Il mito di Shannara si rinnova passando dal romanzo al piccolo schermo, trasformandosi per adattarsi al nuovo media, catturando con il proprio fascino nuove generazioni di appassionati. Incontrando Terry Brooks presso Lucca Comics and Games 2016, l'autore ha tenuto a precisare quanto sia importante questa differenza, anche linguistica, tra romanzo e serie TV per rinnovare le proprie storie, consegnandone il testimone ad una nuova generazione.
Il lavoro con la produzione di The Shannara Chronocles
Dal punto di vista autoriale, lo scrittore ha dichiarato di apprezzare questa scelta, vedendo la maggiore diffusione della versione televisiva come un ponte verso i ragazzi e un modo per avvicinarli all'universo letterario, creando così un legame tra immagini digitali e parole scritte: due facce della stessa medaglia.
Brooks ha tenuto a puntualizzare la complementarietà quanto l'indipendenza tra i due universi, quello video e quello cartaceo. A dispetto del proprio ruolo di consulenza, la costruzione narrativa della serie è completamente nelle mani degli autori della produzione di MTV che, seguendo le sue indicazioni o interpellandolo sul quadro generale dell'ambientazione, cercano di trarre i passaggi fondamentali della propria opera ricreando una versione contemporanea delle Quattro Terre.
Nonostante gli siano piaciute le scelte degli attori e oggi li identifichi con i propri personaggi, lasciati sempre volutamente vaghi nei propri romanzi, l'autore ha dovuto fornire agli sceneggiatori alcune linee guida. Come, per esempio, il funzionamento della magia o la gestione delle scene di sesso utili al proseguimento della storia.
Si è trattato, ha spiegato Brooks, di scendere a compromessi tra un universo espansosi un po' alla volta, romanzo dopo romanzo, e una versione televisiva in cui alcuni elementi, come la città del Re della Pietra, sono e devono essere anticipati per esigenze narrative puntando sul risultato finale. Come nel caso della sequenza alle porta di Paranor riuscita anche meglio rispetto al romanzo o al contrario l'effetto del Sonno dei Druidi completamente diverso da come l'autore lo aveva immaginato e descritto.
Brooks pensa che il lettore e lo scrittore si debbano incontrare a metà strada: l'autore non deve mai dare tutte le informazioni, lasciando spazio all'immaginazione di chi legge, soprattutto sul finale della storia. Tuttavia quest'ottica tipicamente letteraria entra in conflitto con i bisogni della serialità televisiva. Una delle differenze più profonde, per esempio, risiede nelle due visioni dei Demoni. Se nei libri la figura dei Demoni si ricollega alla guerra eterna tra il Verbo ed il Vuoto, personificandoli come uomini corrotti da creature ultraterrene, nella serie, invece, la razza elfica la fa da padrona e sono questi ultimi a essere trasformati in demoni, ovvero un insieme di elfi caduti in disgrazia.
Come procederanno i due universi di Shannara?
Quello televisivo, partito dalle Pietre magiche, ovvero il romanzo più vicino al target di MTV, proseguirà con una storia originale degli autori ambientata a metà tra le Pietre e la Canzone. In questo modo, Terry Brooks avrà il tempo necessario per concludere le vicende legate alla famiglia Ohmsford nella tetralogia di prossima uscita, che concluderà la saga di Shannara. Il primo volume sarà pubblicato prossimamente negli USA. Dopotutto, ha dichiarato l'autore, Shannara è il lavoro di una vita, iniziato scrivendo storie per se stesso e culminato nel successo mondiale: la paura di non riuscire a concludere la saga è sempre più pressante. Soprattutto, ha scherzato Brooks con i fan, perché se non lo fa lui lo farà Sanderson!
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