Con il film d'animazione your name. di Makoto Shinkai troviamo a confronto ancora una volta con la sensibilità giapponese e soprattutto con i nostri parametri che, inevitabilmente, ci portano a valutare e interpretare quella cultura così lontana, spesso mediata da adattamenti e influenze occidentali, con cui cerchiamo di comprendere estrinsecazioni di un pensiero nato invece dall’assorbimento di regole così intime da generare tutte le scelte e tutta la vita.
La storia, molto particolare e ben condotta, si svolge su piani narrativi diversi, che si sfiorano in una rincorsa che spesso ha segnato la filmografia giapponese. Seguiamo le vite di Mitsuha Miyamizu, studentessa di Itomori, una piccola città di montagna, vicino Tokyo e Taki Tachibana, studente di Tokyo, impiegato part-time in un ristorante. Non è dato sapere come e perché, ma una mattina i due si svegliano nell’altrui corpo. Iniziano così a comunicare e a conoscersi attraverso messaggi su carta, sul cellulare e inevitabilmente esprimono la propria natura in ogni azione della vita: Taki aiuta Mitsuha a diventare più apprezzata di compagni di scuola e Mitsuha aiuta Taki, organizzando un appuntamento con la collega più grande Miki Okudera, che avverrà il giorno del passaggio della cometa Tiamat vicino al Giappone. Taki non comprende il riferimento di Mitsuha e dopo il fallimento del rendez vous, non riuscendo più a comunicare con Mitsuha attraverso gli scambi di corpi, decide di chiamare al telefono la ragazza, ma il cellulare risulta inesistente.
Decide quindi di incontrare Mitsuha e con l’amico Tsukasa e la collega Okudera parte alla ricerca di un villaggio di cui non sa nulla e di cui ha solo i disegni, fatti ricordando le immagini viste durante la permanenza nel corpo della ragazza. Alla fine riesce a sapere che il nome del villaggio è Itomori e il collegamento della vicenda dei due ragazzi con la cometa di cui parlava Mitsuha. Taki desidera andare a fondo per trovare il modo di incontrare finalmente Mitsuha.
Il film ha delle immagini straordinarie: lo studio della luce, del suo irradiamento è straordinario. L’iperrealismo non toglie nulla alla poesia, anzi, le conferisce quella straordinarietà della mimesi poietica, capace di rendere vivo ogni fotogramma, conducendo lo spettatore in un mondo altro lontano dall’incredulità.
Privo dei lezi di tanto anime giapponese, il film raggiunge la sua massima bellezza nei paesaggi, sia rurali, sia cittadini: il tempio di Itomori, il Monte Hida, la metropolitana e i treni di Tokyo; stupisce la tecnica notevolissima del regista -autore anche dell’omonimo libro -, ormai acclarato maestro dell’animazione giapponese, capace di togliere il primato a Miyazaki.
Il film, in lista per gli Oscar 2017, ha raggiunto un enorme successo al botteghino, attestandosi come il 5° più grande successo di tutti i tempi in Giappone e il 2° maggior successo anime del cinema nipponico, dopo La città incantata.
Un film che causerà reazioni forti, impossibile rimanere indifferenti anche alla modalità narrativa che spesso crea problemi agli Occidentali, abituati a ritmi più incalzanti e temi meno simbolici.
3 commenti
Aggiungi un commentoAppena visto al cinema, uno dei migliori film che mi è capitato di vedere negli ultimi tempi, graficamente eccellente, con una trama complessa ed un più che gradito tocco di spiritualità orientale
Peccato solo che, mentre in Giappone o Corea risulti uno dei maggiori successi di tutti i tempi, nel nostro paese debba accontentarsi di venir proiettato in una manciata di sale, per soli 3 giorni....
¬_¬
Infatti io l'ho perso.
Ci sono news in arrivo in tal senso...
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