Da quando, nel 1920, il commediografo cecoslovacco Karel Capek usò il termine robot nella sua opera R.U.R., automi, replicanti, robot, cyborg, androidi hanno occupato una nicchia di tutto rispetto nella letteratura e al cinema.
L’ultimo nato di questa illustre casata è Rodney Copperbottom, il piccolo geniale robot protagonista di Robots, il film di animazione tridimensionale diretto da Chris Wedge (L’era glaciale) e prodotto dalla Twentieth Century Fox.
Ambientato in un universo abitato solo da robot, il film offre uno spaccato della vita degli automi in una piccola cittadina di provincia, dove i droidi proletari lavano i piatti unti di lubrificante e, al tempo stesso, una visione più ampia della città in cui ogni giovane robot può costruire da sé la propria fortuna.
Il giovane Rodney (doppiato in originale da Ewan McGregor) si reca a Robot City per sottoporre la sua recentissima invenzione allo scienziato Bigweld (Mel Brooks), una specie di Mago di Oz, solo per scoprire che la Bigweld Corporation è tenuta in pugno dall’astuto Phineas T. Ratchet (Greg Kinnear) e Rodney avrà il compito di sventare il suo diabolico piano.
Wedge si è avvalso della collaborazione dell'illustratore William Joyce (Rorie Polie Olie, A Bug’s Life), nonché del contributo di due brillanti sceneggiatori, Lowell Ganz (Scappo dalla città) e Ba Baloo Mandel (Splash una sirena a Manhattan); le musiche sono di John Powell (Shrek).
In America la pellicola è uscita l'11 marzo e ha incassato 44 milioni di dollari nel fine settimana, un risultato discreto ma non eccezionale. Il debutto italiano di Rodney, doppiato da D.J. Francesco, è previsto per il prossimo 24 marzo.
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