Il mondo è scosso dall’alto tasso di suicidi tra i giovani.
La soluzione è il “Programma”, una serie di terapie volte a cancellare i ricordi potenzialmente dolorosi e a creare individui svuotati dalle emozioni.
Sebbene la motivazione di tutte queste morti sembri essere l’impossibilità di esprimere e affrontare i propri sentimenti ed elaborarli liberamente, e il programma cerchi di imporsi come una cura, in realtà è la causa di molte morti.
I ragazzi, piuttosto che venire resettati, preferiscono morire, perché dopo il programma non si è più se stessi, si perdono tutti i propri caratteri distintivi. Anche le amicizie e gli amori vengono cancellati se considerati dannosi.
Sloan e James si amano alla follia. Sono l’uno il pilastro dell’altra, dopo la morte di un loro caro, alla quale hanno dovuto assistere impotenti, ma il loro amore viene compromesso quando lui si ammala e viene resettato dal programma. Come si comporterà Sloan?
Sloan è una ragazza fragile, ha perso suo fratello e la sua migliore amica è stata resettata. I genitori non la capiscono e deve fingere con loro che tutto vada bene. L’unica sua ancora di salvezza è il suo grande amore James e i suoi amici.
James cerca di essere il punto di riferimento per tutti, spinge gli altri a essere forti, a ridere anche nei momenti difficili, ad andare avanti un altro giorno. Eppure anche lui, dentro di sé, ha una voragine. L’essere stato abbandonato dalla madre e aver perso il suo migliore amico, lo hanno portato a essere diffidente nei confronti di tutti. L’unica persona che ha fatto entrare nel proprio cuore è Sloan. L’unica che può conoscere le sue paure e le sue speranze.
The Program presenta uno stile di scrittura scorrevole e coinvolgente, e ha tutte le carte di regola per poter diventare un successo mondiale come altre saghe distopiche quali Hunger Games e Divergent.
Per distopia s'intende la descrizione di una immaginaria società o comunità altamente indesiderabile o spaventosa. Il termine è stato coniato come contrario di utopia ed è soprattutto utilizzato in riferimento alla rappresentazione di una società fittizia (spesso ambientata nel futuro) nella quale alcune tendenze sociali, politiche e tecnologiche sono portate all'estremo e il potere dell'autorità (politica, religiosa, tecnologica ecc.) pretende di controllare ogni aspetto della vita umana.
Tra le similitudine con le due saghe summenzionate vi sono, infatti, oltre alla destinazione principalmente a lettori Young adult, un mondo imperfetto e corrotto, una storia d’amore travagliata per cui fare il tifo, ma anche tanto dolore e tanta sofferenza.
Il lettore soffre accanto ai protagonisti e alle loro sfortune e rimane col fiato sospeso in attesa di vedere come l’autrice cercherà di risolvere i problemi che man mano i personaggi sono costretti ad affrontare. Il finale viene lasciato volutamente aperto da Suzanne Young per far trapelare i possibili risvolti futuri della storia che verranno approfonditi coi prossimi libri della saga.
La particolarità di questo libro è che il lettore conosce i protagonisti meglio di loro stessi. Sa tutto quel che riguarda il loro passato e i loro desideri, mentre Sloan e James, essendo stati resettati, non ricordano niente. Tale fattore sembra essere la chiave per la riuscita del libro.
Unico punto negativo è il ruolo che gli psicologi svolgono nel romanzo. Purtroppo, già nella nostra società, ricercare un aiuto da degli estranei, esperti nella gestione dei momenti difficili, non è visto di buon occhio e questo libro è un inno a chiudersi in se stessi e non permettere a degli "estranei" di influenzare la propria vita. A volte, però, un aiuto esterno, ben strutturato, può risolvere molte situazioni complesse. Perché nessun uomo è un'isola.
Il mondo costruito dalla Young instilla il dubbio nella mente del lettore, portando a riflessioni profonde. La potenza del romanzo sta proprio nell'essere convincente e incisivo, pur trattando una tematica così ostica, riuscendo persino a far riflettere sul modo in cui vengono gestite le emozioni, che siano nostre o altrui. La trama si concentra sul peso dei ricordi, anche quelli spiacevoli, sulla sofferenza, sul dolore e, ancor di più, sulla libertà di esprimere le proprie fragilità senza rischiare di essere messi al bando per questo.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID