Il giorno di apertura del secondo Salone Internazionale del Fumetto, Games, Cinema e Nuovi Media – noto anche come Palermo Comic Convention – resterà impresso nella memoria di migliaia di fan accorsi da tutta la penisola per l'evento sicuramente più atteso di tutti: l'arrivo della meravigliosa Lucy Lawless.
L'attrice neozelandese, celeberrima per Xena, la principessa guerriera, nell'omonimo telefilm, ma anche per il ruolo di Tre in Battlestar Galactica e numerose apparizioni più recenti come in Spartacus e Ash vs The Evil Dead, ha emozionato e incantato le migliaia di fan riunitasi nel pomeriggio all'ingresso del Padiglione 4.
Arrivata puntuale alle cinque, non si è limitata ad attraversare il tappeto rosso che le dava il benvenuta, ma si è fermata per parecchi minuti a stringere mani, abbracciare e scambiare diverse battute con la calca di appassionati che ha fatto sentire il loro caloroso ed entusiasta benvenuto. Subito dopo, si è tenuta una conferenza stampa per tutti i giornalisti accreditati, unica occasione per noi di rivolgerle qualche domanda visto che, nei giorni successivi, gli eventi con Lucy Lawless sono dedicati esclusivamente ai fan possessori del pass adatto a partecipare ai panel, alla proiezione e al Q&A con l'attrice.
Alessio Riolo, Direttore Generale della convention, introduce la conferenza stampa, spiegando come Lucy Lawless sia il loro primo ospite di tale calibro e di come siano orgogliosi di questa partecipazione, presentando poi gli altri membri dello staff prima di passare immediatamente alle domande.
Lucy Lawless ha incantato tutti gli inviati stampa non solo con la sua bellezza, l'intelligenza e l'umorismo delle sue risposte e il suo modo di fare, ma anche con il suo italiano a volte stentato ma quasi sempre fluente. Infatti, ha spiegato di fronte alla sorpresa di qualcuno dei presenti, Lucy ama l'Italia e ha dichiarato di avere quasi un'ossessione nei confronti delle lingue dell'Opera, di cui è grande appassionata fin dalla più tenera età. A 15 anni, ha raccontato, è stata accompagnata per la prima volta dalla madre in Italia, a visitare la Scala e e altri luoghi fondamentali per l'Opera, ed è stato l'inizio del suo amore per la nostra nazione.
L'eredità di Xena
Alla domanda di cosa rimane, oggi, del personaggio di Xena, dopo le sue altre interpretazioni e ruoli, ci ha raccontato di come lei, ancora oggi, senta forte questo personaggio, specie visto l'affetto che i fan continuano a riservarle, e di come ancora oggi rimanga un personaggio complesso e profondo.
È stata poi toccata la tematica LGBT del telefilm di Xena, la principessa guerriera, e ci ha raccontato di come, negli anni '90, i produttore – che sarebbe poi diventato suo marito – avesse deciso di cominciare a combattere i limiti della società, e che questo è un aspetto della produzione televisiva che le è molto caro. Anche in Spartacus, ad esempio, dove c'è guerra, sangue, sesso e nudità, ritiene vengano attaccati questi limiti. Ha poi dichiarato di essere stata grata per aver fatto parte di questo movimento, ma di non essere mai stata preoccupata: per lei che uomini si potessero sposare con altri uomini e donne con donne, è sempre stata la normalità.
Il ritorno di Xena
In risposta a una domanda sul suo coinvolgimento nel nuovo progetto di remake di Xena, l'attrice ha dichiarato che, attualmente, non è stata coinvolta e ancora non ha avuto modo di conoscere il progetto. Se decideranno di coinvolgerla, comunque, non è detto che deciderà di partecipare: nel caso in cui leggesse il nuovo copione e le piacesse, sarebbe felice di farne parte, ma in caso contrario no, perché, sostiene, deve essere degno della grande eredità dell'originale Xena, e non vuole essere messa lì unicamente per sponsorizzare un progetto in cui magari non crede.
Il mestiere dell'attore
In risposta all'interrogativo se si vedrebbe nei panni di un altro tipo di eroina, di stampo Marvel o DC, magari nei nuovi cinecomic, Lucy Lawless ha dichiarato che le piacerebbe, ma la cosa essenziale, per lei, è che si tratti di un personaggio con chiari-scuri e forti sfumature. Non vorrebbe mai interpretare un'eroina interamente buona. Ad esempio, ha spiegato, quando lei interpreta una strega, è una strega con dei lati sottili, bui e nascosti, e lo spettatore si ritrova ad amare questo personaggio cattivo perché in esso vede anche qualcosa di bello e buono.
Le è stato qundi chiesto come mai, nonostante la sua bravura, non è mai passata al grande schermo, è lei ci ha raccontato di come, secondo lei, c'è una grande differenza tra gli attori del cinema e quelli della televisione: i primi devono essere misteriosi, distanti, mentre i secondi, essendo ogni sera nelle case degli spettatori, devono essere più accessibili, più capaci di relazionarsi con il pubblico. Lei, ha dichiarato ridendo, ha un non-so-che che la rende adatta a questo, sentendo di non essere assolutamente remota o misteriosa.
Molto netta per la Lawless la differenza tra teatro e la TV, dal punto di vista dell'attore. Per il teatro,
ha detto, bisogna avere molto più coraggio.
La differenza, comunque, sta nel copione: nel teatro più che nella televisione, le persone non dicono quello che pensano, ma “dicono solo quello che dicono” ma qualcos'altro sta succedendo. Quindi, come attore, devi cercare altrove il significato più profondo nascosto sotto le parole, che è la dove si trova la vera storia.
In ogni copione è divertente cercare di capire cosa si nasconde dietro le parole superficiale. Il lavoro dell'attore però è lo stesso, la differenza fondamentale è che nel teatro hai poche ore per fare questo lavoro ed è finita, nella TV si hanno a disposizione una decina di giorni per girare un episodio e creare una storia.
Tra le ultime domande è intervenuto il Direttore Culturale della fiera, Antonio Scuzzarella, che le ha chiesto cosa è cambiato, da quando ha iniziato a recitare a oggi, nel mondo delle serie TV. Solamente la tecnologia cambia, ma il mio lavoro no, niente è cambiato. Devo svegliarmi ogni giorno alle quattro per andare a fare il trucco, il costume…
, ha dichiarato. La cosa che lei ha imparato con Xena, ci ha raccontato, che è quello che tutti i nuovi attori devono imparare, è come "darsi la libertà”. Non può scegliere l'ora in cui si sveglia, quella in cui si mangia, i vestiti, le parole. Tutte le cose che dice e che fa, infatti, sono opera di qualcun altro. Non sente di poter ricevere complimenti per il suo ruolo perché il lavoro di qualcun altro. Sono una squadra, sono un orologio di cui lei è una lancetta e tutti gli altri sono gli ingranaggi, che non si vedono ma fanno gran parte del lavoro. Per questo motivo non si può montare la testa, perché lei sa che è il lavoro di tante persone a cui è molto grata, così come è grata ai fan, senza cui non esisterebbe nulla.
L'impegno nel sociale
L'ultimissima domanda è riguardata il suo impegno nell'aiuto degli altri. Lucy ha raccontato di aver ereditato questa caratteristica dai suoi genitori, che lavorano nella comunità e accolgono spesso a casa loro – che si trova accanto a quella di Lucy Lawless – moltissimi rifugiati. È normale dare alla comunità perché, dicono, You bless the world because you know you're blessed, benedici il mondo perché sai di essere benedetto.
Con queste bellissime parole si è conclusa l'ottima conferenza stampa con l'eccezionale Lucy Lawless, che ci ha fatti innamorare una volta di più di lei, del suo incredibile fascino e della sua frizzante presenza.
All'interno della conferenza è intervenuto anche il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ha ringraziato l'attrice neozelandese per la sua presenza e per il suo lavoro.
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