Urania Horror propone a dicembre un classico della letteratura mondiale, ormai esaurito da anni: Malpertuis di Jean Ray.
In coda al romanzo un’intervista a cura di Stefano Rizzo a Ivo Torello e Andrea Vaccaro di Hypnos, casa editrice dedicata al weird e al fantastico che di Jean Ray ha pubblicato le raccolte Il gran notturno e I racconti del whisky.La copertina di questa edizione è di Franco Brambilla. Ve ne proponiamo una versione alternativa, scartata in favore di quella pubblicata.
La sinossi
Abbiamo sempre sospettato che dietro le più antiche leggende si nasconda un frammento di verità: Malpertuis cela un segreto e il suo nome evoca il male sotto forma di quello che non dovrebbe più camminare sulla terra. Nella casa dell’ignoto, all’apparenza un’antica e rispettabile dimora delle Fiandre, si intreccia la storia di un gruppo di personaggi che non sono quello che sembrano e che incarnano forze primigenie. Uno dei miti immemorabili dell’umanità sta prendendo forma e sembianze di nuovo… Presentato in edizione integrale, questo romanzo è il capolavoro di Jean Ray, lo scrittore che è stato definito l’erede europeo di H.P. Lovecraft.
L'autore
Jean Ray. È nato ed è morto a Gand (1887-1964) e ha avuto un’esistenza piuttosto avventurosa, culminata in un’accusa di appropriazione indebita e nell’arresto. Al fantastico belga, e più in generale di lingua francese, Jean Ray
ha dato opere memorabili come Malpertuis (1943), di cui questa di Marianna Basile è la seconda traduzione italiana, I racconti del whisky (1923-’46), recentemente tradotti in italiano da Hypnos, e centinaia di altri testi brevi, come quelli contenuti nella raccolta La casa stregata di Fulham Road e altri orrori a cura di Sebastiano Fusco e Luigi Cozzi (Profondo Rosso).
Da Ghent a Brussel, sulle tracce della fantasia belga
Un viaggio nei luoghi dove nacque e visse Jean Ray e una esplorazione delle radici della passione per la narrazione dei belgi.
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