Certe volte alle persone migliori succedono le cose peggiori. È questo che mi viene in mente se penso a Giacomo e ai suoi ultimi due anni di vita, distrutto da quella malattia terribile che è la Sla. Giacomo è stato per me un grande amico, forse uno dei più cari, una sorta di fratellone entrato a far parte della mia famiglia, presente a tutte le feste comandate come Natale e Pasqua. Ci siamo conosciuti ormai quindici anni fa a un corso di fumetto, lui insegnante e io allieva. Ciò che ci accomunava era il nostro essere nerd, l’amare un certo tipo di cinema, di serie televisive, di cui lui parlava fino allo sfinimento.
Giacomo era un grandissimo chiacchierone, chiunque l’abbia conosciuto lo può testimoniare. Amava parlare di tutto perché i suoi interessi erano tantissimi. Un po’ per ricerca lavorativa, un po’ per curiosità personale, leggeva e si informava non solo di fumetti ma di motori, tecnologia, storia, e tantissime altre cose ancora. E quando parlava di ciò che gli piaceva non lo faceva mai con la supponenza del tuttologo, ma con l’entusiasmo del bambino.
Ricordo, quando d’estate tornavo a Gorizia da Milano per passare qualche giorno con la mia famiglia, che spesso io e lui organizzavamo una gira al mare. Poteva trascorrere una giornata intera senza che lui smettesse di chiacchierare e il libro che avevo portato da leggere rimaneva chiuso in borsa senza essere neppure sfiorato.
Forse anche per questo Giacomo è stato una persona molto amata, qualcuno che ti entra nel cuore con l’entusiasmo delle sue passioni. È stato un disegnatore del grande talento purtroppo poco riconosciuto, ma che credeva profondamente in quella che era la sua professione. Quella strada non l’ha abbandonata mai, anche quando è stata difficile da percorrere. La sua fede è stata in un certo senso quella verso il mondo dell’immaginazione in cui ha creduto senza riserve finché ha potuto. La passione con cui tanti amici gli sono stati vicino in questi ultimi anni di malattia, è nata da ciò che lui ci ha donato nel corso della sua vita.
Giacomo Pueroni non è stato fortunato per tanti motivi ma, nonostante questo, è stato un entusiasta che ha saputo prendere il meglio da ciò che il destino gli ha riservato, sempre con grande ironia. L’arte che aveva nelle mani l’ha regalata a tanti grazie ai suoi fumetti e agli schizzi che faceva in continuazione, dove rappresentava praticamente qualunque aspetto della vita. Perché così ha vissuto Giacomo, filtrando il noioso mondo reale attraverso la sua creatività e mostrando agli amici tramite i suoi disegni, tutte quelle meravigliose avventura che solo lui poteva vedere.
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