Sam è la ragazza perfetta: a scuola fa parte del gruppo delle più popolari, è bella, piace a tutti e sembra non avere alcun problema al mondo. Il giorno di San Valentino si sveglia eccitatissima sapendo che riceverà molte rose da diversi ragazzi, anche se l’unica a cui tiene è quella del suo boyfriend con cui ha deciso di perdere la verginità la sera stessa. Ultimo step della giornata è però una mega festa organizzata da Kent, un suo vecchio amico d’infanzia che snobba da anni perché lo ritiene uno sfigato, ma a cui si presenta inaspettatamente Juliet, una ragazza strana che per questo viene insultata e derisa da tutti. Sam e le sue quattro amiche decidono di tornare a casa ma sulla strada del ritorno fanno un incidente automobilistico dalle conseguenze inaspettate. Invece di svegliarsi in un letto d’ospedale Sam apre gli occhi la mattina del giorno di San Valentino, ritrovandosi intrappolata in un loop temporale. Per quanto cerchi di cambiare le cose non riesce ad uscire da questo incubo, fino a quando non apprende un prezioso insegnamento che le fa mettere in una diversa prospettiva le priorità della sua vita.
Prima di domani, tratto da un best seller di Lauren Oliver, è la versione teen drama del celebre Ricomincio da capo, film del ’93 in cui uno scorbutico Bill Murray è condannato a rivivere all’infinito il Giorno della Marmotta. Il loop finisce quando il protagonista capisce i propri errori diventando più generoso verso il prossimo e, infine, trovando anche l’amore. Questa geniale commedia di Harold Ramis racchiudeva senza dubbio un invito morale ad essere più buoni, ma era anche una riflessione sui mezzi di comunicazione, sulla mediocrità del giornalismo televisivo e, più in generale, sulla condizione di alienazione dell'uomo nella società moderna.
Oggi, la bellezza di 24 anni dopo, Prima di domani riprende la struttura della ripetizione dello stesso giorno per parlare invece di bullismo, rivolgendosi esclusivamente agli adolescenti. A differenza di altri prodotti con il medesimo tema come 13 Reasons Why (serie tv di Netflix) godibile a diverse età, il film usa il racconto morale con fini dichiaratamente pedagogici eliminando qualsiasi ambiguità. Essere empatiche con i più “sfigati” anche quando si è la più bella della scuola è l’unico messaggio della pellicola, che però lascia perplessi non solo per la sua semplicità ma soprattutto per la scelta di un finale inspiegabile se visto in termini educativi.
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