Scrittore, autore, giornalista, voce narrante degli audiolibri (sia per la radio britannica che in cassetta) tratti dai popolari romanzi della Rowling, Stephen Fray parla, in un’intervista rilasciata al Sunday Times, del quinto libro della serie e del suo studio sulle voci dei personaggi dei libri di Harry Potter.
Stephen, tu hai letto tutti i libri di Harry Potter. Cosa ti ha colpito di più nell’ultimo?
La lunghezza, è stupefacente... e pensare che alcune case editrici avevano rifiutato il primo perché lo ritenevano troppo lungo. Sono rimasto sorpreso da quante disgrazie la Rowling abbia preparato per Harry. Sembra che non le importi assolutamente niente di quanto la vita lo tratti ingiustamente. La “gente” pensa che lui sia un bugiardo piagnucolone... ma ha salvato il mondo per ben cinque volte. Mi sembra veramente ingiusto.
In che modo decidi quale debba essere la voce “giusta” per ogni personaggio?
Quando ho letto alla radio il primo libro di Harry Potter, Jo Roliwng mi disse che avevo reso le voci proprio come lei le aveva pensate. Lei non dice con quale accento parlino, puoi trarne qualche informazione dal ritmo, da come costruiscono le frasi nei loro discorsi. Leggendo L’ Ordine della Fenice ho subito pensato che Tonks potesse avere un accento del Lancashire, come se provenisse da Blackburn o Rochdale, un po’ come Jane Horrocks (nota caratterista della TV inglese. n.d.t.). Un altro esempio, Mundungus Fletcher è il tipico cockney, Hagrid, invece è proprio uno scozzese delle Highlands. Il mio produttore, Celia de Wolff, la pensa allo stesso modo, anche se non è scritto da nessuna parte.
Hai cambiato la voce di Harry, visto che lui sta crescendo?
In realtà ho riservato la maggior parte dei miei gracidii adolescenziali a Ron, perché in lui la fase adolescenziale è più marcata. E’ importante che la voce di Harry sia “vaniglia” (gli attori sono soliti paragonare il timbro delle voci ad alcuni sapori). Gli altri possiedono voci più sorprendenti, ananas o lampone maturo. Poiché le storie sono narrate da Harry, la sua voce deve essere molto simile alla mia... più giovanile.
La voce più difficile da eseguire?
Voldemort. La Rowling dice chiaramente che lui possiede una voce acuta, sottile e fredda, con un tono molto più terrificante di quella di Severus Piton, ma mi preoccupo del fatto che possa finire col somigliare a quella del famoso cattivo degli anni ’70, il Dottor Who. Con Piton, secondo me, c’è stato un fraintendimento sin dall’inizio. Sotto sotto sono convinto che sia un buono e che voglia bene sul serio ad Harry.
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