Bodi è un giovane mastino tibetano che non vuole accettare il destino che il padre sembra avergli riservato: continuare la tradizione che lo vuole protettore delle pecore del villaggio in cui vivono dagli attacchi di una famelica banda di lupi.
Bodi è certo di essere destinato ad altro, alla musica in particolare e, spinto da un vero e proprio presagio caduto dal cielo, decide di andare in città a tentare la fortuna, incontrando il suo mentore e un gruppo di compagni di viaggio.
Lì affronterà un percorso che, tra apprendimento e prove da superare, lo porterà fino al compimento del suo destino, affrontando la canonica prova finale.
Rock Dog, tratto da un fumetto cinese scritto da Zheng Jun intitolato Tibetan Rock Dog, è una storia semplice, che mescola mitologie orientali e iconografia occidentale per realizzare un prodotto che affronti il mercato globale.
Come capito spesso, è indirizzato ai ragazzi, ma strizza l'occhio ai genitori, allo scopo di divertire l'intera famiglia.
L'incontro di oriente e occidente si concretizza nella solida regia di Ash Brannon, co-regista di Toy Story 2 – Woody & Buzz alla riscossa, e nella mescolanza di temi musicali orientali e occidentali.
Cogliere riferimenti è fin troppo facile per un'opera totalmente e apertamente derivativa. Scopo della produzione non è infatti trovare qualcosa di nuovo, ma inserirsi con professionalità in un solco già tracciato, aprendosi al mondo orientale per espandere il potenziale mercato.
Il film non fa gridare al capolavoro, non brilla quindi per intuizioni geniali ma alla fine non annoia, consentendo di passare all'intera famiglia un'ora e mezza senza pensieri.
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