La giovane e bella vedova Alice Zander, per riuscire a mantenere le sue due figlie, Lina di quindici anni e Doris di otto, fa la medium a tempo perso, ma i soldi sembrano non bastare mai. La casa in cui vivono è grande e molto costosa da mantenere e le sedute non sono sufficienti per fare quadrare i conti. Per riuscire a rendere lo show un po’ più animato la donna compra una tavoletta ouija e, inaspettatamente, è la piccola Doris a riuscire ad usarla mettendosi in contatto con il mondo degli spiriti. Peccato che a rispondere ci siamo presenze decisamente ostili.
Ouija – L'origine del male ha purtroppo lo stesso difetto della maggior parte dei film horror (e non solo) progettati a tavolino: la prevedibilità. Ma se in una commedia romantica con Jennifer Aniston o con Meg Ryan il finale deve essere esattamente come te lo aspetti, in un horror intercettare cosa avverrà da lì a poco ha l’unico effetto di rendere il film mortalmente noioso. Ciò nonostante in alcuni periodi dell’anno, come Halloween e in estate, spuntano decine di pellicole low budget pensate per un pubblico di adolescenti particolarmente impressionabili, che escludono sistematicamente tutto il resto del pubblico.
Ouija – L'origine del male, prequel di Ouija, è un film diretto discretamente e con buoni attori, che prova pure a fare qualche citazione da L’Esorcista ma che sprofonda nella banalità a causa di una sceneggiatura da catena di montaggio. Unica nota d’interesse è l’ambientazione vintage (siamo nel 1967) che conferisce alla pellicola un’atmosfera cool niente male. Purtroppo però se le lampade di sfondo risultano più interessanti di quello che sta succedendo ai personaggi qualche problemino c’è.
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