Il mondo di The Gifted è cupo e razzista. Non molto diverso dal nostro in realtà, è solo spostato l'oggetto dell'odio e della discriminazione.
Negli Stati Uniti del mondo mutante, sono appunto gli umani dotati del gene X a essere temuti e cacciati da un'apposita polizia chiamata Sentinel Services.
Così quando Andy (Percy Hynes White) e Lauren (Natalie Alyn Lind), figli del procuratore Reed Strucker (Stephen Moyer di True Blood) manifestano pubblicamente i loro poteri, in una scena che omaggia Carrie di Stephen King, a lui e alla moglie Caitlin (Amy Acker – Angel, Dollhouse, Person of Interest) non resta che prendere i ragazzi e darsi alla macchia, sfruttando quello che sa dell'esistenza di un gruppo di mutanti clandestini per chiedere loro aiuto, ingaggiando una fuga dagli esiti del tutto incerti.
Se la famiglia Strucker echeggia solo nel cognome una fosca famiglia di personaggi Marvel, i Von Strucker, nel gruppo dei giovani mutanti alla macchia troviamo alcune conoscenze interessanti per i fan Marvel, quali Lorna Dane/Polaris (Emma Dumont), John Proudstar/Thunderbird (Blair Redford), Clarice Fong/Blink (Jamie Chung) ed Eclipse (Sean Tale, con il nome del personaggio nel telefilm cambiato in Marcos Diaz al posto di Roberto da Costa), notissimi a chi segue le vicende mutanti.
I neofiti sappiano quindi che la regia e produzione di Bryan Singer, il cameo di Stan Lee e riferimenti sparsi nel dialogo, inseriscono The Gifted da qualche parte nell'universo cinematografico dei film degli X-Men, in una collocazione temporale non ancora precisata.
La vera questione da porsi, più che interessarci a come e se le vicende della serie si collegheranno ai film degli X-Men (una versione di Blink era apparsa in X-Men: Giorni del Futuro Passato tanto per fare un esempio), è se ha le potenzialità di vivere di vita propria.
Gli argomenti non le mancano. I mutanti restano una delle più convincenti metafore del razzismo mai partorite dalle menti creative di Stan Lee e Jack Kirby e il cast sembra bene assortito. Stiamo parlando di un concetto che ha anticipato di decenni le attuali distopie Young Adult.
La semplicità del plot del primo episodio, scritto dallo showrunner della serie Matt Nix, lo rende solido e ben ritmato, con una giusta tempistica nel presentare argomenti e personaggi da approfondire.
Ci alcune ingenuità imbarazzanti, come il fatto che Reed Strucker riesca a conoscere il "segretissimo" numero di Marcos Diaz, presente evidentemente nel fascicolo in possesso della Procura sui mutanti che dovrebbero essere in clandestinità. Inoltre se il rifugio dei mutanti sembra essere decisamente la X-Mansion del Westchester, non dovrebbe essere proprio un luogo così sicuro. Difficile pensare che le Sentinelle non vadano a cercare proprio nell'ex tenuta di Charles Xavier. A meno che non sia solo una somiglianza.
Insomma, comunque qualche trucco che fa andare avanti in modo forzato la narrazione balza all'attenzione, ma comunque l'episodio sembra promettere sviluppi interessanti per la serie in virtù degli interessanti personaggi presentati e della buona alchimia che sembra esserci nel cast.
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