Lo scorso 20 ottobre alla British Library di Londra è stata inaugurate la mostra Harry Potter: A History of Magic. Organizzata in collaborazione con la casa editrice Bloomsbury, la mostra celebra la famosa saga di J.K. Rowling a vent’anni dalla pubblicazione del primo romanzo.
Accanto a manoscritti e oggetti magici legati alle tradizioni folkloristiche e leggendarie che hanno fornito spunti alla scrittrice, vi sono disegni eseguiti dalla stessa Rowling e opere di Jim Kay, l’illustratore ufficiale della saga. Qualche giorno fa anche in Italia è arrivata l’edizione illustrata di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, dopo che nei due anni precedenti erano state pubblicate le edizioni illustrate dei primi due romanzi.
Uno dei pezzi più interessanti per i fan è senza dubbio la sinossi del primo romanzo. Il testo, scritto dalla stessa Rowling per inviarlo alle case editrici insieme ai primi capitoli di Harry Potter e la pietra filosofale, aveva lo scopo d’incuriosire i potenziali editori al fine di fagli acquistare l’opera. I rifiuti sono stati numerosi, fra le motivazioni addotte vi erano l’eccessiva lunghezza del romanzo o il fatto che l’ambientazione in quel tipo di scuola lo rendesse troppo esclusivo. La giovane aspirante scrittrice, conscia di non aver nulla da perdere nel proseguire a contattare gli editori nonostante i ripetuti rifiuti, non si è arresa, fino a quando la sua costanza non è stata ripagata dal contratto con Bloomsbury.
La sinossi della Rowling:
Harry Potter vive con sua zia, suo zio e suo cugino perché i suoi genitori sono morti in un incidente d’auto – o almeno così gli è stato detto. Ai Dursley non piace che Harry faccia domande, di fatto sembra che loro non gradiscano nulla che lo riguarda, soprattutto le strane cose che continuano a capitare intorno a lui (cose che nemmeno Harry è in grado di spiegare).
La più grande paura dei Dursley è che Harry scopra la verità su se stesso, così, quando il ragazzo inizia a ricevere lettere poco prima del suo undicesimo compleanno, loro non gli consentono di leggerle. Tuttavia i Dursley non hanno a che fare con un normale postino, e allo scoccare della mezzanotte del giorno del compleanno il gigantesco Rubeus Hagrid sfonda la porta per accertarsi che Harry riesca infine a leggere la lettera. Ignorando gli inorriditi Dursley, Hagrid comunica a Harry che lui è uno stregone, mentre la lettera che gli consegna lo informa che è atteso alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts nel giro di un mese.
Per la rabbia dei Dursley, Hagrid rivela ad Harry anche la verità sul suo passato. Lui non si è fatto la cicatrice sulla fronte in un incidente d’auto, ma è il marchio del potente mago oscuro Voldemort, che ha ucciso la madre e il padre di Harry ma che, inspiegabilmente, non è riuscito a uccidere lui, anche se all’epoca era solo un bambino. Harry è famoso fra le streghe e i maghi che segretamente vivono nel paese perché la misteriosa sopravvivenza di Harry ha causato la caduta di Voldemort.
Così Harry, che non ma mai avuto amici o una famiglia degna di questo nome, si prepara per una nuova vita nel mondo dei maghi. Fa un viaggio a Londra con Hagrid per comprare il materiale necessario a Hogwarts (abiti, bacchetta magica, calderone, compendi per principianti e kit di pozioni) e poco dopo parte per Hogwarts dalla stazione di King’s Cross (binario nove e tre quarti) per seguire le orme dei suoi genitori.
Harry fa amicizia con Ronald Weasley (sesto della sua famiglia ad andare a Hogwarts e stanco di usare libri di incantesimi di seconda mano) ed Hermione Granger (la ragazza più intelligente del suo anno e l’unica persona della classe a conoscere tutti gli usi del sangue di drago). Insieme hanno le prime lezioni di magia – astronomia sulla torre più alta al mattino, erbologia nelle serre, dove vengono tenute le mandragole e le luparie, pozioni nei sotterranei con l’odioso Severus Piton. Harry, Ron ed Hermione scoprono i passaggi segreti della scuola, imparano come comportarsi con Pix il poltergeist e come affrontare un troll di montagna arrabbiato: soprattutto Harry diventa una stella a Quidditch (il calcio dei maghi giocato su manici di scopa).
Ciò che incuriosisce di più Harry e i suoi amici è perché il corridoio del terzo piano sia così attentamente sorvegliato. Seguendo un indizio sfuggito ad Hagrid (che, quando non consegna lettere, è il Custode delle Chiavi), scoprono che l’unica Pietra filosofale esistente è nascosta a Hogwarts, una pietra con il potere di donare ricchezze enormi e vita eterna. Harry, Ron ed Hermione sembrano le uniche persone che hanno capito che Piton, l’insegnante di pozioni, sta progettando di rubare la pietra – e quali terribili cose potrebbero accadere se cadesse nelle mani sbagliate. Perché la Pietra filosofale è tutto ciò che serve per riportare Voldemort indietro nella pienezza della sua forza e del suo potere… sembra che Harry sia arrivato a Hogwarts per affrontare l’assassino dei suoi genitori a viso aperto – senza avere nessuna idea di come abbia fatto a sopravvivere la volta prima…
La sinossi si interrompe qui, con gli snodi principali della trama delineati, anche se non la sua soluzione. La mostra in cui la lettera è esposta rimarrà aperta fino al prossimo 28 febbraio. In inglese è disponibile il catalogo Harry Potter – A History of Magic.
La sinossi
Harry Potter: A History of Magic is the official book of the exhibition, a once-in-a-lifetime collaboration between Bloomsbury, J.K. Rowling and the brilliant curators of the British Library. It promises to take readers on a fascinating journey through the subjects studied at Hogwarts School of Witchcraft and Wizardry – from Alchemy and Potions classes through to Herbology and Care of Magical Creatures.
This richly researched and fascinating exploration of magical history is written by the British Library’s curatorial team and essayists Steve Backshall, the Reverend Richard Coles, Owen Davies, Julia Eccleshare, Roger Highfield, Steve Kloves, Lucy Mangan, Anna Pavord and Tim Peake.
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