Dove eravamo rimasti?
A questa domanda sembra rispondere The Red Woman, primo episodio della sesta stagione di Game of Thrones, in italiano Il trono di spade, serie tratta dalle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin.
Mai come ora si può dire "liberamente ispirata" dai romanzi.
Siamo infatti in un territorio inesplorato. The Winds of Winter, sesto romanzo del ciclo, ancora non ha visto le stampe, anzi, non è stato ancora terminato. Pertanto quello che sta accadendo ai personaggi e al mondo ideato da Martin, se già divergeva per ovvie esigenze televisive, potrebbe essere ancora più slegato da quello che sarà possibile leggere in un prossimo futuro.
L'episodio inizia con una carrellata ispirata a Quarto Potere di Orson Welles, dalla Barriera entriamo al Castello Nero, primo scenario narrativo di questo episodio che ripercorre più o meno tutti gli scenari della scorsa stagione: il fato di Jon Snow (Kit Harington) a Castello Nero; le conseguenze della fuga di Sansa Stark (Sophie Turner) da Grande Inverno; il ritorno di Jaime Lannister (Nikolaj Coster-Waldau) ad Approdo del Re con il cadavere di Myrcella mentre si fa più fitta la ragnatela del piano dell'Alto Passero (Jonathan Pryce); l'ormai inevitabile resa dei conti tra Doran Martell (Alexander Siddig) ed Ellaria Sand (Indira Varma) a Dorne; Tyrion Lannister (Peter Dinklage) nel caos del vuoto di potere a Meereen; Arya Stark (Maisie Williams) che vaga accecata per le strade di Bravoos; le peripezie nel territorio Dothraki di Daenerys Targaryen (Emilia Clarke).
Forse si è detto troppo in questi mesi, ma i pochi punti di svolta, quelli che dovrebbero essere i colpi di scena dell'episodio, sono sembrati abbastanza prevedibili, scaturiti più per accumulazione, per logica dal finale della scorsa stagione, che da un salto, da un improvviso voltafaccia, o un evento che appare come imprevedibile. Ma forse non era compito di questo episodio spingere sull'acceleratore, ma solo di riaccogliere il pubblico, ricapitolare la situazione e proseguire quel poco che serve per non dire che si sia trattato solo di un episodio di ripasso. In questo si è trattato di un episodio scritto con competenza e diligenza, da parte di due scrittori esperti (David Benioff & D. B. Weiss), che sanno come dosare con il bilancino il minutaggio di tutti i personaggi principali.
Visivamente l'episodio ha dei buoni momenti, non solo dalla carrellata iniziale, ma anche passaggi visivi meritevoli, con gli ambienti ben caratterizzati da illuminazioni che ne fanno percepire l'atmosfera, immergendoci lo spettatore.
Di poco comunque nella trama generale si va avanti e, ricordandoci quanto valga la vita umana a Westeros, qualcuno non arriverà alla fine dell'episodio.
Riepiloghiamo: l'intrigo c'è; la violenza pure; se in questa puntata manca il sesso esplicito non mancherà almeno il "momento tetta" che ci ricorda che siamo su HBO e che lancia la "rivelazione" del finale.
Quale sia e quale personaggio riguardi la rivelazione non ve lo dovrei dire io, anche se il titolo dell'episodio è di per sé una indicazione abbastanza palese, volutamente scelto per puntare i riflettori su Melisandre (Carice van Houten) sin dalla prima scena. Non prendetevela con me insomma, tenetele gli occhi addosso e basta.
Bentornati a Westeros, lo spettacolo è ricominciato.
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