A Lucca Comics & Games 2016 è stato diffuso il trailer del film tratto dal gioco di carte Force of Will.
Un progetto ambizioso quello di trasporre un cardgame, con le sue regole e peculiarità, nel mondo dell'animazione. Impresa non riuscita neanche al franchise globale dei Pokemon la cui fortunata serie animata, film compresi, non è mai stata capace di catturare davvero l'attenzione dei non appassionati.
Eiji Shishido, già creatore del cardgame, vuole superare questo limite dando vita ad un'opera che, pur tratta dal gioco, possegga una propria dignità artistica come prodotto animato e per questo ha scelto di affidare la direzione del progetto a Shūhei Morita, già regista dell'apprezzato Tokyo Ghoul.
L'uscita del film, prodotto da Yamato Video, è prevista per il 2018 e il trailer mostrato al pubblico promette bene mostrando alti livelli di animazione ed uno stile narrativo, nonché grafico, molto legato ad una dimensione cinematografica, piuttosto che televisiva, con una fotografia accattivante e ben studiata che concede grande profondità alle immagini.
Sebbene non sia ancora disponibile una trama completa del progetto sappiamo che per rispecchiare l'ambientazione e la struttura del gioco, sospesa in un conflitto tra eroi di diverse dimensioni per la salvezza dell'universo, Il film sarà composto da sei mini storie parallele da quindici minuti ciascuna, per un totale di novanta minuti, ambientate tra le diverse realtà che compongono il mondo di FoW.
Sei diverse dimensioni che spaziano da una versione futuristica di Pinocchio in versione Androide (dal mondo delle macchine) ai miti di Cthulhu nella Londra vittoriana, passando per il mondo delle favole classiche (universo portante al centro del gioco di carte e sede dei portali tra le varie realtà) fino a raggiungere le dimensioni del Monkey King (già ispiratore di Dragonball), un mondo popolato da Zombie ed uno basato sulla mitologia induista del Ramayana.
Esattamente come il gioco, arrivato in questi giorni alla quarta espansione, anche il film di Force of Will è stato pensato per il mercato globale, seguendo il motto del suo creatore che vede nel cardgame, come struttura di gioco, uno strumento di socializzazione capace di connettere persone distanti secondo la massima: Connect the World
in cui gli elementi usati nel gioco e nella pellicola fungono da Calderone culturale per le mitologie alla base delle varie culture presenti sul mondo, tutte diverse tra loro ma molto più vicine di quanto si possa pensare.
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