La quarta puntata della sesta stagione di Il trono di spade, in originale Game of Thrones, ha appena riportato in scena uno dei personaggi più rappresentativi delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco scritte da George R.R. Martin: Lord Petyr Baelish, alias Ditocorto. Nella serie, l'ex Maestro del Conio di re Robert Baratheon (Mark Addy), si è conquistato la sua bella dose di antipatie dei fan, come d'altra parte è avvenuto nei romanzi, nei quali è certamente uno dei personaggi meglio costruiti, insieme a molti apprezzamenti per la recitazione convincente del suo interprete Aidan Gillen. Per questo ruolo Gillen è stato candidato ai premi IFTA (Irish Film and Television Awards) nel 2012 e, insieme al cast, due volte ai Screen Actors Guild Awards, nel 2012 e 2016. Candidature che si aggiungono a premi vinti e ad altre candidature di una ormai avviata carriera dell'attore irlandese, il cui vero nome è Aidan Murphy.
Nella puntata Book of the Stranger, andata in onda su Sky Atlantic poche ore fa anche in Italia nella versione sottotitolata, e che potremo vedere doppiata il 23 maggio prossimo, Ditocorto rientra in scena, continuando il suo arco narrativo fatto di ambizioni, doppiezza e manipolazioni, con eventi che anche i lettori dei romanzi non conoscono, poiché il sesto volume della serie, The Winds of Winter, non ha ancora una data di uscita.
Quello che sappiamo è che, dopo aver abbandonato Sansa Stark (Sophie Turner) nelle mani di Ramsay Bolton (Iwan Rheon), la scorsa stagione Petyr Baelish era uscito di scena.
Gillen ha rivelato in una recente intervista a Entertainment Weekly che le conseguenze e, strano a dirsi, qualche rimorso per il fato di Sansa, sono tra gli elementi narrativi che il suo personaggio dovrà affrontare in questa stagione della serie di David Benioff e D.B. Weiss.
Espiazione
La prima parola chiave è espiazione. Parlando in prima persona, come se fosse Ditocorto stesso a rispondere alle domande del suo intervistatore, Gillen spiega che si è reso conto di non aver compreso la natura della follia di Ramsay Bolton, ossia di aver fatto sposare Sansa con un autentico psicopatico. Si tratta del primo autentico passo falso compiuto da Ditocorto, che avrebbe dovuto sapere invece con chi aveva a che fare.
Ditocorto/Gillen spiega che, anche se il simbolo dei Bolton è un uomo scorticato, lui non ha avuto la stessa visione degli eventi degli spettatori. Conosce solo la sinistra fama dei Bolton, ma molti eventi accadono a porte chiuse. Ammette che sembra incredibile per un personaggio che ha dimostrato in più occasioni di avere mille occhi e mille orecchie. Ma questi eventi hanno dimostrato quindi che non è infallibile. E deve fare ammenda.
Ditocorto e il suo lato umano
Baelish ama realmente Sansa, pertanto Gillen sta cercando di trovare un lato umano e gentile, persino del calore, seppellito da uno spirito traditore e calcolatore che è patologico. Un lato del carattere di Ditocorto del quale solo l'attore sembra convinto dell'esistenza, specialmente quando ricerca un presunto sentimento di calore paterno, confessando però che si può fare solo quello che è presente sulle pagine.
I produttori non sono però favorevoli a questa esplorazione. Gillen spiega che Benioff e Weiss non tollerano cambiamenti così radicali rispetto a quanto presente sulla sceneggiatura. Sono aperti alla discussione su piccoli cambiamenti, qualche frase aggiunta, una diversa inflessione. Ma qualsiasi cambiamento più ampio deve essere comunicato e concordato molto in anticipo rispetto alle riprese, effettuate in tempi stretti, durante le quali sono possibili solo lievi modifiche di forza maggiore.
I piani di Ditocorto
Gillen spiega che Ditocorto, maestro degli inganni, in un certo senso si è autoingannato, convinto che dare in sposa Sansa a Ramsay Snow sarebbe stato nell'interesse anche della ragazza, non solo dei suoi piani politici.
A testimonianza afferma che una delle sue scene preferite della serie è proprio con Sansa, quando la ragazza sta costruendo un castello di neve e lui la bacia d'impulso, cogliendosi di sorpresa da solo per essersi lasciato andare alle emozioni.
Altre scene chiave che esplicano il personaggio sono per l'attore quelle con Varys (Conleth Hill). In particolare il dialogo sul caos paragonato a una scala della terza stagione; uno dei migliori momenti di confronto tra i due grandi manipolatori della serie.
Gillen cita anche la scena con Ros (Esmé Bianco) nella quale alla donna sconvolta per il suo "lavoro" ha dovuto spiegare, in modo allusivo e "delicato", il suo pensiero in materia di "cattivi investimenti". Una scena che mostra come Ditocorto possa essere molto dolce e minaccioso allo stesso tempo.
Gillen definisce simili scene regali che si spera sempre di ricevere.
Ricorda anche una scena con Ned Stark (Sean Bean), nella quale pronuncia una delle frasi più memorabili di Ditocorto: Da quando sei smontato dal tuo cavallo, non fidarti di me è stata la cosa più giusta che tu abbia fatto.
Ditocorto o Varys?
Sia a Varys che a Ditocorto sono accaduti molti eventi che li hanno portati parecchio lontano da Approdo del Re. Interrogato in modo secco sui chi dei due abbia la maggiore possibilità di sopravvivere, Gillen non si sbilancia. Afferma di aver sempre pensato che entrambi sarebbero vissuti per sempre, grazie alla loro intelligenza. Li vede come due rivali, ma alla fine come due facce della stessa medaglia. Ritiene che Ditocorto abbia la tendenza a infilarsi in situazioni più pericolose rispetto a Varys, come un funambolo in equilibrio precario. Al momento ammette di essersi dimenticato del "rivale".
La sesta stagione di Il trono di spade è in corso di trasmissione in Italia sul canale satellitare Sky Atlantic.
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