Il bronzeo Satiro Danzante, statua risalente al periodo ellenistico (si pensa al IV secolo a.C.), pare sia opera dello scultore greco Prassitele. Il satiro era un demone del corteo orgiastico di Dioniso, dio della fecondità e della vegetazione. La statua, alta circa 2 metri e mezzo, ospitata per molto tempo presso il museo siciliano di Mazara del Vallo, è ora in mostra, con grande successo, in Giappone. Si ritiene addirittura che alla fine saranno 15 milioni i nipponici che andranno a vedere il celebre reperto portato in superficie nel 1997 da un piccolo peschereccio siciliano, il cui simpatico nome forse stona un po' con la severità degli dei dell'Olimpo: Capitan Ciccio.
Esposto al National Museum di Tokyo, il Satiro Danzante osserva muto il viavai di giapponesi che accorrono per ammirare il suo millenario gesto statico. E potrebbero essere migliaia i turisti orientali che, incuriositi e affascinati, visiteranno la Sicilia nel 2006.
Pochi giorni fa, manifestanti avevano scelto il Satiro Danzante come simbolo per attrarre l'attenzione dell'opinione pubblica sulla vicenda di una distilleria che ha in progetto di costruire un grande impianto a Mazara del Vallo. Un impianto, a detta degli abitanti, troppo inquinante e per questo contrastato con forza dal Comune (tranne dal sindaco, che ha ritenuto la protesta "inutile e dannosa"), dai cittadini di Mazara, da Legambiente, Wwf, Acli e altre associazioni ambientaliste.
La zona interessata alla distilleria, secondi gli abitanti, ha un orientamento turistico e non industriale, inoltre l'impianto sorgerebbe su un sito di interesse comunitario.
Dure polemiche sul massiccio intervento delle forze dell'ordine durante la manifestazione.
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