Anche se il progetto è nato nel 2007 e ha visto la luce a Lucca Comics and Games 2015, non potevamo perdere l’opportunità di fare due chiacchiere con il creatore e disegnatore di Life Zero Marco Checchetto.
Fumettista Marvel che sta lavorando sui soggetti di Gamora, ha lasciato un segno nel fumetto horror italiano con Stefano Vietti.
Life Zero: la parola agli autori!
A un anno di distanza dall’esordio del progetto, ormai concluso, abbiamo intervistato Marco Checchetto e Stefano Vietti, autori di Life Zero, edito in tre numeri per Panini Comics.
LeggiDa dove nasce Life Zero e come nasce la tua collaborazione con Vietti?
Life Zero nasce da una mia passione e da una passione di Stefano per i videogames e per, questa più mia forse che sua, John Carpenter. Io adoro i film come The Thing o Escape from New York. Per cui Life Zero è un omaggio soprattutto al cinema di Carpenter.
È nata dal fatto che io e Stefano giocavamo spesso in pausa pranzo a Call of Duty, Rainbow six. Lui aveva voglia di creare, lavorare, disegnare una serie horror e io di una serie coi soldati, le milizie, eccetera. Gioco forza, è nato Life Zero. Questo era ancora nel 2007, quando degli zombie non gliene fregava quasi niente a nessuno.
Poi, invece, il mio lavoro per la Marvel, il suo per la Sergio Bonelli hanno rallentato tantissimo i lavori e siamo riusciti a produrlo solo l’anno scorso.
Hai curato i soggetti e i disegni. Come si è svolta la collaborazione con Stefano?
Io e Stefano siamo molto amici, oltre che colleghi, ed è nato insieme. Lui tirava fuori un’idea, io rispondevo con un’altra, in una sorta di brainstorming tra due persone è nato tutto Life Zero, chi doveva morire, eccetera.
Anche per quanto riguarda le tavole, c’erano delle scene che io volevo assolutamente nella serie, vari scontri tra di noi, chiaramente a livello creativo, su che direzione volevamo far andare la serie, su questo genere di cose qui.
Visto il soggetto in questione, faresti un Escape Room?
Si, non è una cosa che eviterei di fare. Probabilmente avrò anche l’occasione, perché no.
Per quanto riguarda il lavoro con la Marvel. Come sta andando il tuo lavoro presente? E se puoi dirci due parole sui tuoi progetti futuri.
Con la Marvel ormai sono dieci anni che lavoro, ne ho altri 5 davanti con un contratto in esclusiva. Con loro mi trovo benissimo, loro si trovano molto bene con me. Al momento lavoro su Gamora, che è una serie scritta da Nicole Perlman, che è la sceneggiatrice dei film dei Guardiani della Galassia.
Per il futuro credo che mi sposerò, credo a brevissimo però non posso ancora dire dove.
Se potessi lavorare sui concept art dei film sui Guardiani della Galassia, accetteresti?
Il lavoro del concept artist è un lavoro che mi attira moltissimo, anche perché sono un appassionato di cinema. È una cosa che mi piacerebbe provare a fare. I Guardiani della Galassia non sono propriamente il genere che preferisco, mi piacciono di più le serie urbane, cose alla Punisher, alla Daredevil. Però, se potessi mettere la mia impronta su qualcosa, anche sui Guardiani, mi piacerebbe molto.
Preferiresti lavorare sulle serie Netflix, sempre se potessi lavorare sui concept art? In particolare quali?
Preferisco quel genere. C’è Punisher che chiaramente attira sempre. Ho visto qualche foto in anteprima dalla prima stagione, c’è lui con la barba come il mio Punisher per cui, magari un’influenza già c’è, vedremo.
Sul progetto Life Zero abbiamo intervistato anche Stefano Vietti, di cui trovate di seguito l’intervista.
Due chiacchiere con Stefano Vietti a Lucca Comics & Games
Durante la manifestazione legata al mondo del fumetto più importante d’Italia siamo andati a intervistare Stefano Vietti sul progetto Life Zero, nato in collaborazione con l’amico e collega Marco Checchetto.
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