Tom Cruise picchia tutti. Più o meno questa è la trama di Jack Reacher – Punto di non ritorno, anche questa volta ispirato a un romanzo della fortunata serie scritta da Lee Child.
Non più comandante della Polizia Militare della Virginia, Reacher ha uno strano rapporto a distanza con l'attuale comandante, Susan Turner (Cobie Smulders).
Quando decide di andarla a trovare scopre che è stata rimossa dal comando e arrestata per spionaggio. Reacher indagherà e scoprirà la vera natura del complotto che ha incastrato la sua amica, facendo anche luce su un mistero del proprio passato, lasciandosi ovviamente dietro una lunga coda di morti e feriti tra i cattivi a difficoltà crescente che oseranno mettersi in mezzo. Quasi come in un videogame.
Non c'è veramente molto altro da dire. Edward Zwick (L'ultimo Samurai) costruisce un action convenzionale, con tutte le parti al loro posto, spettacolare e con (pochi) momenti di ironia e autoironia.
Non ci sono messaggi particolari, o intenti rivoluzionari dietro a produzioni del genere, salvo quella di realizzare un buon prodotto d'intrattenimento. Il risultato è la versione estesa e un po' più spettacolare di un episodio di JAG o NCIS, e non annoia.
Pertanto si può dire che la missione di Jack Reacher sia compiuta, in attesa del prossimo episodio.
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