La letteratura fantastica per ragazzi e per il pubblico Young Adult tra luci, ombre e pregiudizi: un dialogo che offre le diverse prospettive di un gruppo di esperti il cui lavoro è confluito nel volume antologico Il fantastico nella letteratura per ragazzi (Runa Editrice, 2016).
Studiando le saghe fantastiche per ragazzi che hanno cambiato il volto dell’editoria negli ultimi quindici anni, da Harry Potter a Twilight, da Hunger Games alle Cronache del Mondo Emerso, emerge un quadro d’insieme di stili, tendenze e tematiche che svelano il “peso” dietro l’apparente levità dei libri per i più giovani.
Lunedì 6 marzo alle 18.30 presso il Laboratorio Formentini per l’Editoria, in via L. Formentini 10 a Milano (metro verde M2 fermata Lanza), si terrà l’incontro Letteratura fantastica per ragazzi: luci, ombre, pregiudizi. Interverranno: Pia Ferrara (giornalista, saggista esperta di letteratura per ragazzi), Martina Frammartino (libraia, saggista, esperta di letteratura fantasy), Paolo Gulisano (saggista, esperto di letteratura fantastica), Marina Lenti (saggista, esperta di letteratura fantastica) e Chiara Segré (saggista, esperta di letteratura per ragazzi).
Il libro
La letteratura fantastica per ragazzi ha conosciuto, negli ultimi quindici anni, uno straordinario successo. In parte grazie anche al cinema, che ne ha amplificato la portata, a volte semplicemente riscoprendo vecchi classici; ma in ogni caso l’interesse per questo tipo di libri aveva già subito un picco difficilmente negabile e l’offerta è aumentata in maniera esponenziale proprio in questo lasso di tempo. Chiamando a raccolta dieci saggisti, scelti fra esperti di fantastico o di letteratura per ragazzi, abbiamo provato a capire le ragioni che si celano dietro questo fenomeno, attraverso la disamina di altrettante saghe italiane ed estere. Così, secondo la guida del sottotitolo di questa antologia, sono state messe a fuoco “luci e ombre” delle distopie di Hunger Games (Suzanne Collins) e Divergent (Veronica Roth), dell’epica fiabesca di Narnia (C.S. Lewis) e de L’ultimo Elfo (Silvana De Mari), dell’horror di Twilight (Stephenie Meyer) e Shadowhunters (Cassandra Clare), della fantasy mitologica di Percy Jackson (Rick Riordan) e, infine, delle dimensioni più classicamente magiche di Harry Potter (J.K. Rowling), Bartimeus (Jonathan Stroud) e del Mondo Emerso (Licia Troisi). Il denominatore comune che ne emerge è che il Fantastico, ben lungi dall’essere fuga dalla realtà, è in grado di trattarne gli aspetti più fondamentali, che siano tragici e dolorosi oppure brillanti e gioiosi, e di evidenziarne quei riti di passaggio che durante la crescita si sentono più vicini, soprattutto in questi tempi di valori incerti e di mancanza di sicurezza. Infine, trasfigurandoli nelle sue potentissime metafore, il Fantastico riesce a comunicare tutto questo alla mente, al cuore e all’anima del lettore. Una “tripletta” che nessun altro genere è in grado di totalizzare, a dispetto di tutti coloro che lo denigrano, relegandolo a letteratura di serie B.
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