Oltrebosco di Lorenzo Bosisio è un romanzo breve pubblicato da La strada per Babilonia, casa editrice nata da un anno circa. Con una storia e una narrazione degna di una fiaba, l'autore ci porta in un bosco incantato dove due ragazzi dovranno scappare dalla bestia che li insegue. Ma oltre a questa, ci viene presentata una seconda storia: un giovane problematico, all'ultimo anno del liceo, che bullizza i propri compagni per sfogare la rabbia accumulata in casa.
Due storie che si intrecciano. Da un lato, Oltrebosco è un posto incantato dove un giovane si risveglia senza memoria: non sa chi è, non sa com'è arrivato in quel luogo. Mangia cibo avvelenato, fa strani incontri, prima un vecchio eremita e poi una giovane fanciulla, e, come se non fosse abbastanza, dovrà scappare dalla bestia che insegue lui e la sua giovane compagna di viaggio.
Dall'altro, torniamo nel nostro mondo, in una cittadina senza nome, di cui sappiamo solo quello che ci dice Paolo, il protagonista. Un ragazzo sempre arrabbiato per via dei problemi familiari, che sfoga la propria rabbia bullizzando gli altri a scuola, lui che ora è all'ultimo anno ed è "quello grande" cui spetta il diritto di "sedersi sul muretto".
Oltrebosco è sicuramente una storia pedagogica: insegna raccontando. Subito salta all'occhio la scelta del protagonista. Bosisio non pone al centro della storia un ragazzo tormentato dai bulli che deve imparare a proteggersi, ma un bullo che deve imparare a rispettare il prossimo. Paolo è sprezzante delle regole, non vede l'ora di andarsene dal proprio paesino, e sa che il diploma è l'unico modo per poter fuggire dalla propria casa, dove i genitori gli rendono la vita un inferno con i loro continui litigi, che spesso sfociano nella violenza. Solo per questo si trattiene dallo scatenare grossi episodi di violenza, che comunque è sempre presente come una tensione sotto la pelle del giovane.
Nella storia parallela, invece, abbiamo un giovane smemorato in un posto incantato che, non solo deve ricordare chi è, ma anche proteggere una giovane fanciulla con la testa tra le nuvole. Sperduti e inseguiti da una bestia feroce, dovranno fuggire nel bosco magico che non sembra avere mai fine.
La narrazione è semplice e scorrevole, mentre il registro linguistico è appropriato al target di riferimento (non a caso il libro è inserito nella collana Narrativa per ragazzi). I comportamenti sono quasi sempre adeguati, tranne forse il battersi il cinque, gesto ormai quasi scomparso nel linguaggio del corpo dei liceali. Gli ambienti non sono quasi mai descritti e questo rende la fiaba di Bosisio adattabile a ogni situazione: oggi il bullo è Paolo, ma domani potrebbe essere un ragazzo di un'altra scuola. A ogni modo, tranne alcune ripetizioni di intere parti della storia, che appesantiscono leggermente la lettura perché ripropongono gli stessi passaggi con poche variazioni, Oltrebosco scorre bene sotto gli occhi di chi sfoglia il volume.
Sicuramente una lettura interessante per un ragazzo, o per chi ha a che fare con i giovani ogni giorno, come insegnanti, presidi, ma non solo. Non mettiamo freno alla fantasia.
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