Ti garantisco: io sono così interessata, appiccicata, morbosamente ghiotta e obesa di vita che mi interessa pure la morte, che di essa è il finale… e non è detto. In fondo mi astengo dal giudizio che sia qualcosa di bello o brutto perché è qualcosa che ci accade e qualunque cosa ci accade è osservabile tanto più l'indicibile… quello che cammina nel sottosuolo, quello che non appare mai… ma quanto parlo bene quando vengo qui!
Anna Marchesini da Fabio Fazio nel 2015
Avrebbe compiuto 63 anni a novembre (il 19, parola della mamma) ma se ne è andata prima, Anna Marchesini, dopo una lunga debilitante malattia che, tuttavia, non ha mai fiaccato l'entusiasmo e la fame di vita di una grande attrice contemporanea che si è fatta amare da generazioni e pubblico molto diversi, rimanendo indimenticata.
In genere è moda diffusa, ultimamente, popolare i social network con citazioni e foto del personaggio passato in quel momento a miglior vita. La cosa che colpisce è, stavolta, leggere i ricordi. Perché Anna Marchesini è stata una di quei personaggi della nostra Arte italiana che ha saputo colpire nel segno, raccontando i nostri mondi con ironia e leggerezza, incanto e disincanto insieme, ma soprattutto vitalità. Infinita vitalità che riemerge nei ricordi di tutti coloro che le hanno dedicato un pensiero. Riporto questa dichiarazione di Virginia Raffaele, rilasciata durante un'intervista, che li riassume tutti:
Cos'aveva di diverso la Marchesini?
Intanto ha anticipato le mode e il modo di far ridere. Di donne di quel calibro, penso a lei, a Franca Valeri, a Monica Vitti, (…) Bice Valori (…). Ma quando dicevi Anna Marchesini, per una della mia generazione, dicevi tutto: aveva rivoluzionato la tv, ha fatto teatro, ha scritto libri. Era completa e si esprimeva con un linguaggio nuovo, contemporaneo. Sono cresciuta seguendola, conosco a memoria gli spettacoli. Per me è una figura familiare.
Anna Rita Marchesini, orvietana di nascita, cosmopolita di adozione, si forma come psicologa, diventa poi attrice di teatro, fonda con Massimo Lopez e Tullio Solenghi l'indimenticato Trio e con loro passa per radio (Helzapoppin) e tv (sempre attuali i cinque episodi con cui portarono sul piccolo schermo una parodia de I promessi sposi) travolgendo con grande entusiasmo, arte e fantasia in tante performance diverse.
Oltre a qualche esperienza di cinema la ricorderemo anche come doppiatrice, in film come Il mago di Oz (Dorothy nel restauro del 1980), ma soprattutto di serie animate anni '80 tra cui Bia, la sfida della magia e Lo specchio magico, ma anche serie tv come Star Trek e poi il ruolo di Yzma nel Disney Le follie dell'imperatore.
Anna Marchesini ha poi pubblicato piccole storie (Che siccome che sono cecata, Il terrazzino dei gerani timidi, Di mercoledì, Moscerine) in cui trapela la sua voglia gioiosa di continuare a (raccontarsi e) raccontare la vita, anche nei piccoli momenti invisibili ma comunque significativi, osservando il mondo da quel suo angolo che, è innegabile, resterà troppo silenzioso, anche quando risuoneranno sui nostri schermi privati i video dei suoi grandi successi, delle sue interviste, dei suoi personaggi.
E come quelli raccontati, le donne a cui ha dato vita sul palco hanno un compito per la Marchesini irrinunciabile, seppure un filo paradossale: raccontano la verità, bella o brutta che sia, ma che ci rappresenta, porta davanti ai nostri occhi ogni storia come una maschera nuda e con tante sfaccettature, ma è per questo che il pubblico le ha sempre apprezzate. In quelle verità il pubblico si è riconosciuto, ha riso, si è anche commosso, o ha riflettuto, e ad Anna va reso questo merito.
Ci mancheranno la sua fantasia, la sua fame, le sue verità, la sua voglia di vita.
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