Alcuni anni dopo la morte in un incidente dell'amata figlia Bee (vezzeggiativo di Annabelle), il creatore di bambole Samuel Mullins (Anthony La Paglia) e la moglie malata, forse impazzita per il dolore, Esther (Miranda Otto) ospitano in casa un gruppo di bambine orfane, al seguito della loro insegnante Suor Charlotte (Stephanie Sigman).
La casa si presenta sin dall'inizio alle bambine in tutta la sua devastante tristezza, e non è certo un luogo accogliente, ma suor Charlotte è costretta a rincuorarle, perché non hanno altro luogo dove andare.
Ad accorgersi subito di fenomeni inquietanti è Janice (Talitha Bateman), affetta da poliomelite (non c'erano ancora i vaccini, l'ambientazione è anni '50) e quindi emarginata e isolata dal gruppo, tranne che dalla piccola Linda (Lulu Wilson).
La bambina avverte una presenza, forse il fantasma della piccola Bee (Samara Lee) e trova una bambola (a dir poco orrenda a mio personale giudizio) che sembra collegata a misteriosi e spaventosi eventi.
Non viene creduta da nessuno, ma le sue scoperte saranno solo l'inizio di un percorso che porterà alla rivelazione di quale sia il male oscuro che risiede nella casa e che si trasformerà in una lotta per la vita.
Annabelle 2 Creation non è un horror particolarmente originale. Si tratta di un prodotto del più puro mainstream, assemblato con buoni attori e dovizia di mezzi. Un prodotto che non mira alla nicchia dei fan del genere, ma al grande pubblico. La sceneggiatura di Gary Dauberman s'incastra in quello che ormai è universo narrativo horror, una sorta di Conjuring Cinematic Universe, e narra le origini della bambola nella quale si sono imbattuti i demonologi Ed e Lorraine Warren dei due The Conjuring. I collegamenti sono inizialmente labili e poi chiariti sul finale. Chi ha visto i film della saga li noterà. Chi non li ha visti può comunque godere un prodotto con la sua autonomia.
David F. Sandberg torna sulle vicende della bambola in questo prequel di Annabelle (a sua volta un prequel di The Conjuring) con perizia e mestiere. Se tutto sembra annunciato dagli stilemi più classici dell'horror, anche chi non è neofita riesce a saltare più volte sulla sedia, perché non tutto è risolto nel modo più aspettato.
Un prodotto che risponde all'esigenza di intrattenimento estiva, dando qualche brivido al fresco dei condizionatori delle sale cinematografiche.
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