Riprendono i festeggiamenti del V centenario dell’Orlando furioso, il capolavoro di Ludovico Ariosto. La città protagonista sarà ancora la sua amata Ferrara, che accoglierà dentro le mura Stefano Benni, il prossimo 17 settembre 2016. Alle 21.30, lo scrittore racconterà sul palco della Sala Estense, non a caso ai piedi di Palazzo Ducale, cosa intende per immaginazione e il rapporto che ha sviluppato con essa nel corso della sua carriera. Due delle sue recenti fatiche letterarie, Cari mostri (Feltrinelli), e 10 teorie sull’estinzione dei dinosauri (e 25 animali fantastici), pubblicato insieme ad Altan per Gallucci, non nascondono uno sguardo alla tradizione del fantastico in Italia, che ebbe tra i padri proprio il poeta della Corte Estense. L’ippogrifo che si erge sui manifesti dell’appuntamento tanto atteso, è opera dell’artista Marcello Carrà: un omaggio alle emozioni che la penna di Benni gli ha suscitato.
La serata in compagnia del Lupo sarà il gran finale di un’intera giornata dedicata alla divulgazione del poema cavalleresco, Ariosto POP: dal fantastico al fantasy, curata dall’Associazione “Gruppo del Tasso” per promuoverne le nuove interpretazioni frutto del contemporaneo. Una giornata che comincerà con gli autori Silvana De Mari, tradotta in varie lingue grazie alla saga de L’ultimo elfo (Salani), e il tedesco T. R. Mielke, che ha riscritto il Furioso sotto forma di romanzo, riscuotendo riconoscimenti in giro per l’Europa. Proseguirà Demetrio Battaglia con i suoi Taccuini del Ginepro, intanto che sarà inaugurata una mostra Lego su The Lord of the Rings, l’universo di J. R. R. Tolkien. Poi l’erborista Elisa Scattolin vestirà i panni di una speziale medievale per servire pozioni ai più temerari, e illustratori all’avventura improvviseranno en plein air su tele giganti, a seconda delle ottave raccolte sulla piazza ferrarese.
Un palinsesto corposo, che si svilupperà in più luoghi storici della città, tra i quali Palazzo della Racchetta e Palazzo Paradiso, sede della Biblioteca Ariostea nonché del Comitato Nazionale per celebrare i 500 anni dall’editio princeps del Furioso.
Ariosto POP, per quanto “popular” e fuori dai canoni, fa parte delle iniziative sostenute dal Comitato stesso per avvicinare i ragazzi alla lettura del poema. Iniziative doverosamente audaci
– sostiene Enrico Spinelli, Segretario del Comitato Nazionale – perché la città risalti e non solo la nostra. Dalle sudate carte di Ariosto, Ferrara si distingue tra i maggiori centri culturali del Cinquecento. Dopo averne vagliato la coerenza e la qualità, il Comitato ha scelto espressamente di valorizzare anche le manifestazioni come questa. Offrire un Orlando furioso meno convenzionale serve ad abbatter il tabù che il poema sia terreno creativo solo delle accademie.
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