Ben Affleck non reciterà nel ruolo di Superman vero e proprio – quel ruolo che nell’imminente filmone di Bryan Singer è stato affidato a Brandon Routh – ma è stato scritturato per vestire i panni dell’attore George Reeves che impersonò l’Uomo d’Acciaio in TV e al cinema, in una dettagliatissima biografia intitolata Truth, Justice and the American Way.
Il film indagherà sulla morte di Reeves, che impersonò un cicciotello Superman sul piccolo e grande schermo dal 1951 al 1954, anno in cui fu trovato morto per un colpo di pistola alla testa. Per inciso, l’affare Reeves non è mai stato risolto e fu archiviato dalla polizia come “suicidio”, sebbene all’epoca fossero in molti a pensare che si trattasse di omicidio.
L’idea è già di qualche anno fa e quando nel 2003 Hugh Jackman venne contattato per il ruolo principale sembrò che il film potesse vedere finalmente la luce; per la regia si era pensato addirittura al solito Bryan Singer, ma poi tutto ritornò nel dimenticatoio.
Forse la molla che ha spinto i produttori ad affrettare i tempi di realizzazione è stata la constatazione che con in arrivo una nuova pellicola sul più famoso dei supereroi non si potesse più indugiare.
Adrian Brody lo scorso settembre ha accettato di interpretare il detective che investigò sulla misteriosa morte di Reeves, e l’unica cosa che mancava al nuovo regista, Allen Coulter, era un Reeves/Superman credibile. La scelta è caduta su Ben Affleck, che vestirà i panni di un attore complessato e perseguitato dalle ripercussioni del suo stesso successo.
Considerato che Affleck nell’ultimo periodo è incappato in una serie infinita di insuccessi professionali e personali, malignamente si potrebbe pensare che il ruolo gli calzi a pennello; un po’ meno malignamente c’è da augurarsi che per il giovane attore quest’occasione sia quella della sua riabilitazione professionale… ricominciare da Superman non è proprio da tutti.
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