Pare proprio che la moda dei modellini collezionabili da usare in combinazione con un apparato videoludico stia naufragando nelle dense sabbie mobili del “non remunerativo”. Disney era già corsa ai ripari l’anno scorso staccando la spina al suo Disney Infinity che, per quanto fosse un ottimo prodotto per l’infanzia dalle discrete recensioni, aveva creato un buco finanziario di 147 milioni di dollari. Anche Skylanders, pioniere del genere, sta subendo la saturazione del mercato e il ricambio generazionale, arrivando a prendersi nel 2017 il primo “anno sabbatico” dopo sei anni di intensa attività, rinunciando di proporre al pubblico un nuovo titolo della serie.
Ora a mordere la polvere è la Warner Bros. Interactive Entertainment, la quale si è trovata a congedarsi dall’interessante LEGO Dimensions. Il titolo, plasmato da TT Games, ambiva a essere la rivoluzione della sfera videoludica LEGO, unendo grandissime licenze (Dr. Who, Tartarughe Ninja, Teen Titans ecc,) al fascino démodé delle "figurine" componibili in plastica gialla che hanno intrattenuto numerose generazioni. Dimensions era stato lanciato con entusiasmo nel 2015, prospettandosi tre anni di aggiornamenti ed espansioni che, tuttavia, vengono ormai interrotti da un brusco tweet che ne annuncia il decesso.
TT Games ha promesso di mantenere attivi i server del gioco, in modo da garantire l’accessibilità alla Rete, ma lo stop alla produzione di nuovi accessori è definitivo e perentorio. Non è stata fornita alcuna motivazione ufficiale per giustificare la scelta, ma è facile intuire abbia a che vedere con magri incassi, se non addirittura con ingenti perdite. Il punto di forza di Dimensions erano proprio i modelli LEGO che, come sapranno tutti coloro che si sono avvicinati al brand, non sono certamente caratterizzati da prezzi accessibili. Si sospetta il margine di guadagno fosse molto assottigliato per favorire la concorrenzialità del prodotto e che questo abbia portato al crack anticipato.
Il progetto era stato seguito con evidente amore, i programmatori erano arrivati a valutare l’introduzione di un improbabile scanner 3D in grado di trasportare nel mondo virtuale le costruzioni originali dell’utenza, ma il mercato non è stato clemente con Dimensions. I segni della decadenza si erano già resi evidenti con il debutto della seconda ondata di espansioni, la quale aveva cercato disperatamente di trovare l’equazione del successo offrendo una maggiore varietà di prodotti, molti dei quali mirati più ai trentenni che ai bambini.
Ai giocatori di Dimensions non resta che godersi quanto ottenuto fino a ora e salutare il franchising per riconvertirsi ai videogame LEGO in arrivo. Videogame tutti digitali venduti separatamente dai set dei famosi mattoncini, ovviamente.
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