Joker, un nuovo, pericolosissimo criminale spadroneggia a Gotham City: l'Enigmista. Forse troppo astuto e crudele persino per il cavaliere oscuro…
LeggiOmega Days
Quando arriva la fine, arriva in fretta. Nessuno sapeva dove e come il Virus Omega era comparso, ma in un attimo si era propagato dappertutto. E chi lo diffonde non può morire, nessuno è più in grado di salvarsi…
LeggiSeguiranno la ristampa di un libro già adattato sia in versione cinematografica che come manga e attualmente disponibile nella Piccola biblioteca Oscar, Battle Royale di Koushun Takami, e le novità The Red di Linda Nagata, Pathfinder di Orson Scott Card, Arrow. Vendetta, una storia che si colloca in parte prima e in parte durante la seconda stagione della serie televisiva, di Oscar Balderrama, uno degli sceneggiatori, e Lauren Certo, e gli steampunk della serie The Alchemy Wars di Ian Tregillis, uno degli autori che nel 2008 hanno contribuito al rilancio della serie Wild Cards.
Quando Emanuele Manco ha chiesto se della collana avrebbero fatto parte anche autori italiani dalla casa editrice hanno risposto che non c’è nessuna esclusione di principio nei loro confronti, ma al momento gli unici titoli che con certezza ne faranno parte sono La maledizione di Thule di Stefano Vietti e Il risveglio del Potente di Luca Enoch, due romanzi con i personaggi e l'universo narrativo del fumetto Dragonero.
5. Le ragioni della collana
Le prime due uscite, diciotto titoli in tutto, sono ristampe, e solo dal terzo lancio in libreria sono arrivate le prime novità. C’era davvero bisogno di questa nuova edizione di opere ancora in commercio? I lettori di vecchia data probabilmente pensano che non fosse necessaria, ma il mercato editoriale ha un suo funzionamento che ogni editore deve conoscere bene se vuole cercare di raggiungere un numero di lettori più alto possibile. La nuova edizione di un libro, anche se magari differisce da quella vecchia solo per un dettaglio della copertina e il codice a barre, tecnicamente è una novità. Viene presentata alle librerie come novità e come tale viene ordinata. Probabilmente gli ordini iniziali di Città di ossa nella versione Oscar Fantastica sono stati più bassi rispetto agli ordini iniziali dello stesso libro nella versione Oscar Bestsellers, ma altrettanto probabilmente in questo momento nelle librerie ci sarà un numero di copie del romanzo superiore rispetto a quante ce n’erano qualche mese fa.
Come ha spiegato Romano Montroni, già direttore delle librerie Feltrinelli, in Vendere l’anima. Il mestiere del libraio, Il posto, la collocazione che diamo a un libro, è determinante. Un volume che era a scaffale di costa, se viene proposto di faccia, in posizione avanzata rispetto al settore di appartenenza, viene rigenerato
(pag. 155). Il che significa che se le librerie riducono il rifornimento di un libro perché la sua vendita è calata o semplicemente perché vogliono dare maggiore risalto a libri più nuovi, la pubblicazione di una nuova edizione di un libro vecchio lo rinnova e gli fa acquistare di nuovo quella posizione in evidenza che ne aumenta le vendite.
L’abitudine di spostare il libro da una collana all’altra o di donargli una nuova veste grafica non è propria di una sola casa editrice visto che nel nostro millennio fra Tea, Salani e Corbaccio – tre editori del Gruppo Editoriale Mauri Spagnol – sono arrivate in libreria ben sette diverse edizioni di La storia infinita di Michael Ende, cifra raggiunta anche da un editore indipendente come Fanucci con i primi romanzi di La spada della verità di Terry Goodkind.
Dal momento in cui siti e blog specializzati hanno iniziato a parlare di Oscar Fantastica gli appassionati hanno espresso i loro dubbi sulla reale necessità di ripubblicare i libri di Cassandra Clare e di George R.R. Martin. Certo, per chi li possiede già questi sono volumi inutili, ma il fatto che ancora adesso Shadowhunters e Le cronache del ghiaccio e del fuoco siano fra i libri di genere fantasy più venduti, nonostante il fatto che la prima edizione di Città di ossa sia del 2007 e che la prima di Il trono di spade risalga addirittura al 1999, significa che molti potenziali lettori non hanno ancora acquistato i libri, e una nuova edizione probabilmente farà salire di nuovo le vendite, che erano entrate in fase calante.
Giuliano Vigini, docente di sociologia dell’editoria alla Cattolica di Milano, in un articolo di Ida Bozzi per La lettura (http://lettura.corriere.it/longseller-si-nasce-classici-si-diventa/), ha spiegato che il longseller nasce anche per la capacità di muovere un libro nelle collane, di farlo uscire in nuove edizioni.
Poco più avanti nello stesso articolo Elisabetta Sgarbi parlando dei longseller, i libri che continuano a vendere nonostante il trascorrere del tempo, ha sottolineato come il ruolo dell’editore sia quello di accompagnarli. Non allentare mai l’attenzione su di essi, lavorare con gli aventi diritto, seguirli e difenderli. Non devono mai sembrare “ovvie presenze”, ma sempre “doni” da curare.
Il che comprende, fra l’altro, la realizzazione di nuove edizioni.
Quello che molti lettori sembrano dimenticare è che, per quante edizioni degli stessi libri potranno ancora esserci, non solo loro non sono obbligati ad acquistarle, ma le riedizioni non toglieranno neppure spazio alle novità. Anzi, potrebbero addirittura essere utili alla pubblicazione di nuovi libri.
Come spiega Alessandro Gazoia in Come finisce il libro. Contro la falsa democrazia dell’editoria digitale Per potersi permettere il libro del grande scrittore dalle scarse vendite” anche i grandi editori pubblicano “i libri del famoso cantante”
(pag. 49). Il che significa che un editore per potersi permettere di pubblicare un libro che reputa di qualità ma che probabilmente venderà ben poco, rischiando di non coprire neppure le spese di realizzazione, o per provare a lanciare autori o generi nuovi, che potrebbero non trovare un loro mercato e rivelarsi un fallimento a livello commerciale, deve sostenersi pubblicando libri di sicuro successo. Gazoia cita “i libri del famoso cantante”, e in effetti molti libri di personaggi famosi del mondo dello spettacolo o dello sport hanno ottenuto risultati di vendita notevoli, ma è anche possibile provare a rilanciare libri che hanno venduto molto, e che quindi si sono rivelati già un successo, rendendoli interessanti anche per quei lettori che ancora non li hanno acquistati. Le riedizioni potrebbero far affluire in casa editrice soldi che la casa editrice stessa utilizzerà per acquistare, pubblicare e promuovere nuovi libri. Dopo aver fatto un lancio forte, con ben diciotto libri dalle alte vendite, e prima di ristampare altri titoli già presenti nel suo catalogo, Mondadori è passata a pubblicare le prime novità.
Il motivo per cui così tanti libri siano arrivati in libreria in così poco tempo è spiegato da Montroni, il quale ricorda che Un’esposizione generica porta a un impoverimento dell’immagine, mentre la visione compatta di una collana genera grande visibilità per un editore
(pag. 56). Per quanto i mondi di Clare, Martin, Irvine e Campbell siano diversi, i libri sono accomunati da una grafica che attira lo sguardo del potenziale acquirente proprio per il suo “fare macchia”.
Prima ancora di presentare il progetto a noi, Mondadori aveva diramato un comunicato stampa e pubblicato una dichiarazione d’intenti sul suo sito: http://www.librimondadori.it/news/nasce-la-nuova-collana-oscar-fantastica-una-nuova-frontiera-per-la-fiction. In queste righe si parla, fra l’altro, dello studio che c’è dietro al logo, con un gioco di luce e ombra fra la “O” e la “F” che “suggerisce un universo parallelo in cui tutto può accadere”. Tutti i volumi sono contraddistinti da un’immagine a piena pagina che termina giusto un paio di millimetri prima della costa, dove compare una banda colorata – dello stesso colore del logo della collana e spesso anche del titolo del libro – che domina buona parte della costa e occupa la parte inferiore della quarta di copertina. La linea di demarcazione fra i due colori su cui è giocata la quarta segue lo stesso andamento diagonale che lega la O e la F del logo. Già con uno sguardo superficiale è impossibile non notare il legame esistente fra questi volumi.
Tornando a Gazoia – che sta parlando di Sherlock Holmes, delle storie di Arthur Conan Doyle e di tutto quel che ne è derivato ma il cui discorso va bene, quasi parla per parola, anche in questo caso – I libri hanno tutti lo stesso formato e la stessa grafica
(pag. 158) perché quello che l’editore si propone è “il raddoppio dell’immaginario” attraverso libri che hanno subito il processo di reimagining e repackaging
qualificandosi come sofisticati esempi di un marketing editoriale che rinnova un moto moderno […] puntando tutto sul valore culturale di massa, ancora una volta ricreato
(pag. 159).
L’idea di accomunare numerosi libri sotto un unico marchio nasce dalla considerazione che se un libro appartenente a un determinato genere o a una determinata collana piace al lettore, quel lettore può sentirsi invogliato a provare a leggere altri libri che in qualche modo sono collegati a ciò che lui ha già apprezzato. Se ripenso alle mie scelte so di aver letto 28 dei 32 libri – di 11 autori diversi – pubblicati nella Fantacollana Nord fra il 1987 e il 1991, e 31 dei primi 35 libri – di 10 autori diversi – pubblicati da Fanucci nella Collezione immaginario fantasy fra il 2002 e il 2007. La mia era una fedeltà non tanto all’autore, visto che gli autori erano parecchi, quanto alla linea editoriale, perché all’epoca ero ragionevolmente certa che un libro appartenente a una di quelle due collane potesse piacermi, e di solito questo era vero. Ciò che fa l’editore è esattamente questo: raggruppa autori e libri anche molto diversi fra loro ma che abbiano caratteristiche comuni che possano farli piacere a un determinato pubblico.
La linea editoriale di Oscar Fantastica è stata esplicitata già dal comunicato stampa:“Oltre ai classici di Cassandra Clare e George R.R. Martin, nella collana verranno pubblicate assolute novità, che spaziano dalla fantascienza al cyber thriller, passando per il genere apocalittico e il fantasy di ambientazione storica.
Un nuovo universo narrativo in cui i confini tra fantasy e avventura, fantascienza e thriller sfumano fino a confondersi, Fantastica è una nuova collana che riunisce titoli e autori emblematici della narrativa di genere.
La Collana rappresenta una nuova frontiera per la fiction e nasce per soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più ampio e variegato, figlio della serialità, di narrazioni travolgenti e allargate, con una selezione dei migliori titoli che hanno ispirato e si sono ispirati a film, videogames, fumetti e serie tv.
6. La crossmedialità in dettaglio
Narrativa di genere dunque, non necessariamente fantasy o fantascienza, visto che la descrizione parla esplicitamente di “avventura” e “thriller”, che ha caratteristiche di serialità e narrazioni allargate, che sconfinano in altri media. Dalla serie Shadowhunters – al momento stiamo parlando di dodici libri fra saga principale, prequel, spin off e companion, ma altri se ne aggiungeranno in un prossimo futuro – sono stati realizzati un film, una serie televisiva e quattro graphic novel. Da Le cronache del ghiaccio e del fuoco – al momento sono cinque romanzi, diventati nella prima edizione italiana e in parte delle ristampe una serie di dodici libri, a cui vanno aggiunti un prequel e un companion – sono stati realizzati una serie televisiva, tre graphic novel per sei volumi complessivi, diversi giochi fra giochi di carte, da tavolo, di ruolo e videogames, oggetti di merchandising come miniature e repliche delle spade e libri companion approvati dall’autore, come il manuale di cucina A Feast of Ice and Fire: The Official Game of Thrones Companion Coocbook, i due illustrati The Art of George R. R. Martin’s A Song of Ice and Fire o il Coloring book.
Anatomia del best seller
Twilight, Hunger Games, L’Alchimista, Il codice da Vinci: come si costruisce un successo editoriale di dimensioni planetarie? Se lo chiede il docente Stefano Calabrese.
LeggiIn Anatomia del best seller Stefano Calabrese nota come negli ultimi quindici anni i romanzi di successo danno luogo a trilogie, quadrilogie e addirittura pentalogie: una casistica cui andrebbero affiancati tutti gli ampliamenti narrativi in avanti (sequel) o indietro (prequel)
(pag. 85). Il fantasy ha sempre avuto la tendenza a svilupparsi in saghe molto lunghe, anche per la necessità dell’autore di dedicare parecchio spazio alla costruzione del proprio mondo, ma questa tendenza ha preso piede in altri generi, e nelle pagine successive Calabrese elenca diverse opere – thriller, storie d’amore o erotiche – che si espandono per più volumi. Ma, proseguendo dalla prima considerazione, nota pure come Nella fenomenologia del to be continued rientrano infine anche gli “adattamenti”, ossia il fenomeno in base al quale un romanzo viene transcodificato in film o viceversa, e una stessa storia può reincarnarsi in un videogioco, un testo teatrale, una sceneggiatura filmica, un serial televisivo, un parco a tema, ecc.
Il legame fra i libri e gli altri media si sta facendo sempre più stretto, anche perché un adattamento è una forma di “ripetizione senza reduplicazione” in grado di vivere proprio perché riesce a conciliare la forza di un modello esistente con la vitalità di un nuovo modello
(pag. 85), e per quanto le prime cose che vengono in mente sono gli adattamenti cinematografici o televisivi di opere letterarie le case editrici devono tenere conto di tutto quanto riguarda i libri e la loro possibilità di raggiungere i lettori.
La novellizzazione di un film non è certo fenomeno recente e non è detto che sia di importanza commerciale ridotta: se la maggior parte delle trasposizioni letterarie hanno vita breve e vendite limitate, l’unica volta che Terry Brooks è riuscito a raggiungere il primo posto nella classifica dei best sellers del New York Times è stato nel 1999 con Star Wars: Episodio I. La minaccia fantasma, basato sulla sceneggiatura dell’omonimo film. E molte opere derivate da giochi di ruolo, come la saga di Dragonlance di Margaret Weis e Tracy Hickman, quella di Forgotten Realms portata al successo soprattutto da R.A. Salvatore o, a un livello narrativo più elevato, Il libro Malazan dei caduti di Steven Erikson, sono state molto importanti per il genere fantasy.
Per libri derivati dai film ce ne sono altri che sono stati tradotti proprio grazie ai film, o ad altri media in cui sono stati trasposti. Nel 2010 Mondadori ha tradotto Il ladro di fulmini di Rick Riordan, libro che l’autore aveva pubblicato ben cinque anni prima, perché proprio quell’anno è arrivato nelle sale cinematografiche l’omonimo film. La versione cinematografica della serie Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo ha avuto un successo inferiore alle aspettative e si è fermata al secondo film, ma ha avuto il merito di attirare l’attenzione su un autore in precedenza ignorato dall’editoria italiana e in seguito diventato uno dei punti di riferimento per i lettori intorno ai 12 anni.
Altra saga arrivata in Italia grazie a un adattamento, in questo caso sotto forma di videogioco, è quella di Andrzej Sapkowski, iniziata nel 2010 da Nord con Il guardiano degli innocenti. All’inizio dei sette romanzi una nota dell’editore spiega che su richiesta dell’autore i libri sono stati tradotti dal polacco, senza l’intermediazione di altre lingue”, e che “per questo motivo, i lettori appassionati di The Witcher, il videogioco ispirato ai romanzi di Andrzej Sapkowski, potranno trovare alcune differenze nei nomi dei luoghi e dei personaggi, qui resi appunto con la maggiore fedeltà possibile ai nomi originali.
” Precisazione doverosa per non mandare in confusione chi già conosceva quel mondo dal videogioco, ma è pur vero che i romanzi hanno raggiunto un pubblico di lettori che coincide solo in parte con i giocatori.
7. La centralità di George R.R. Martin
Chi non ha avuto bisogno dell’adattamento per essere tradotto è stato George R.R. Martin, con Il trono di spade arrivato nelle librerie nel 1999 e sul piccolo schermo nel 2011. Però, come avevano fatto notare gli addetti ai lavori all’epoca, per poter andare avanti la serie televisiva non avrebbe dovuto essere guardata solo dai lettori del romanzo ma avrebbe dovuto raggiungere un pubblico più vasto, al di fuori del genere di appartenenza. Risultato raggiunto al di là di ogni aspettativa, con la saga che è diventata un fenomeno di dimensioni incalcolabili e che ha avuto ricadute in numerosissimi settori, dal merchandising al turismo, fino agli stessi libri.
In un precedente incontro svoltosi tre anni fa ci era già stato detto, e ora è stato ribadito, che Martin è diventato l’autore più importante del catalogo Oscar – e quindi del mercato del tascabile in Italia – superando Italo Calvino, che fino a prima della serie televisiva deteneva il primato. Visto che Mondadori è l’editore di entrambi gli autori in casa editrice non erano dispiaciuti del sorpasso, si limitavano a prenderne atto e a riflettere su come sfruttare al meglio la popolarità di un autore che pur non venendo assegnato come lettura scolastica è in grado di far spostare davvero tanti soldi.
Un sistema può essere la proposta dell’intero catalogo dell’autore, anche se non tutti i libri vendono allo stesso modo. Non solo Il pianeta dei venti o Il viaggio di Tuf vendono molto meno di Le cronache del ghiaccio e del fuoco, ma anche i libri collegati all’ambientazione più famosa come Il cavaliere dei Sette Regni e Il mondo del ghiaccio e del fuoco non raggiungono cifre paragonabili a quelle delle Cronache, che sia l’edizione in dodici volumi o quelle in cinque. Un altro può essere quello dell’endorsement, della citazione. Sulla copertina dei primi tre volumi della saga I re maledetti di Maurice Druon, libri già pubblicati da Sperling & Kupfer fra gli anni ’80 e ’90 successivamente usciti dal commercio e rimasti fuori catalogo fino a quando non li ha ripubblicati Mondadori un paio di anni fa, spicca la frase Questo è il vero Trono di spade
, seguita dalla firma George. R.R. Martin.
Le fascette promozionali o le quarte di copertina che paragonano un’opera fantasy a quella di Martin non si contano più, e almeno in qualche caso paragoni o elogi attirano davvero l’attenzione del lettore se lo stesso Martin ha riconosciuto che una parte dei primi lettori che hanno amato la sua saga sono stati spinti all’acquisto da un elogio firmato Robert Jordan stampato sulla copertina di A Game of Thrones. E in mancanza di altri “sponsor”, o al fianco di altri “sponsor”, possono arrivare quelli cinematografici, anche se provenienti da mondi in apparenza molto distanti.
8. La ricerca di nuovi lettori
La versione attualmente in commercio di Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen (così come quelle di Cime tempestose di Emily Brontë e Anna Karenina di Lev Tolstoj) pubblicata da Sperling & Kupfer presenta in copertina un bollo tondo sormontato dalla scritta I romanzi più amati da Tessa e Hardin
che indica l’appartenenza del libro alla collana I classici di After, arrivando anche a giocare con i colori di copertina dei romanzi di Anna Todd, mentre lo stesso libro pubblicato nel 2010 nella collana Oscar varia si riferiva chiaramente a Bella e Edward, i protagonisti della saga di Twilight, usando oltre le scritte una grafica ispirata ai romanzi di Stephenie Meyer.
Se c’è un legame fra due opere diverse l’editoria lo evidenzia, e se non c’è in qualche caso può crearlo. Si può creare nelle già citate Fantacollana o Collezione immaginario fantasy, non si può creare negli Oscar bestsellers che sono un contenitore troppo vasto, aperto a troppi generi, perché un lettore si possa riconoscere in quel marchio e decidere di leggerlo con regolarità. Però, se un contenitore è troppo vasto, se ne può creare uno più piccolo come Oscar Fantastica. Anche se in questo caso “fantastico” non viene inteso come qualcosa che non ha fondamento se non nella fantasia
, significato con cui generalmente usiamo il termine, ma come qualcosa di dotato di forza immaginativa
, uso diverso ma altrettanto legittimo della stessa parola, come ci ricorda il dizionario Treccani: http://www.treccani.it/vocabolario/fantastico/.
Allora qual è il pubblico di riferimento di Oscar Fantastica? Quello di Lucca Comics & Games, manifestazione che già nel 2014 aveva fatto staccare 255.000 biglietti:
40 cose da sapere su Lucca Comics and Games 2015
…Sì, viaggiare è il tema dell’edizione 2015 di Lucca Comics & Games, che si terrà dal 29 ottobre all’1 novembre prossimi. La manifestazione che la città toscana dedica ogni anno al fumetto, al gioco da tavolo e al videogioco, all’illustrazione, alla letteratura del fantastico, alle icone di cinema e serie tv, alla musica e al cosplay, si è trasformata negli ultimi anni in una vera e propria agenzia di viaggi. Sono i viaggi verso i mondi del possibile e dell’impossibile che il pubblico di Lucca Comics & Games non esita a prenotare e poi intraprendere.
LeggiRomanzi, graphic novel, videogiochi, giochi di ruolo, da tavolo e di carte, cosplay, illustrazioni, film, serie televisive, musica, miniature, mostre, il tutto all’insegna di una contaminazione che moltiplica l’immaginario e che, anche grazie al Web, ha fatto emergere un nuovo modello di empatia, fondata sul coinvolgimento emotivo del destinatario
, come spiega ancora Calabrese (pag. 97) in Anatomia del best seller. Il modello di riferimento per questo tipo di progetto, come ha notato Emanuele Manco, è quello portato avanti da Multiplayer, editore della maggior parte dei libri legati al mondo di Star Wars e di romanzi legati a videogiochi di vario genere, dalla fantascienza al fantasy, dall’horror all’avventura.
Star Wars: Aftermath
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…. La guerra non è finita. Cosa è successo dopo Episodio VI? Il primo di una serie di romanzi che racconta la storia precedente Star Wars: Il Risveglio della Forza.
LeggiUn tentativo di coinvolgere i lettori “multimediali” Mondadori lo aveva già fatto fra il 2013 e il 2014, quando aveva mandato in libreria i Classici Chrysalide. La collana, sospesa dopo dodici titoli, riproponeva opere quali Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, La fattoria degli animali di George Orwell o Narciso e Boccadoro di Herman Hesse con una nuova veste grafica “dark”: immagini di copertina prevalentemente scure rischiarate solo da un paio di elementi di colore, taglio delle pagine nere e in fondo alcune pagine dedicate a esclusivi contenuti extra, spunti e approfondimenti nella cultura contemporanea: film e serie TV, musica, arte, libri, fumetti e graphic novel
. Ora questo nuovo tentativo con opere contemporanee, e solo il tempo potrà dirci se la scommessa dell’editore è stata vincente.
Lo stesso giorno che i primi sei romanzi di Cassandra Clare sono passati a Oscar Fantastica la novità, Signora della mezzanotte, è stata pubblicata nella collana Chrysalide. Tre settimane più tardi un’altra novità, in questo caso appartenente alla collana Omnibus, Red Rising – Il canto proibito di Pierce Brown, è arrivata in libreria.
Red Rising – Il canto proibito
Leggi in anteprima esclusiva l'inizio del romanzo di Pierce Brown!
LeggiDa questo libro è in corso di realizzazione un film. Quando, uscendo dalla sala, ho citato il romanzo di Brown notando che non è stato inserito in Oscar Fantastica la risposta è stata che “questo libro è una novità”. Scelta perfettamente comprensibile, tradizionalmente gli Oscar sono ristampe di libri in edizione economica, anche se fra i libri di prossima pubblicazione vi sono numerosi inediti. È perciò probabile che in casa editrice abbiano deciso di operare una distinzione fra i libri che possono attirare i lettori per la fama dell’autore o per la loro forza narrativa, con l’ingresso nella nuova collana solo al momento della pubblicazione in formato tascabile, e quelli che attirano il lettore di genere perché legati a uno specifico marchio, pubblicati direttamente in Oscar Fantastica.
9. Le nuove versioni del materiale edito e il futuro
Il lavoro necessario a proporre nuovamente i libri già pubblicati è comunque maggiore di quanto non si potrebbe pensare a prima vista. Per Shadowhunters sono state riprese le vecchie immagini di copertina, su cui è stata inserita la grafica – logo e banda laterale, in questo caso rossi – della nuova collana, è stato reso più evidente il nome dell’autrice ed è stata aggiunta la dicitura The Mortal Instruments, che è il nome originale della saga. I due nomi, Shadowhunters e The Mortal Instruments, si trovano così a coesistere, con il primo – quello che ha fatto conoscere i libri in italiano – che è più grande e quindi prevalente rispetto all’altro, ma che non cancella quello scelto dall’autrice. Sulla costa si trovano anche il numero del volume all’interno della saga, dato fondamentale per tutti i nuovi lettori che troppo spesso gli editori trascurano, e le rune, presenti anche nella seconda e nella terza pagina di copertina.
Le rune, come ben sanno gli amanti della saga, sono fondamentali nella lotta degli Shadowhunters contro i demoni, e se gli amanti di Le cronache del ghiaccio e del fuoco hanno dichiarato di apprezzare l’inclusione degli stemmi delle nobili case di Westeros in alcune delle edizioni dei volumi di Martin, queste rune hanno per i fan della Clare un’importanza ancora maggiore. La stessa autrice ha dedicato loro ampio spazio nel sito ufficiale: http://shadowhunters.com/about-shadowhunters/runes/.
Un impegno maggiore è stato profuso dall’editore per la riproposta dei libri di Martin. Quasi tutte le vecchie copertine erano oggettivamente brutte, gli stessi editor Mondadori hanno scherzato sul guerriero sadomaso con il mazzafrusto e sui crociati che non avevano alcun rapporto con la storia che intendevano rappresentare. Il primo elemento che salta all’occhio dell’appassionato è il cambio di titolo: la saga non è più Le cronache del ghiaccio e del fuoco ma Il trono di spade, con un chiaro riferimento alla serie televisiva, di cui riprende anche il font. La battuta, circolata in sala, che questo è un segno che la serie televisiva ha vinto, sottolinea come che la serie televisiva abbia realmente avuto una grossa influenza sulla saga letteraria, se non altro in termini di notorietà e di costruzione dell’immaginario. Ma siamo davvero sicuri che quest’influenza sia tutta negativa?
Se nuovi spettatori/lettori si sono accostati a un genere che in precedenza avevano sempre snobbato e hanno scoperto che quel genere può produrre anche opere interessanti, e se la notorietà ha portato alla nascita di studi critici e all’istituzione presso l’Università della Columbia Britannica di un corso dedicato alla nostra percezione del Medioevo interpretato dai romanzi di Martin, significa che la trasposizione televisiva ha in qualche modo nobilitato agli occhi di molte persone la saga letteraria.
Nonostante alcuni richiami – la spilla del Primo Cavaliere che compare su La regina dei draghi è l’elemento più evidente – le nuove copertine non ripropongono i volti degli attori o immagini iconiche dell’immaginario televisivo ma sono rielaborazioni originali di set fotografici creati per l’occasione. La scelta di Mondadori è stata quella di creare un nuovo immaginario, una nuova visione della storia che va ad affiancarsi a quelle preesistenti – oltre alla televisione parliamo del graphic novel, dei calendari e di innumerevoli immagini create per le più diverse occasioni – che vorrebbe incontrare i gusti di quegli appassionati che sono principalmente lettori più che spettatori e che, da quanto ci è stato riferito, sono state apprezzate dallo stesso Martin. Un altro miglioramento apportato per questa edizione riguarda la presenza in costa del numero d’ordine, che facilita la lettura della storia nella giusta sequenza ai nuovi lettori.
L’ultimo punto importante legato a questa saga riguarda il numero di libri pubblicati. Martin ha scritto cinque romanzi: A Game of Thrones, A Clash of Kings, A Storm of Swords, A Feast for Crows e A Dance with Dragons. Nel momento in cui ne ha iniziata la traduzione, nel 1999, Mondadori non poteva prevedere il successo della saga, e per ridurre il più possibile i rischi ha scelto di suddividere i volumi in più parti. Primo, secondo e quarto romanzo sono stati pubblicati sotto forma di due diversi libri, terzo e quinto, più lunghi, si sono trasformati in ben tre libri. La versione in dodici volumi è stata pubblicata prima in versione rilegata, poi, a circa un anno di distanza, nella collana Oscar bestsellers, e ora nell’Oscar Fantastica.
Dall’autunno del 2011, quando Il trono di spade ha iniziato a essere trasmesso su Sky, in libreria hanno iniziato ad arrivare le versioni tie-in dei romanzi, intitolati indistintamente Il trono di spade. I titoli della vecchia suddivisione sono stati trasformati in sottotitoli, la copertina è costituita dalla locandina della relativa stagione della serie televisiva, con cui condivide anche il font, e la scansione in cinque libri corrisponde a quella stabilita da Martin. La collana è quella degli Oscar grandi bestseller, ed è questa la versione della saga destinata principalmente a quegli spettatori che, dopo aver seguito gli avvenimenti in televisione, vogliono sapere anche ciò che è narrato nei romanzi.
Nel 2012 è stata la volta dell’edizione deluxe, familiarmente definita “in pelle di drago”. Anche in questo caso la suddivisione è in cinque volumi ma la copertina è rigida e il disegno, semplice ed elegante, consiste nell’incisione dello stemma di una delle nobili case di Westeros. Quanto al titolo, ripropone la nuova denominazione Il trono di spade con il numero ordinale della serie Le cronache del ghiaccio e del fuoco. I titoli dei dodici libri più piccoli sono spariti.
Quando Martin pubblicherà The Winds of Winter Mondadori proseguirà la pubblicazione della saga in quattro collane, ciascuna con i suoi tempi. La prima edizione sarà quella rilegata della collana Omnibus, con il romanzo presumibilmente diviso in due o tre volumi a seconda della sua lunghezza. A distanza di un anno circa dall’Omnibus sarà la volta del tascabile corrispondente in Oscar Fantastica, quindi seguiranno, con tempi non specificati, le versioni integrali tie-in e deluxe. Mancano, da quest’elenco, le collane Oscar bestsellers e Flipback. Quest’ultima, di dimensioni molto contenute e da leggere in verticale, ha visto la pubblicazione del solo primo romanzo nel 2014, e quando io l’ho citata dicendo che “è morta”, dalla casa editrice hanno confermato la mia sentenza. Quanto agli Oscar bestsellers, anche se a chi già possiede tutta la serie in quella collana la cosa non farà piacere, la collana è stata sostituita da Oscar Fantastica.
Ciascuna delle collane ha un suo pubblico di riferimento e una sua ragione d’essere. L’Omnibus è il formato della novità. La versione tie-in si rivolge principalmente ai lettori legati alla serie televisiva. L’edizione deluxe è quella da collezione, che oltre a essere letta deve fare la sua bella figura sullo scaffale. L’altra edizione è quella economica, e la sua caratteristica principale è la praticità. L’edizione tascabile in dodici libri – che appartengano a Bestsellers o Fantastica le dimensioni sono le stesse – è quella che si legge in viaggio, sui mezzi pubblici, o in vacanza, o ancora distesi sul letto. In questo caso il libro deve essere leggero e poco ingombrante, non essere pesante da trasportare o scomodo da essere tenuto in mano, né deve spaventare potenziali nuovi lettori con la sua mole. Se per un lettori di fantasy infatti è normale avere in mano libri di 600 o più pagine, per la maggior parte degli altri lettori già 400 pagine corrispondono a un libro lungo.
Per quanto ai lettori di vecchia data il contrasto fra le due grafiche che ci sarà nella sua libreria a partire dal prossimo libro potrà dare fastidio, per l’editore il desiderio di dare un nuovo aspetto più accattivante alla saga è stato prevalente su un eventuale desiderio di uniformità. L’edizione da collezione non è questa ma quella “in pelle di drago”, ed è quella che viene curata anche dal punto di vista della continuità visiva. Dei cambi di grafica, cosa piuttosto frequente nell’editoria, abbiamo già parlato in passato:
Caro editore ti odio / 4
Ultima parte del nostro viaggio nel mondo dell'editoria dedicata al prezzo dei libri, alle loro copertine e agli aspiranti scrittori. Le vicende di Brandon Sanderson, George R.R. Martin, Terry Brooks, J.R.R. Tolkien, David Eddings, Robert Jordan e J.K. Rowling.
Leggi10. Uno sguardo al futuro
Un incontro in cui si parla di Martin però non si può esaurire con il solo discorso di un passaggio di collana. Si è parlato del futuro della saga, e qui i rappresentanti dell’editore hanno sottolineato come l’autore non abbia mai ammesso la possibilità che qualcuno che non fosse lui portasse avanti la sua narrazione. Niente ghostwriter per George, il che significa tempi di attesa lunghi e assolutamente non prevedibili, come ben sanno coloro che seguono la sua carriera da anni. Né l’editore né il traduttore avevano informazioni diverse rispetto a quanto sappiamo da internet, e cioè che Martin sta scrivendo al meglio delle sue capacità, più in fretta che può, e che non ha ancora finito. Il che non significa che non ci saranno altri libri ad arrivare nelle librerie.
Il progetto Wild Cards, arrivato nell’autunno del 2014 al nono titolo, Il castello di cristallo, è momentaneamente sospeso, e non si sa se e quando verrà ripreso. Le vendite dei precedenti volumi sono stati inferiori alle aspettative e, come ha fatto notare Patanè, la traduzione italiana è arrivata a quei volumi che, nei primi anni ’90, sono stati così poco graditi dai lettori americani da portare a una lunga interruzione della serie. Per un editore proseguire la pubblicazione di una serie che non ha incontrato il gradimento sperato con libri che, già in partenza, si prospettano come molto deboli, è un passaggio difficile. Meglio allora, dalla prospettiva di Mondadori, pubblicare la versione integrale di Dreamsongs, imponente selezione dell’opera di Martin giunta in italiano in modo incompleto e in un numero di libri molto elevato:
I canti del sogno
Con il secondo volume di I canti del sogno Mondadori completa la pubblicazione di Dreamsongs di George R.R. Martin.
LeggiL’antologia I canti del sogno, la cui pubblicazione è iniziata in modo frammentario quando ancora quello di George R.R. Martin era un nome noto solo agli appassionati, verrà riproposta a breve in due volumi di ottocento pagine circa nel formato deluxe. Malgrado il titolo, lo stesso delle ultime due parziali raccolte italiane, questi libri conterranno tutti i testi, brani autobiografici compresi, selezionati dall’autore nel 2003. Sono questi gli unici libri nuovi – nel formato, in parte dei contenuti e nel modo in cui i contenuti sono stati assemblati – che arriveranno in libreria in tempi brevi. Da amante delle opere di Martin, però, non ho potuto evitare di portare all’attenzione dell’editore un paio di titoli.
Il primo è il graphic novel Doorways. Si tratta dell’adattamento della sceneggiatura scritta da Martin per una serie televisiva ideata nei primi anni ’90 e mai prodotta, il cui testo è contenuto all’interno del secondo volume di I canti del sogno, sia nel caso dell’edizione rilegata attualmente in commercio che in quella deluxe che sarà pubblicata a breve. Però, se il graphic novel si basa sulla versione definitiva della sceneggiatura, quella da cui era stato realizzato l’episodio pilota, l’antologia contiene la prima versione, e le differenze nella seconda metà della storia sono notevoli. Non sarebbe quindi una semplice ripetizione con una forma espressiva diversa ma una storia in parte inedita. L’altro è una nuova edizione di Il cavaliere dei Sette Regni, antologia di tre racconti lunghi che, negli Stati Uniti, è stata riccamente illustrata da Gary Gianni.
Un precedente per una riedizione di lusso del libro c’è già. Nel 2007 Mondadori aveva pubblicato Il drago di ghiaccio, l’unico libro per ragazzi scritto da Martin. Se in inglese il romanzo era stato illustrato da Yvonne Gilbert, per la traduzione, che ha visto la pubblicazione dell’edizione tascabile nel 2009, l’editore aveva scelto di far realizzare nuovi disegni da Luca Enoch. Nel 2014 negli Stati Uniti era stata pubblicata una nuova edizione illustrata da Luis Royo e in questo caso, vista la bellezza delle illustrazioni dell’artista spagnolo e la fama dello scrittore americano, lo scorso anno nelle librerie italiane è arrivata anche la nuova edizione con le illustrazioni di Royo. Quando ho citato A Knight of the Seven Kingdoms e le sue illustrazioni a rispondermi è stato Altieri che, estraendo dalla borsa proprio una copia di quel libro, mi ha chiesto se mi stavo riferendo a quel volume. Se è vero che a volte un gesto vale più di mille parole ci sono buone probabilità che anche Il cavaliere dei Sette Regni avrà una nuova edizione in un futuro non troppo lontano.
Conclusioni
In Mondadori stanno lavorando. È presto per sapere se Oscar Fantastica avrà successo, quello che è certo è che dietro a queste pubblicazioni c’è un progetto basato su considerazioni di mercato, sui meccanismi che fanno funzionare il mondo dell’editoria e su un reale desiderio di entrare in contatto diretto con il proprio pubblico, anche attraverso pagine web che verranno realizzate a breve, per ampliare il numero dei lettori. La finalità per l’editore è economica, ma se il lettore trova in commercio opere che incontrano i suoi gusti il guadagno è per entrambi.
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