Togliamo subito ogni dubbio: nessuno ha la minima idea di quando George R.R. Martin pubblicherà The Winds of Winter. Anche se A Dance with Dragons (tradotto come I guerrieri del ghiaccio, I fuochi di Valyria e La danza dei draghi) risale al 2011, il sesto romanzo di Le cronache del ghiaccio e del fuoco non è stato ancora completato. Fino a quando Martin non dichiarerà di aver finito di scrivere, una previsione attendibile sulla data di pubblicazione del romanzo rimarrà impossibile. Ciò che si sa è che il 2017 vedrà la pubblicazione di una nuova storia ambientata nel continente di Westeros.
Gardner Dozois, amico di lunga data di Martin, è impegnato nella realizzazione di una nuova antologia multiautore. Nel corso della sua lunga attività di editor, iniziata negli anni ’70, ha curato oltre 130 antologie, vincendo in più occasioni i premi Hugo e Nebula. In alcune occasioni George Martin lo ha affiancato nel lavoro editoriale. Sono nati così Songs of the Dying Earth (2009, Storie dal crepuscolo di un mondo vol. 1 e 2 e La terra al tramonto), Warriors (2010), Songs of Love and Death (2010), Down These Strange Streets (2011), Old Mars (2013), Dangerous Women (2013, La principessa e la regina. E altre storie di donne pericolose e La ragazza nello specchio e nuove storie di donne pericolose), Rogues (2014) e Old Venus (2015).
Martin non esclude di realizzare con Dozois altre antologie. Sulla scia di antologie che hanno riscosso negli Stati Uniti un enorme successo i due hanno parlato di More Rogues, Even More Dangerous Women e anche di Old Luna, senza escludere la possibilità di occuparsi di Old Mercury, Old Pluto e Old Uranus. Queste, però, sono solo chiacchiere, e forse progetti che si concretizzeranno in un lontano futuro. Certo Martin non ha il tempo per lavorarvi ora. Ma se George ha altri impegni, Dozois sta continuando il suo lavoro editoriale. Il prossimo 10 ottobre pubblicherà The Book of Swords, antologia per la quale ha riunito quindici autori oltre al già citato Martin.
Questo il sommario:
Introduction, di Gardner Dozois;
The Best Man Wins, di K.J. Parker;
His Fater’s Sword, di Robin Hobb;
The Hidden Girl, di Ken Liu;
The Sword of Destiny, di Mattew Hughes;
“I Am a Handsome Man”, Said Apollo Crow, di Kate Elliott;
The Triumph of Virtue, di Walter Jon Williams;
The Mocking Tower, di Daniel Abraham;
Hrunting, di C.J. Cherryh;
A Long, Cold Trail, di Garth Nix;
When I Was a Highwayman, di Ellen Kushner;
The Smoke of Gold is Glory, di Scott Lynch;
The Colgrid Conundrum, di Rich Larson;
The King’s Evil, di Elizabeth Bear;
Waterfalling, di Lavie Tidhar;
The Sword Tyraste, di Cecilia Holland;
The Sons of the Dragons, di George R.R. Martin.
The Sons of The Dragons è un racconto inedito, anche se qualcuno lo conosce già perché Martin lo ha letto a un paio di convention. Il testo, come già La principessa e la regina (contenuto in Warriors) e The Rogue Prince (contenuto in Rogues), somiglia più a un saggio di storia che a una narrativa più tradizionale. Molti racconti, poche azioni, il contrario di quanto Martin fa nei romanzi. Al centro della vicenda ci sono i regni del secondo e del terzo sovrano Targaryen, Aenys I e Maegor il Crudele con tutte le persone che ruotano intorno a loro, madri, mogli, sorelle, figli, amici, nemici e rivali.
Tutti e tre i racconti, La principessa e la regina, The Rogue Prince e The Sons of the Dragons, sono in realtà estratti di un’opera più lunga. Il progetto originario di Il mondo del ghiaccio e del fuoco, l’enciclopedia illustrata realizzata da Martin insieme a Elio M. Garcia e Linda Antonsson, ipotizzava un volume di 50.000 parole, comprendente alcuni racconti scritti dallo stesso George. La storia però lo ha entusiasmato a tal punto da fargli scrivere ben 350.000 parole, e questo arrivando solo fino alla reggenza di Aegon III, il Flagello dei Draghi, e saltando gran parte del regno di Jaehaerys il Conciliatore.
Pubblicare tutto quel che Martin aveva scritto avrebbe pesantemente squilibrato il libro, anche se lo spazio dedicato al testo è stato notevolmente aumentato rispetto alle prime ipotesi di lavoro. Da qui la decisione di togliere il testo scritto da Martin, lasciandone solo una versione notevolmente ridotta. La versione integrale, molto più lunga, verrà pubblicata in un imprecisato futuro in un falso libro di storia intitolato Fire & Blood (a volte Martin si è riferito a questo volume chiamandolo GRRMarillion). I due racconti già pubblicati e quello di prossima pubblicazione sono dunque una versione lievemente ridotta di testi che saranno pubblicati nella loro interezza solo quando George ultimerà Fire & Blood, libro che ancora per molti anni non sarà possibile leggere.
Dopo aver deciso di realizzare The Book of Swords Dozois ha chiesto un racconto anche al suo amico. Quando si è sentito rispondere da George che non aveva il tempo necessario a realizzare un nuovo testo, invece di scoraggiarsi gli ha chiesto se aveva già pronto qualcosa di simile a La principessa e la regina. La risposta è stata quel The Sons of the Dragons che fra qualche mese sarà possibile leggere in lingua inglese.
Se l’antologia è ovviamente incentrata sulle spade, chi conosce la storia dei Targaryen sa che il figlio maggiore di Aegon il Conquistatore, Aenys, era così poco interessato alle armi da spingere il padre a donare la sua Fuoconero al secondo figlio, Maegor, divenuto celebre per le sue doti marziali a soli tredici anni.
E se Martin continua a essere impegnato con The Winds of Winter, Dozois va avanti con nuove antologie. Per il 2018 ha in programma The Book of Magic, contenente un altro racconto di Martin. In questo caso però si tratterà della ristampa di un testo vecchio, anche se ancora non è stato comunicato di quale racconto si tratti.
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