Arriva al cinema, dopo essere stato in concorso alla 73esima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, Spira Mirabilis, documentario scritto e diretto da Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, distribuito da IWonder Pictures.
La sinossi
Il fuoco: Leola One Feather e Moses Brings Plenty, una donna sacra e un capo spirituale, e la loro piccola comunità lakota da secoli resistenti a una società che li vuole annientare. La terra: le statue del Duomo di Milano sottoposte a una continua rigenerazione. L'aria: Felix Rohner e Sabina Schàrer. musicisti inventori di strumenti/sculture in metallo. L'acqua: Shin Kubota, uno scienziato-cantante giapponese che studia la Turritopsis nutricula, una piccola medusa immortale. L'etere: Marina Vlady. che dentro un cinema fantasma ci accompagna nel viaggio narrando L'immortale di Borges. Sono i protagonisti di Spira Mirabilis. girato in diversi luoghi del mondo, una sinfonia visiva, un inno alla parte migliore degli uomini e alla tensione verso l'immortalità.
4 commenti
Aggiungi un commentoScusate, non mi piace criticare, ma raramente ho visto un trailer piu'... insignificante, vuoto, incapace assolutamente di rendere l'idea del film o documentario che dovrebbe rappresentare.
Un trailer - di solito - fa venir voglia di vedere il film/doc/gioco che vorrebbe promuovere...
Che senso hanno queste immagini sparse e incomprensibili, senza commento audio ?
Be', intanto questo è un documentario, quindi non è detto che abbia la stessa consequenzialità che avrebbero un film o un gioco. Come dice la sinossi tende a voler raccogliere le opere degli uomini partendo dall'osservazione della natura.
A me sembra che lo stesso trailer tracci un percorso. Non facile, per me non è stato di immediata comprensione, l'ho dovuto vedere due volte per dargli un senso (ammesso che lo abbia colto), ma non mi sembra così insignificante come sostieni tu!
Anzi, forse potrebbe anche avere più "spiegazioni".
Magari è una di quelle sempre più rare occasioni in cui si potrebbe fare un dibattito su ciò che le varie immagini evochino in spettatori diversi.
Anche il nulla cosmico che, tuttavia, è tutt'altro che insignificante.
Ho rivisto il trailer, e sinceramente - a parte la bella e suggestiva musica - non riesco a trovare nelle immagini un motivo per andare a vedere il film.
La mia critica, comunque, era rivolta al trailer (che non svolge il suo compito, quello di incuriosire il potenziale spettatore), e non certo al documentario, che sono certo sara' interessante e profondo.
Certo che se confronti questo trailer con quelli di altri film-doc quali "il popolo migratore" o anche "microcosmos", beh, la differenza si nota...
Il trailer lascia un po' perplessa anche me: non è brutto, ma è vero che non si capisce bene di cosa parlerà il documentario. Soprattutto però mi annoia la scelta di rappresentare aria-acqua-fuoco-terra: sono i soliti elementi della tradizione occidentale, visti e rivisti, triti e ritriti e molto più difficili da interpretare di quello che sembri, infatti senza leggere la spiegazione nell'articolo non avrei capito le scelte. E anche avendole capite mi sembrano pure abbastanza discutibili.
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