Mostri mitologici, è un bel libro illustrato, con testi di Sergio Fontana e disegni di Lucia Conversi.
Scopo del volume, edito da Scienze e Lettere nella collana Collana Monstra, è presentare in forma divulgativa ai più piccoli, i cosiddetti "Mostri" della mitologia greca.
Ho detto "cosiddetti" proprio perché la cosa interessante che emerge dai testi è il ribaltamento di prospettiva. Le storie vengono raccontate in prima persona dai personaggi, che introducono i lettori al loro personale dramma.
Quindi quelle che vengono narrate nella maggior parte dei casi sono le tragedie che, per macchinazioni umane o invidie divine, li hanno portati a diventare "mostri", invisi al resto dell'umanità. Individui con sentimenti schiacciati da un ruolo che li ha poi destinati a essere ricordati dalle posterità in modi diversi da quelli sognati. Eroi come Eracle, Giasone e Teseo, non ci fanno, come d'altra parte gli dei, una bella figura.
Di contro i "mostri" non solo rivelano il loro lato umano, ma anche come i loro poteri facciano in un certo senso parte dell'ordine naturale delle cose.
Come tutti i buoni testi per ragazzi, sono semplici, ma mai inesatti o banali. Il difficile compito di inserire concetti complessi in parole comprensibili a ogni età è assolto in pieno. Tanto che in realtà consiglierei la lettura anche ai genitori, specialmente a quelli che ormai le uniche letture che praticano sono gli status dei social sui loro cellulari.
I disegni di Lucia Conversi fanno parte integrante della narrazione, tanto che mi azzardo a definirla come coautrice del volume. Le scelte grafiche danno personalità ai personaggi. Gli sfondi fotografici dietro di loro immergono il lettore nell'atmosfera di un mondo leggendario.
L'app omonima, disponibile per iOS e Android non aggiunge nulla ai testi, che rimangono gli stessi. Ma c'è la possibilità di ascoltarli dalla viva voce dei protagonisti, con voci molto belle ed espressive, di seguire un ordine sparso nei capitoli. In più, oltre ai disegni, delle volutamente semplici ma efficaci animazioni che aggiungono il movimento all'esperienza.
Non c'è di contro un vero collegamento tra volume e app, che sostanzialmente possono essere visti come prodotti fruibili in modo indipendente l'uno dall'altra.
Ho usato molto spesso la parola semplice, ma non è un difetto, ma un grande pregio di quest'opera, un progetto divulgativo ben fatto, meritevole di attenzione.
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