Agli inizi dello scorso secolo Percy Fawcett (Charlie Hunnam) era un brillante ufficiale dell'esercito britannico, ma la sua carriera non avrebbe avuto lo sbocco che meritava, a causa della rigidità della società dell'epoca.
L'occasione per fare carriera gli arriva partecipando nel 1096 a una spedizione della Royal Geographic Society per mappare territori inesplorati nel pieno della giungla amazzonica, tra contestati territori di Brasile, Perù e Bolivia. Lo accompagnerà in questa e nelle successive l'esploratore Harry Costin (Robert Pattinson).
Durante le prime due missioni Fawcett comincia a convincersi dell'esistenza di una città nascosta nella giungla, da lui battezzata Z, dimora di un'antica e scomparsa civiltà. Con questa convinzione ritornato in patria troverà finanziamenti per una nuova missione, che approfondisca le ricerche la dove si era dovuto fermare. Ma la nuova esplorazione viene funestata da parecchi problemi, non ultimi i problemi di incompatibilità sorti con l'esploratore polare James Murray (Angus Macfadyen).
Rientrato in patria per lo scoppio della I Guerra Mondiale Fawcett resta ossessionato dall'idea della città di Z e, nel 1925 partirà per un'ultima missione insieme al figlio Jack (Tom Holland). Dei due si perderanno le tracce, e saranno considerati dispersi, anche se la moglie Nina (Sienna Miller) resterà sempre convinta che da qualche parte in Amazzonia i due sono ancora vivi.
Civiltà Perduta è un film biografico, ossia il racconto che vive del come si svolgono le cose, non delle scoperta di eventi già noti. A questo strato il film diretto e sceneggiato da James Gray basandosi sul libro Z la città perduta di David Grann, aggiunge la ricostruzione del suo tempo e del contesto in cui Fawcett viveva.
Il film divide in tre grandi momenti la vita di Fawcett: prima, durante e dopo la I Guerra Mondiale.
Nel primo atto Fawcett, figlio dell'epoca coloniale viene altresì descritto con in nuce una sensibilità verso l'ambiente e le altre culture che lo rendeva di fatto uno dei primi uomini la cui testa era appieno nel '900. Un uomo con una visione più ampia di quella dei suoi coevi.
La parte centrale, ambientata durante la "guerra che avrebbe posto fine a tutte le guerre" (questa era la speranza dell'epoca) è tutt'altro che di passaggio. Anzi racconta in modo emblematico l'approccio di Fawcett alla gestione della catena di comando, e il rispetto per i suoi sottoposti, dovuto all'esperienza nella giungla, dove ogni compagno dipende dall'altro.
La parte successiva alla Guerra racconta di un uomo che, pur ossessionato dalla sua ricerca, lo è comunque in modo ragionato, tanto da convincere moglie e figlio della necessità di continuarla. Anzi da spingere lo stesso figlio a convincere un riluttante padre.
Il film si sarebbe potuto concludere con la partenza dei due uomini per l'Amazzonia, sfumando sul loro misterioso destino.
L'ultimissimo atto è invece una inutile coda, che cerca di costruire una ipotesi su quanto accadde. Del tutto superflua. Mai come in questo caso era importante mostrare il viaggio, per cosa poteva raccontarci, che non mostrare una fittizia destinazione.
Civiltà Perduta è sostenuto da un ottimo cast, in cui non sfigura neanche un ben diretto Robert Pattinson, e da un'accurata ricostruzione d'ambiente. Finale a parte, merita la visione perché ci ricorda tra le altre cose come il concetto di civiltà non deve confondersi con quello di tecnologia più avanzata. Non solo, ci ricorda che nel nostro pianeta esistono luoghi che, a distanza di quasi un secolo dalla scomparsa di Fawcett, sono ancora una sfida, nonostante l'avanzamento tecnologico.
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