Una ragazza corre spaventata fuori casa, i vicini le chiedono se sta bene e lei li rassicura che è tutto a posto, poi però prende la macchina, scappa lontano ignorando le telefonate dei genitori e il giorno dopo viene trovata morta. Jay (Maika Monroe), un’altra ragazza, inizia ad uscire con Hugh (Jake Weary) e dopo un paio di appuntamenti decide di fare sesso con lui in macchina ma la serata non procede nel modo romantico in cui lei immaginava. Dopo essere stata sedata, Jay si sveglia legata mentre il ragazzo farnetica su un’assurda presenza che d’ora in poi inizierà a seguirla fino a quando non farà sesso con qualcun altro e, per convincerla, le mostra una strana donna che, lenta ma inesorabile, si sta avvicinando a loro. Da principio Jay non crede nell’esistenza di quest’entità che solo lei può vedere, ma presto i fatti le daranno torto e insieme alla sorella e ad un gruppo di amici proverà a spezzare la maledizione.
Inquietante, esteticamente impeccabile, intelligente, il regista e sceneggiatore David Robert Mitchell tramite It Follows è riuscito a imbroccarle proprio tutte. Già partendo dal piano sequenza della prima scena, quando la ragazza entra ed esce di casa terrorizzata, la scelta di lasciare fissa la telecamera ruotandola orizzontalmente sull’asse di 360°, dichiara di avere un’idea di horror lontana anni luce dai soliti blockbuster. Niente stacchi improvvisi, telecamere troppo vicine al viso dei protagonisti, zero bluff con lo spettatore. Tutte le immagini di Mitchell sono ampie e l’inquietudine nasce proprio da ciò che lo spettatore vede e che invece non vedono i protagonisti. Con gli occhi sempre incollati sullo sfondo, il divertimento è cercare quella figura che inesorabile cammina verso Jay, mentre lei è girata e non se ne accorge. E che cosa sia quella sorta di demone sanguinario non è dato saperlo, e ciò lo rende ancora più inquietante aggiunto al fatto che può cambiare aspetto, diventando anche una persona conosciuta.
Il senso di angoscia nasce dall’idea di inseguimento costante che porta al logoramento, in uno scenario, quello dei sobborghi di un’America messa in ginocchio dalla crisi economica che, già di per se, dà i brividi. Che poi la maledizione riguardi proprio il sesso non deve ingannare sul fatto che It Follows abbia a che fare con moralistiche prese di posizione o metafore sulla prevenzione contro HIV o malattie veneree, per dire ai giovani che è meglio aspettare prima di farlo. In modo molto più sottile è piuttosto la denuncia per l’ingiusta e spietata disillusione che attanaglia oggi una intera generazione. Dopo aver fatto sesso in macchina nella location squallida di un palazzo abbandonato, la diciannovenne Jay racconta a Hugh quelli che un tempo erano i suoi sogni di un amore romantico, un viaggio in macchina con il proprio ragazzo, per condividere con lui avventure e passioni, un’idea che si scontra con un presente totalmente diverso. Un amore negato da un tempo in cui è difficile crescere ma che forse, ci dice alla fine il film, può ancora essere recuperato.
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