Giovanni Scognamillo, veterano della critica cinematografica del fantastico turca, è morto sabato 8 ottobre all'età di 87 anni, nell'ospedale Basaksehir di Instanbul, in seguito a una crisi respiratoria.
Scognamillo era nato a Istanbul nel 1929 da una famiglia italiano-levantina. Scrittore, traduttore e giornalista, oltre che per la sua lunga carriera, era noto per le sue eccentricità e l'ossessione per i vampiri, nata nell'infanzia quando il padre Leone, di origini napoletane, era direttore di una sala cinematografica di Beyoglu e il piccolo Giovanni crebbe con l'amore per il cinema horror.
Dotato di passaporto italiano (la madre era italo-greca), lavorò per la stampa italiana, turca e greca.
Fu relatore di una storia del cinema fantastico turco di riferimento per tutti gli operatori e artisti del settore, tradusse inoltre alcune avventure di Dylan Dog in lingua turca tra il 2005 e il 2008.
Era soprannominato l'ultimo Conte di Beyoglu, il quartiere di Instanbul dove era nato e vissuto e nel quale ambientava i suoi suggestivi racconti, pubblicati in Italia nel volume I misteri di Instabul.
Al conte Dracula fu ispirato il saggio Dracula mito perenne. Con affusolate unghie nere e mantello nero, Scognamillo si presentava come un vampiro e organizzava mostre di pitture ispirate a queste figure leggendarie nella sua casa. Alla sua fisionomia s'ispiravano gli artisti turchi del fumetto dell'orrore, in omaggio alla sua riconosciuta autorevolezza.
Un documentario intitolato Giovanni Scognamillo: un levantino a Beyoglu raccontò nel 2006 la sua vita.
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